domenica 30 ottobre 2011

E così nel dopo

A volte la sera
quando le luci penetrano l’essenza
e ne fanno canto
vorrei tenere
ancora accesa quella calda fiamma
che mi riscalda
ma che va via senza sostanza
come va via la giovinezza e il tempo

Vestiti ed accessori
che la bellezza sul vassoio
porgono per l’offerta senza simmetria
quando il culmine raggiunge
come cerini dallo zolfo umido
che il fuoco invano bramano
sul freddo e sull’eterno ghiaccio

E così nel dopo
la notte raggiunge la coda del suo cerchio
togliendomi lentamente ogni colore
come il silente fremito
che rassegnato si rannicchia su se stesso
lasciando tra le stelle … il sogno e il desiderio

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

Pensiero creativo

La consapevolezza è come il cerchio
che vive dentro al successivo
man mano che sei pronto
la porta apre al sogno
che prima ti sembrava muro

Ed è così che si dissolve
la stupida credenza di pensare
che verità e vita
siano chiuse dentro
il misero perimetro in cui batti le ali

Quando dal guscio ti proietti fuori
comprendi che il pensiero creativo
non è stupida finzione
e il meraviglioso campo scopri
che abbraccia il tuo piccolo giardino

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

Addii

Mentre il mondo
di stupore mi crollava tutto intorno
a due pilastri
in tempi differenti
ho detto con il cuore
“fortuna ci sei tu, Amore”
ma appena l’attimo
si è dissolto in quello successivo
li ho visti scivolare
nel fiume che l’aspetto cambia
alla vita che comunque avanza

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

venerdì 14 ottobre 2011

A mille

Non si può sempre avanzare
con il piede incollato sull’acceleratore
a volte i chilometri
vengono risucchiati dal rallentamento
e mentre l’anima comprende
che non è possibile andare sempre a mille
il corpo si chiede perché mai dovrebbe
adattarsi a cedere il piacere che ha provato

Cenerentola e non più sovrana
è assai più facile
per il misero fiorire nello sfarzo
piuttosto che retrocedere
dal tanto al niente
come se mai il sorriso fosse stato in mezzo

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

L'arcobaleno come gli artisti

L’arcobaleno che vedi riflesso
nell’acqua del lago
è solo la flebile immagine di ciò che vuoi
è la magia di un attimo
che nella tua vita porta
il luccichio frizzante
di quello che ancora non ti è concesso avere

Gli artisti
come l’arcobaleno
hanno sempre nelle loro tasche
un pizzico di magia
che il cuore strega
di chi ha occhi giusti per vedere

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Ventuno giugno

Adoro l’estate
coi suoi spicchi d’azzurro esagerato
che festoso fa capolino dalle case
e le calienti vie
che il calore palpitano
sul grigio nero dell’asfalto

Sensuale e misteriosa
col suo odore che stordisce
l’Amore attrae
quando tenero germoglia
ed io mi fondo
al suo lento divenire

A sorpresa le mie labbra
il candore incontrano
di un collo di camicia
e la sua brama

Vicolo
senza bocca e complice
che non coglie solo il ticchettio del passo
ma volute attese
che rallentano l’arrivo
per raccogliere petali
di un sorriso forse un po’ distratto

E le mie mani osservo
barriere con un loro senso
che proteggono dal desiderio di ingoiare
e intanto ansimano
il miele cristallino del contatto

Antenne alzate
che catturano paure
e batticuori troppo scontati
mentre ascoltano
tutto ciò che dentro e fuori nasce

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

martedì 11 ottobre 2011

Gli artisti vanno protetti

Gli artisti sono come i colori seducenti
dentro l’astuccio del bambino
hanno sempre voglia di uscire e tinteggiare
tutto ciò che toccano
con gli occhi e con le mani

Nascono per la bellezza
e funzionano bene se vanno usati
solo per quello
per cui sono stati creati

Vanno protetti
perché complici con la natura
coi pensieri e con le dita
armonia soffiano sulle vie del mondo

e fargli fare altro
sarebbe come sforbiciare
la grandiosità del dono
che il cielo gli ha voluto fare

sarebbe come strappare
l’essenza stessa al fiore
nato per armonizzare prati
o il vaso in cui si trova

L’artista non può
perdere il suo tempo
in mestieri dove la fantasia viene bandita
perché diventerebbe come
l’usignolo che si spegne
dentro la gabbia che gli hanno alzato intorno

E se proprio deve farlo
che sia almeno giusto il tempo
di immortalare su un foglio
tutto il suo tormento

Ma di sicuro
anche quando piove e si dispera
con i piedi sta nel mondo
e con il cuore
dove splende il sole

L’artista va protetto
non dimenticarlo
mondo

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

Diverso

I matti hanno una marcia in più
rispetto agli ubbidienti treni
che mentre sui binari scorrono
sognano voli screziati d’infinito
senza per questo mai sgarrare
al di fuori del loro lento fantasticare

In effetti
sono diversi
ma non di certo
per ciò che si è portati a credere
e a pensare

Di sicuro non seguono
a capo basso
il grigio flusso di chi è convinto d’essere normale
solo perché i giochi rappresenta
nella stanza dove alloggia
la moltitudine della gente

Diverso non vuol dire
essere sbagliato
pensiero limitante
di chi si definisce giusto e sano

E mentre tutti gli altri
impauriti li allontanano
loro azzardano
ridendo irriverenti
i più arditi attraversamenti
di bizzarre e colorate soglie
invisibili a chi non sa come si osa

I matti parlano
vedono e toccano
mondi sconosciuti
a chi s’accontenta di sostare
dentro le alte mura
del vedo e tocco
e nulla più esiste


tiziana mignosa
settembre duemilaundici

Le città del nord

Le città del nord
sembrano disegnate dalla mano abile
di chi sa che è meglio non sbavare
e si muovono in quel silenzio
del tutto innaturale

Abitanti come linee piatte
che le emozioni dosano
come il sole lesina i raggi
sulle cose e sulle persone

L’arancio inchioda
e il verde schizza
nessuno sgarra
eppure tutto è triste
e persino l’astro caldo
ha deciso di andare altrove

o forse è questa mancanza
che come le piante rende smorte
e senza clorofilla
lo stesso fa con tutto ciò che incontra

E dalla visione comune
di ordine ed efficienza
anche per strada tutto è al posto stabilito
perfino le foglie
non si vedono sui marciapiedi
perché nemmeno gli alberi
osano farle andare a terra

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici


note: e che nessuno me ne voglia.. è solo per ridere!

Polvere rosa

Ho raccolto il tuo sguardo
e l’ho conservato nell’attimo dopo
quando il mio si è chinato
intimorito dalla segreta esuberanza
che tra la folla mi ha inondato

Lo conserverò
nell’invisibile scrigno
che carezzo nelle ore della malinconia
quando la felicità si veste di sapone
e le mani vacillano nel nulla

Ma il tempo lo so
ne sbiadirà i contorni
fino a farne polvere rosa
e delicata trasparenza
sul lieve sorriso del mio domani

tiziana mignosa
settembre duemilaundici

Miele e assenzio

Come l’orizzonte
che tale rimane lungo il cammino
l’Amore inseguo
bevendo attimi di miele e assenzio

Boccate di nulla
che s’intersecano a riflessi d’infinito
percorso scosceso
tra pioppi che s’avvicinano
e mi ritrovo alle spalle
per raggiungere l’orizzonte che non vedo

E mani che dal peso spiombano
e l‘attimo dopo veleggiano
piene di fumo e coriandoli
senza più senso

tiziana mignosa
agosto duemilaundici

Maestro e attore

Quando il sole
d’acqua e neve gocciola
non senti più il frinire delle cicale
e l’estate si fa presto inverno
e il giorno notte
senza nemmeno stelle

Ma è solo il tormento che nasconde
quel poco che rimane lungo il viale
quando ti benda evidenziando il vuoto
e soffri come se non fosse
anche lui maestro e attore

Così come passa l’attimo di gioia
sulla terra passa anche lo sconforto
ma a poco serve la verità
che ti gira e ti rigira in testa
quando ti trovi immerso fino al collo
dentro l’odiato fosso

tiziana mignosa
agosto duemilaundici

Lucchetti a doppia chiave

Per legare un cuore
non servono lucchetti a doppia chiave
i rapporti si cementano con le parole
e non con le catene
o sbattendo in faccia
regole e doveri stabiliti
da chi ha bisogno di vivere
dentro spessi argini dai profili di cemento

Menta e libertà
lastricano di fiducia e leggerezza
la strada a mille sbocchi
ma che alla fine conduce solo
dove le parole le porte aprono
e non le sbattono
ergendo barriere senza senso
sulle posizioni

tiziana mignosa
settembre duemilaundici

Metamorfosi

Iridescente è il viaggio
del viandante scalzo
quando nell’inferno del momento
calpesta prati mutanti in gole aguzze
e a uno a uno vuoti vestiti d’infinito conta

Missione sul filo del rasoio
che avanzando sdoppia argini gemelli
carne che si smembra
nel tempo in cui
il tepore al gelo desta il nuovo addio

Potenzialità d’azzurri
recise come giovani virgulti
foglie ancora acerbe
strappate a tradimento
spiombano a gocce gelide
dall’albero maestro

Emozione umida
capace di siglare
tutte le fragilità che incontra
debolezze che il passo cedono alla forza
per non morire senza

Porte
sbattute in faccia alla letizia
finché un pezzo della bellezza sosta
spalmato sulla barriera che divide
il sentimento dal dolore dello strappo

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

Tasselli senza memoria

Seppur l’arazzo
anche loro formano
alcuni incontri
non conoscono scalpello
tasselli sì
ma senza memoria

Come ogni passo
grazia che alla meta porta
trasformano l’attimo della puntata
in polvere che luccica ma subito si disperde
come accade al vento
quando passa senza lasciare traccia

Non concedono di sé che poche cose
incontri senza nessuna scia
eppure anche loro sono l’acqua e il pane
che la forma danno
all’essenza che crescendo
si fa sempre più bella.

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Stai diventando acqua

Ho paura di te
con la stessa intensità con cui ti voglio
e più ti voglio e più ti temo

Stai diventando acqua
la stessa acqua che lentamente sento scivolare
sulle zolle aride che formano la mia terra

E più ti bevo
e più la sete cresce
e il desiderio aumenta
mentre ti sento vento
che in notti come questa mi carezza

Lascia che sia
lo sciabordio dei passi tuoi sulla mia vita
quel suono melodioso che mi culla
mentre ti sento scorrere
soffio di piacere sulla pelle
brivido
che di miele e forza
riempire ogni cavità che incontra

Invadimi
come fa la luce quando
delicatamente forza il buio
e le parole giuste
nel tempo in cui si insinuano
tra le pieghe dei cartoni grigi
dei giorni fatti uguali ai giorni

Stai diventando acqua
e l’acqua o si assorbe
oppure scorre
comunque anche lei va via

tiziana mignosa
agosto duemilaundici

Pensieri di carta e vento

Coi piedi sulla terra
lo sguardo in su
e la notte dentro agli occhi
il lento rincorrersi inseguo
di pensieri di carta e vento

Melodie che si fondono
a sorsi di miele
dalle radici ancorate sul passato
e a dolci malinconie alla salsedine

Invisibile bouquet d’emozioni
tra i tetti delle case e il mio sentire
in questo manto blu dove l’estate
alla luna l’Amore canta

e la magia accende ai sensi
regalando languidi stupori
su noi
palloncini a elio
ancorati a quintali di cemento

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

La dipendenza

Sei come vento
il cui soffio calma
essenza che bonifica le paludi
e le stelle accende nel buio della sera

Colori coi tuoi fiori
l’oscillante verde dentro i campi
ma la spugna non capisce quand’è secca
che il fiume non è lago e deve scorrere
e che la linfa
non può essere sempre data in porzioni uguali

I tumulti interiori
generano sempre arruffamenti
ma mostrano anche
che la dipendenza non va mai bene

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Aspetto

Aspetto la notte
quando anche l’ultimo suono
è andato a dormire
e le pretese delle ore in corsa
con le mani in tasca sbandierano la tregua

L‘aspetto
per scivolarti accanto e continuare a viverti
stavolta senza ascoltare
chi reclama attenzioni
per sottrarle a chi non vuole darle

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Binari paralleli

Binari paralleli che s‘incontrano
in attimi rubati al tempo
quando il presente viene inghiottito
dentro baci che creano la ruggine
che non conosce resa
ma solo la volontà d’afferrare ciò che vuole
ed è su quest’insistenza
che il varco prende la sua forma
consentendo così al cielo
di penetrare gli assetati lembi della terra

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Sul tetto inconsapevole

Tu non puoi sapere che ieri ho respirato
la stessa aria che carezza il tuo giardino
e intanto raccoglievo fili di pensieri confusi e sparsi
e come polvere d’Amore che la sua colla insegue
ne ho fatto bisbigli a treccia di sorrisi
sulla quale mi sono lasciata scivolare
dall’impalpabilità del desiderio
sul tetto inconsapevole
della tua casa

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

E divento piantina

E divento piantina
quando l ‘acqua non disseta la mia essenza
ma l’inonda di colori che non trovo
nella tavolozza che mi ha reso viva

E nel vuoto mi bagno di rugiada
mentre i petali che indosso
fluttuano nel vento
cercando quello che non riescono a trovare
ma non si arrendono

E divento piantina
quando dopo l’arsura del giorno
mi ritrovo a cercare quello che ho intuito
ma non voglio più cercare
e gocce di vitamine e acqua
mi dissetano

.
.


tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Aspirazioni alate

Mani stese al cielo
morbide
cantano l’inafferrabilità dei desideri
mentre catturano
distribuendo luce.

Tra le ceneri dei giorni
nivea
è la purezza che raccolgo
per farne soffi
di stravaganti fantasie.

Adesso
che dal tuo centro il raggio diagonale
esplode scomponendo
in caleidoscopici specchi
l'emotività latente

fragile
appari
e della tua bellezza
di sorriso gli occhi colmo.

Forti radici
che la vita saziano
intrecci
d’ostinazione e Amore
nel sentimento della Madre vanno.

Nel vento
aspirazioni alate
che alla terra tornano
come lacrime piumate
macere di pioggia e sogni.

quattro mani di
tiziana mignosa & r.c.
maggio duemilaundici