mercoledì 25 agosto 2010

Due ore e trenta

Quanto l’ho atteso
quel tempo e le mie mani
conche avide sul piacere
che d’entusiasmo infiocchettano lo stupore.

E’ figlio degli anni della pioggia
il pensiero a disco rotto
che nel giro del compasso
mi restituisce il tolto.

Passato e paradiso
fanno la pace col presente
come se nemmeno una
fosse la luna transitata in tondo.

Ma è inganno agli occhi
e il cuore freme
stesso addobbo della carta
voglia di scartare il pacco.

Due ore e trenta
sguardo dietro e languore avanti
l’estate è ritornata
allora è bene anche l’abbaglio.

E’ pieno il gusto
ma ha lo spazio di un gelato
due ore e trenta
e poi è scivolata.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Forse un giorno

Forse un giorno ti dirò
che la fonte del mio cercarti
non nasce ai piedi della novità che stuzzica
e nemmeno del suo languido piacere

è gusto che si annoda al gusto
per questo io ti penso
tra ciò che senza memoria vedo
e ciò che di bello è stato.

Forse un giorno ti dirò
che t’avrei cercato comunque
perché in te scorgo l’inseguirsi dei gabbiani in volo
e quella parte che di me non posso avere.

Forse un giorno t’accorgerai
che la paura salda al piombo i passi miei
mentre il pensiero
è miele che ti si spande addosso.

Forse un giorno non ti dirò niente
perché sarò già andata altrove
lontano da tutto ciò che cerco
e in te mi sembra di vedere.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

La casa dello zio

Con tenerezza oggi ho accarezzato
l’amato tempo in cui
la speranza si schiudeva
al candore dell’età del miele
quando l’attesa
nella casa dello zio
d’antico e la sua bellezza respiravo.

E così
mentre i gradini delle scale accarezzava
s’apriva al vento la seta del vestito ai piedi
petali di quel fiore azzurro
tratteggi adolescenti
sui delicati battiti
d’amori acerbi ancora da gustare.

Soffi di magia
nei saloni d’altri tempi
che di grandiosità ormai vissute
al mio sentire sussurravano
emozioni raffinate di zagara e limoni
e cicale canterine
tra il vermiglio dei gerani
e i fichi d’india al sole.

Campagna seducente
posseduta da un’estate
d’infuocati pomeriggi
al fresco di odorose fronde
e notti al chiar di luna
stagione ormai vissuta
ma mai dimenticata.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

nota: è un dolce scivolare nei ricordi quando, adolescente, insieme alla mia famiglia mi recavo a trascorrere quello che erano delle serate, a volte anche pomeriggi, a casa di un amico, che noi ragazzini chiamavamo zio, zio Antonio, dove si riunivano a turno, ora in una e ora nell’altra casa, gli amici che percepivo come sofisticati, dei miei genitori.

La stanza segreta

Vienimi a trovare
nella stanza segreta dei desideri
quella che ti vive accanto la mattina
unica chiave
due porte sullo stesso letto
che a volte smarrisco
quando penso altrove.

Pioggia di sorrisi
riso soffiato e cioccolato
variopinto turbamento
che il desiderio accentua
sullo scorrere vermiglio dei pensieri
a volte la mattina
io ti penso.

Tra una tazzina e l’altra
vienimi a trovare
nella stanza segreta
quella che nessuno può vedere
e d’avidità s’accende
quando indisturbata si fa alcova
tra fiori di carta e teneri languori.

Mi senti
quando distratto dal bisbiglio mio
tra l’orecchio e il collo
con il corpo esegui
e col diletto quella porta sfiori
ed è brivido
ovunque io mi trovi.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Terra bruciata

Nell’ora della siesta
il mio piacere s’alimenta
quando nella terra dell’incanto
cogli occhi mi disseto e canto.

Amato è quel contrasto acceso
tra l’assolato fuori
e l’interno fresco
dolce penombra delle case

e il mare
è gorgheggio che al cielo s’alza
e al vento si concede
pettine gentile sulle liquide distese.

Fluidi
i cristalli di smeraldo
ai piedi delle scogliere a picco
e sull’arsura fichi d’india colorati

di rosso arancio e verde
e poi il viola
il giallo e il bianco
baldoria sulla tavolozza dell’estate.

Netti i profili degli azzurrini monti
sull’afa a nebbia che ingarbuglia l’orizzonte
fuoco e sentimento anche sotto la suola
che al nero dell’asfalto l’ardore tasta.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

nota: alla mia bellissima Sicilia, terra d’incanto e seduzione.

