mercoledì 13 ottobre 2010

Ore stanche

Sono frecce senza centro
le ore trascinate dal bue stanco.

Percepito il gusto
la paura l’ha negato
dono assai prezioso e mai scartato.

Filtra il sole a tratti
ma sulle porte chiuse i raggi deviano.

Delle nubi
hai fatto guanti comodi
e nere lenti.

Le mani usi
ma è tatto senza piacere.

Occhi e sentimento
hanno dimenticato
il gusto pieno.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Non è questo il tempo

Nell’invisibile linea
a cavallo tra cielo e mare
è in perfetta sintonia col mio umore
la voce dello specchio
che di languore
l’opposto dell’azzurro mi rimanda.

Eppure
anche il granello più minuto
contiene l’universo intero
ma nell’interpretazione
che avviene sulla scala
è solo una parte per volta che s’impara.

Non è questo il tempo
della grazia a tutto tondo
e così a metà della salita
mi ritrovo ancora a legare con la mente
filamenti rosa di lucine
che catturano senza incantare.

Saporite tentazioni
piccole zavorre menzognere
che illudono senza nulla dare
e che di sicuro sarebbe meglio
semplicemente
lasciare andare.

tiziana mignosa
agosto duemilanove

L'ultima volta

Difficilmente
c’è dato di conoscere
quand’è la volta
in cui il giro si conclude

a meno che
tenendo d’occhio la coscienza
insieme decidiamo di strappare
il laccio del legame andato a male.

Non sempre infatti
a noi spetta la scelta
e non rimane quindi che tentare
di recuperare ciò che non si può riavere.

Incertezza
che la danza dell’inverno abbozza
nostalgia come dito sulla piaga
che le ore amate alla moviola riassapora.

Ma è lo schiaffo
che spesso ci riporta a ripercorrere la via
quando sulla saetta dello strappo
rovistiamo alla ricerca dell’ errore fatto.

Abbracciati agli istanti ignari del domani
ritorniamo così a quell’ultimo scorrere degli eventi
e lì troviamo il pensiero storto:
tanto c’è tempo e tutto si può fare.

Ma il tempo non dice mai quando finisce
e a volte è già ultimato quando ancora non pare tale
e ognuno allora va per la sua strada
e a te non rimane che piangere e accettare.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Senza niente

Mentre bolle di sapone senza sostanza
scoppiano una appresso all’altra
passi incerti annunciano
l’imbrunire lungo la via.

E ti ritrovi così
coi vestiti zuppi
e gli occhi increduli
spalmati sul vuoto delle mani.

Niente
all’improvviso ti ritrovi senza più niente
con un occhio a cercare il perché
e l’altro cosa è meglio fare.

Desideri sconfitti
che si sgonfiano come palloncini
e smettono di essere
prima ancora di cominciare.

Ma il vento
non è mai costante nel suo amare
e se oggi butta giù il mondo
domani lo accarezza.

Non rimane allora
che indossare il più bello dei sorrisi
ripassare la lezione da imparare
e aspettare.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

Senza niente

Mentre bolle di sapone senza sostanza
scoppiano una appresso all’altra
passi incerti annunciano
l’imbrunire lungo la via.

E ti ritrovi così
coi vestiti zuppi
e gli occhi increduli
spalmati sul vuoto delle mani.

Niente
all’improvviso non hai più niente
con un occhio cerchi il perché
e con l’altro cosa è meglio fare.

Desideri sconfitti
che si sgonfiano come palloncini
e smettono di essere
prima ancora di cominciare.

Ma il vento
non è mai costante nel suo amare
e se oggi butta giù il mondo
domani lo accarezza.

Non rimane allora
che indossare il più bello dei sorrisi
ripassare la lezione da imparare
e aspettare.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

La mancanza di consapevolezza

La mancanza di consapevolezza
è come il telo sopra il prato in fiore
l’erba non cresce
e i boccioli non s’apriranno mai al sole.

Quando sulla coscienza non soffi via il velo
è come avere gli occhi e non saperli usare
ti pare di vedere il mondo
ma più che guardare non riesci a fare.

Pur avendo i mezzi
ancora non li sai usare
farfalla che non sa d’essere tale
cammini invece di volare.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci