martedì 25 maggio 2010

La sensuale danza delle gocce

Residui trasparenti
dal mare congedati
sull’ambra della pelle
si lasciano gocciare.

Germogli saporiti
la pelle fanno a oca
brivido e piacere
sul corpo somma alcova.

E’ danza dell’estate
e a gocce
l’arcuata schiena solcano
impertinenti orme, carezze e desiderio.

Morbido è il morso
sul labbro che è proteso
salsedine e languore a sorsi
sul frivolo pensiero.

Il mare
si fa presto gioco con il sole
capelli a intrecci d’oro e sale
vista che soddisfa, da bere e d’annusare.

Tra i radi fili al miele
cristalli fusi a stille
minute mani sulle gambe
e amata libertà, almeno di sognare.

tiziana mignosa
giugno duemilaotto

La bacchetta magica

Ruberei
la bacchetta magica alle fate
per donare gioia e sorrisi
a chi ha perso anche l’ultimo
sotterrato dai sogni infranti.

La terrei con me
giusto il tempo di vedere
sotto il soffio dell’Amore
l’ultima lacrima evaporare
e il mondo luccicare dal suo stesso splendore.

Comprenderei allora
che il pulviscolo di stelle in essa contenuta
è preziosa polvere di tempo
non luccica né splende
ma saggezza offre a chi col sorriso buono
dona e attende.

tiziana mignosa
agosto duemilaotto

La casa piena di code

Ricordi
quando la casa era piena di code?
Dolce inciampo
grigio e nero in mezzo ai piedi.

E abbaio si faceva qualche volta graffio
sopra il tavolo come gatto
o quel miao un po’ distratto
schizzomicio come razzo.

Maria Lupa assai insistente
e Margot per conto suo
elegante e raffinata
con quell’aria indipendente.

Tutti insieme per le scale o sul divano
ma anche dentro il più minuscolo quadrato
in cucina o dove sia
l’importante è stare assieme.

Ma anche adesso
che le lancette l’hanno esiliata
Margot è qui a casa sua
non s’è mai allontanata.

Perché l’Amore
quand’è vero
non conosce tempo
né veleno.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Quando arriveranno i giorni

Verranno i giorni della luce
e i silenzi non goccioleranno più estenuanti attese
carezze delicate
soffieranno calore sui cristalli limpidi del disinganno.

Arriveranno le dolci ore attese
e lo sguardo si socchiuderà al piacere del giorno che s’esprime
e senza più indugi
il respiro
finalmente si colmerà d’Amore.

tiziana mignosa
giugno duemilanove

Il respiro dell'adesso

E’ acqua limpida
sulla pelle accaldata
mentre ad occhi chiusi
mi lascio scivolare
dentro parole rosa.

Annodo affetti
all’albero della letizia
e di sapone sciolgo
i passeggeri.

Con gli occhi verso il sole
nuovo
è il giorno da viaggiare.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

lunedì 17 maggio 2010

Poesia

Come l’erba
che della terra fa carezza
così è la poesia quando sfiora la mia grazia.

Fogli sparsi nelle tasche
frammenti in versi
e liste della spesa.

A me Lei arriva
non la vado mai a cercare
arrendevole poi … si lascia raccontare.

E’ brivido sulla schiena
pelle cerca pelle
musica la sua musica.

Docile o impetuosa
decide lei quando arrivare
ormai lo so, e mi lascio catturare.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Farfalla

A te e alle tue ali colorate
farfalla con le tasche gonfie a sassi
piombo fuso sui pensieri a picco
gelido bagno sulla voglia di volare.

A te che col tuo pianto
le lancette spingi sulle venti
redenzione
sul dolore di star male

e alla tua meta senza gioia
su un altro giorno da dimenticare.

Ascolta il vento
che amico porta primavera
e dal dopo slaccia
ciò che anche adesso puoi avere.

Vita soffia
ai tuoi sogni ormai delusi
che solo tu
puoi fare diventare veri.


tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Il cerchio del piacere

Tre sono le parti
che colgono tre fiori differenti
quelli che tu senza volere mi presenti.

Quando ti vedo
le guance ispide avverto sul mio viso
sospiro e mi divido.

Gli occhi
la voglia delle mani alimentano
ma poi ti sento

fervore della voce
è riso divertito e un po’ mi perdo
impeto che al sogno sovrappone sogno.

La terza si fa verbo a vista
dolcezza e confusione
fin quando rivedendoti ricomincia il cerchio del piacere.


tiziana mignosa
maggio duemiladieci

martedì 11 maggio 2010

Ti penso

Chiudo gli occhi
e sulle labbra tue ritorno
e intanto slaccio attimi accaldati
avvinghiati alla gabbia dei non si fa.

E’ di te
che con le mani in tasca gli occhi sazio
mentre le paure serrano
legacci stretti intorno al collo delle voglie.

Ti penso
e intanto scorro sul percorso
girando gli occhi altrove
mentre ammiccando scorrono i cartelli della tentazione.

Inutilmente
innaffio d’altro i miei pensieri
che d’avidità accrescono la sete
e a te s’allacciano in queste ore accese.

tiziana mignosa
settembre duemilanove

venerdì 7 maggio 2010

Sciola camminava

(Sulle note di Angelica di Paul Schwartz)

Sciola camminava per la strada
lei non dava più la mano al tempo
gli anni della pesca
e l’amore si era persa per la via.

Labbra accese
come il sole quando non riesce più a scaldare
e un sorriso sbieco
stampato sul rossetto ormai distratto.

Nastri e viole tra i capelli a neve
segreti celebrati tra le onde
petali delicati e aguzze spine
invisibili reliquie sull’ altare.

“Mi ha amato…”
gridava
come se qualcuno
chiedesse ancora.

Gesticolando
poi
con le mani a guanto
nell’aria interpretava la commedia.

Risa a picco
sopra un pianto piatto
posate le domande
aveva smesso anche d’aspettare.

“..e poi è morto”
sussurrava a fil di voce
a chi non l’ascoltava più
o non le dava fede.

Perché lei
che la verità aveva
all’abbandono
il caldo abbraccio della menzogna prese.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

L'Illusione di te

E’ soffio e tuffo al cuore
ogni volta che un riflesso di te
freccia che perfora il muro dell’oblio
punta e fa centro dentro me.

Spine e nostalgia a treccia
carezza con la mano a spada
sui frammenti malamente uniti
di quel letto senza più il suo fiume.

Come specchio sul passato
mi ritrovo scalatrice insaponata
che la gazza fa a ladra
e si spalma sul luccichio che vede.

Ammaliatrice è l’esca
per l’occhio e la sua brama
che si lascia conquistare
come se quel pensiero fosse reale.

Ma il contenitore che soddisfa
riflette a beffa la mia pena
miele che si smarrisce
sul contenuto forestiero.

Voglia che ritorna
come se mai fosse sparita
sussurra a fil di voce
che ho ancora mal di te.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Dove finiscono gli sguardi

Quando i sogni non combaciano con le mani
oltre il visibile
svaniscono gli sguardi

rapiti dal tepore
a volte s’incantano nell’abbaglio buono
morbido desio, rifugio per il cuore.

Estranei i corpi riempiono il tracciato
e intanto gli occhi inseguono le scie degli aquiloni
assorti si disperdono oltre l’ultimo selciato.

E mentre d’altro il sorriso parla
la tenerezza veste quel pensiero
e l’occhio un po’ si bagna

quando con lo sguardo
dentro il dolce sogno piomba
e almeno per quell’ istante tutto il resto scorda.

tiziana mignosa
ottobre duemilanove

mercoledì 5 maggio 2010

Ortigia e la sua bellezza

Su quest’isola
di fuoco e sogni
folgora di bellezza
la misteriosa tenebra estiva
che di vita palpita
tra le vetuste mura
destate dal torpore del tempo.

Salsedine e incanto
sibilo impercettibile
tra le chiassose vie
che festose gridano il piacere.

Intenso
percepisco l’odore
di limoni e libertà
mentre slaccio i nodi
all’incompresa razionalità.

E’ sinuosa
la sensuale danza del desiderio
che impertinente libero
quando a piedi nudi ascolto
il possente battito della calda terra.

E terra ... divento
meraviglioso attimo senza catene
terra nella terra
fuoco nel fuoco
aria dell’aria
in quest’illusione di libertà
di questa piccola notte
di note e bellezza
solitario dono del tempo
e della mia amata Ortigia.

tiziana mignosa
agosto duemilaotto

martedì 4 maggio 2010

Malinconici i poeti

Come grigia coltre
le nubi a volte
di pioggia vestono l’umore.

Malinconici i poeti
valicando le stagioni della vita
s’allacciano agli aromi dell’autunno.

Nostalgiche visioni
proiettano attimi di chiarore
gli altri, il mondo
inconsapevoli fiammiferi
dolce fonte di tepore.

E nemmeno un po’ lo immaginano
d’essere luce e accesa
a volte grande ispirazione.

Nascono così
parole intinte in pregiate essenze
d’oli crepuscolari e languide assenze.

tiziana mignosa
marzo duemiladieci