Fiamma nel fuoco

Quando il tempo
il rosa lo fa rosso
e il celeste blu
non sono più
gabbiano sopra il tetto
ma fiamma dentro al fuoco.

Non ho braccia
per cingere la realtà
che nell’asfalto grigia s’appiattisce
e colla voglia inseguo il mio pensiero
e la passione svetta
sull’inusuale.

E l’estate scorre
limpida e festosa sprizza
sensuale sogno della vita
giorno e notte
desiderio e sangue
è corsa nelle vene.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Figlia dell'estate

Come gabbiano
che nel vento si lascia dondolare
la mia casa è l’onda che sciaborda
sono figlia dell’estate.

E d’azzurro
è il mio vestito lungo
contrasto raffinato
col biancore delle case.

Acqua trasparente
che di sale veste la mia pelle
sapore sulle labbra
che mi gusto senza fretta

mentre con lo sguardo
mi lascio catturare
dal bianco dei panni stesi
vele al sole ad asciugare.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

venerdì 20 agosto 2010

E la luna guarda

E’ così sciocco
voler afferrare la luna
dentro al lago

ma a volte l’acqua
è linfa che rapisce
e pare cielo

e il languore così vivo
che afferra il desiderio
e lo fa mano.

Ma lo specchio non è corpo
e i pensieri offusca
onda fresca sulla gola arsa

realtà
che le dita
e gli occhi bagna

e la luna
sta lì
e dal cielo guarda.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Il sasso e la piuma

Il dolore è come l’onda
che a valle per i capelli porta
e con sé trascina anche
muri senza cemento
e tutte le fragilità che incontra.

E intanto sulla conca
è terra a mucchio che l’inciampo crea
sassi che sul fondo restano
mentre le piume
disegnano la leggerezza in cielo.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Dolce appartenenza

Dimmi come ti chiami
mentre tra le sabbie mobili del rumore
sulla bandiera bianca m’inchino
dolce è il lembo
che del mio sorriso afferro.

La chiamano follia
parola d’uomo ancora acerbo
per me invece è dolce appartenenza
appassionato rifugio
tra calde braccia e onde di pensieri a treccia.

E’ da sempre
che il tuo respiro sento lungo il collo
ma col timore
dentro lo scrigno dei segreti
d’amata complicità e limpidezza lo nascondo.

Dimmi come ti chiami
mentre la verità
è sussurro a brivido sulla mia bocca
e il fardello si fa presto volo
polvere di stelle sui sentieri della terra.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Respiro attimi

Ogni tanto mi piace rovistare
in quei luoghi dove l’adesso non mi concede di tornare
e mi lascio allora trascinare
in quel vortice accaldato
che mi fa ancora emozionare.

Sulla scena respirata a menadito
l’allora assaporo sul presente
sul tuo sguardo che mi veste come guanto sulla pelle
sulle labbra tue introverse
bianco e nero sulla chiacchiera degli occhi.

Accattivante è lo splendido sorriso
che legna secca aggiunge
sulle fiamme della voglia
non bisbiglia tenerezze al chiar di luna
ma notti estreme deste e grida di passione.

M’incendio dentro al rogo del tuo sguardo
tra polpastrelli e labbra di piacere oscillo
tra il ruvido che le mani col pensiero afferrano
e l’umido tepore della tua bocca
nettare prelibato per il gusto.

tiziana mignosa
ottobre duemilanove

Rapita dal piacere

(Sulle note di Ayo Technology” di Milow)

Inchiodata dallo sguardo tuo
dall’inatteso mi lascio catturare
che fuoco e desiderio sulla pelle soffia
ma solo per colore e compostezza
al candore della neve s’accompagna.

Ambra chiara, morbida
di mare odora
e dalla seta s’intravede
che al ticchettio sinuoso oscilla
offrendo le ginocchia come omaggio della sera.

E intanto cogli occhi come mani
dai capelli fino a giù mi tasti
e senza fiato adagio poi risali
quando di malizia il cenno di un sorriso anneghi
nello sguardo mio smarrito dentro al tuo.

tiziana mignosa
ottobre duemilanove

mercoledì 4 agosto 2010

Attimi d'estate

Ogni tanto
mi piace galleggiare
in quello spazio dove il tempo

indisturbato
nella quiete giace.

Variopinte tavolate
di vocii e leggerezza
amici sotto il pergolato

raccatto fiori d’allegria
e i primi raggi accesi.

Indugia l’anima
sullo sguardo che all’orizzonte
un po’ si perde

parole a suono
restituiscono il presente.

Fuggo
ma di sorriso poi ritorno
e ascolto ciò che il mondo chiacchierone

ha da raccontare a me
che spesso vado altrove.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci