domenica 2 dicembre 2012

Frammenti di torta zuccherina


E’ stato bello stanotte
trovarti nei passi del mio sogno
e anche lì ti ho guardato
come  si Ama la primavera

ma i capitoli già letti
anche nel giardino del tutto lecito
miscelati a verità taciute e desideri
rafforzano barriere di filo spinato

Anche nei sogni
germogliano i fiori del batticuore
attimi che di te sanno e che mi accompagnano
nei luoghi che mai ci vedranno insieme

Frammenti di torta zuccherina
che il gusto delle cose beve altrove
bagliori di piacere mai dimenticato
dissolti nella frenesia del giorno

tiziana mignosa
dicembre duemiladodici

Foglie dello stesso ramo


Ci sono creature che lungo il sentiero
che dell’esperienza attraversano
a nodi ed edera s’allacciano
e mai più si lasciano
nemmeno quando i passi altrove vanno

Foglie dello stesso ramo
che si nutrono della stessa linfa
anche quando scelgono di vivere
sole e pioggia
in tempi e forme differenti

Tagli e strappi
sulla terra infatti
anche se tutto il dolore producono del mondo
nell’unione benedetta sono piuma
che invano solletica l’armatura

Molto spesso però ci dimentichiamo
che anche se occhi e mani
servono per guardare e per toccare
per afferrare tutto quanto il resto
basta solo lasciarsi dolcemente andare

E così mentre le vie
secondo accordi già stilati
in direzione opposta si diramano
i flussi d’energia rimangono
 e l’informazione scorre

Filo eterico che elude
ponti strade e fiori
crollati su nuovi sentieri da varcare
strattone che in un baleno ci conduce
là dove si è ancorato il cuore

tiziana mignosa
aprile duemiladodici

Fiore dal profumo a uncino


Le strade senza cuore
hanno le gambe di cartone
basta solo un poco d’acqua
e il percorso cambia direzione

Liquido gassoso
frizzante e colorato
t’acchiappa di sicuro
ma lascia un retrogusto amaro

Fiore dal profumo a uncino
t’incanta e poi ti lascia
tranne la voglia di capire
perché tutto è volato altrove

Se però ci penso meglio
tutte strade portano al cuore
comprese quelle
che la direzione opposta scelgono

tiziana mignosa
novembre duemiladodici

E un davanzale spoglio


E’ stato un attimo
in questo spicchio di giorno
destinato al passato
percepire la voce del tempo
che sulle stesse scale
bagnate oggi di pioggia
mi ha riportato al sole

E passi
e risa e gioia
e mani che si cercano
per Amare verso la fuga
e un davanzale spoglio              
pieno solo di polvere e ricordi
oggi

tiziana mignosa
novembre duemiladodici

Come orchidee pregiate


L’Amore non è una casa
che può andare distrutta dal terremoto
e mentre gorgheggia sulle strade della terra
le radici al paradiso annoda

Come orchidee pregiate
durante i colpi di cesoia crede di morire
 ma di stupore al cielo svetta
 restituendo sole al sole

Certi Amori
sulla terra si massacrano
e mentre divaricano il cuore al fare
coi pensieri si carezzano

L’Amore vero non si spegne
neanche quando crede di essere al traguardo
e rivive in ogni respiro
anche quando non è più presente

tiziana mignosa
aprile duemiladodici

Opere


Ci sono opere che finiscono
e non hanno mai avuto inizio
boccioli che alla terra giungono
senza onorare appieno il ciclo

I percorsi non sono tutti uguali
non sempre
nascono vivono e dopo muoiono
a volte si dissolvono
prima d’oltrepassare il picco

Se non afferri bene l’attimo
il germoglio potrebbe non diventare rosa
come fiore mai raccolto
anche il desiderio evapora


tiziana mignosa
settembre duemiladodici

L'inchiostro e la busta


Quando non ascolti la voce della voglia
è un po’ come chi l’inchiostro prende
ma prima di donarlo alla profondità del mare
nella busta dell’ingenuità e carta lo nasconde

E’ nero il drappo sulla verità e sull’occhio
chimera che tutto sia al suo posto
ma intanto il rosso
di sé contamina il mondo che lo abbraccia

Tremolio di mani e desiderio
pressione capace d’offuscare
come la fame coi suoi morsi
quando il passo si trascina sul dovere

tiziana mignosa
giugno duemiladodici

Il cuore Amato


Le opportunità svanite
sono fiori che l’immensità dei prati sognano
e mentre la partita giocano
lentamente scivolano sulle pareti del vaso che li alloggia

Il vento
è stato più veloce di loro nell’acchiappo
e gli ha portato via il profumo
a volte senza nemmeno essere stato colto

Sono appuntamenti andati a male
desiderati e poi sfuggiti
come mani insaponate
mentre invano tentano d’afferrare

ma come giostra
che sul languore inesorabile s’allontana
troppo spesso dimentichiamo che il dorso
il cuore Amato tornerà a mostrare


tiziana mignosa
marzo duemiladodici

Creatore senza alibi


Quando comprenderai
che non sei il passeggero che hai creduto
in balia della follia di chi ritieni sia
il pilota che il battito della tua vita
senza riguardo alcuno graffia

e nemmeno foglia
sbattuta dal vento della notte
ma creatore senza alibi
di tutto ciò che ti si muove intorno

Come fiore allora
che sotto l’abbraccio della calda Luce sboccia
l’amaro accenderai in piacere
e i passi prenderanno il volo
lasciando sulla terra i sassi

tiziana mignosa
novembre duemiladodici 

Nella segreta che all'idea mi incolla


Come l’arsura
che linfa alla vita invoca
dalla mente
la folla delle forme emigra
sull’oggi che m’attende

Eppure
il cucchiaino non si fa mestolo
e nemmeno bicchiere
vetrina senza piacere
che giustizia non riesce a rendere
all’assenza che nelle mani alloggia

Contagocce
che la voglia gonfia
mentre l’occhio affossa
nella segreta che all’idea mi incolla
del piatto che trabocca

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

In questo strambo giorno nel cuore dell'estate


La musicalità dell’acqua
mischiandosi al calore
e all’azzurro che m’invade
zampilla dalla fontanella
malinconia
e gioia a tratti

In questo strambo giorno nel cuore dell’estate
che lungo il tempo scorre
e ogni tanto di sbadiglio inciampa
e slitta indietro
o troppo avanti
allontanando ai sensi il gusto del presente

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Mondi differenti


Ombre tremule
dove il sole del mattino
non si è arreso
oscillano sull’arsura della terra

Pulviscolo
sopra pietre sparse
e aghi di pino
raccontano di passi sovrapposti a passi

Soffi d’estate e vita
sulle forme che la materia esegue
e raggi trasversali scendono
infuocando l’orizzonte sull’incanto

e la cicala canta
mondi differenti
dentro lo stesso mondo
dove la vita interpreta la trama

tiziana mignosa
settembre duemilaundici

Note: queste sensazioni nascono in un pomeriggio di coda dell’estate quando ho portato i ragazzi del cd a fare disegno dal vero e li ho invitati a tirare fuori da se stessi le emozioni legate a quello che vedevano e sentivano nell’onda che va da dentro a fuori e da fuori a dentro


I siti abbandonati


I siti abbandonati
sono come quei vagoni
impolverati e fermi alla stazione
quando nell’immobilità
delle loro azioni
la storia che hanno vissuto
narrano

Giardini disabitati
dove i fiori odorano
di sorrisi e gocce già ascoltati
e quando il visitatore
s’imbriglia in quell’incanto
accendono in un lampo l’interruttore
e le parole interpretano di nuovo l’emozione

tiziana mignosa
gennaio duemilaundici

Atmosfere sfrontate


D’estate la notte è mia
e i sogni bruciano
in atmosfere sfrontate
dai sapori esotici
mentre quello che voglio condivido
solo con l’aria che mi gira intorno

Blu cobalto
deliri e desideri
buio che m’accoglie e trova
solo col profumo che ho indosso
mentre colorate fantasie
riempiono il silenzio che mi tocca

Disegnami la pelle
con parole dalle punte di diamante
e dalle ali di rondine
baci dalle labbra parlanti
che dissetano l’avidità cresciuta
in notti vuote come questa

tiziana mignosa
agosto duemilaundici  

Un Amore non Amato abbastanza


Ti ho vista, sai
mentre guardavi affranta
la tua vita che in direzione inversa
correva divergendo il sole dal sorriso

e cercavi di scollarti dalla pelle
fili spinati a uncino
caparbi come punti di domanda
senza risposte
                                                                                                                                  
Eden profanato
da sentimenti troppo deboli
per affrontare gli impetuosi venti
che le scene interpretano sulla terra

e annegare
ti ho vista in mari
confusi e neri
di possibilità mai accadute

Occhi bendati
su ciò che realmente è stato
ma nel profondo
già da allora conoscevi

La verità alberga sempre
nelle cose semplici
e non nei labirinti contorti
dove conduce il non voler vedere

Ti ho vista, sai
mentre con le unghie spezzate
cercavi di ingannare
te stessa e il tempo

e ti aggrappavi al tuo dolore
unico lembo rimasto
che ancora ti legava
ad un Amore non Amato abbastanza
per continuare a vivere sulla terra

tiziana mignosa
due dicembre duemiladodici  

Apri le porte al dolce oblio


A volte è molto meglio
dimenticare
che trascinarsi dietro
zavorre di fogliame amato
e poi andato a male

Verde vivo e a fitte foglie
caduto a tradimento
e poi marcito
linfa dolce amara
inquina e nutre a ondate

A volte è molto meglio
aprire le porte al dolce oblio
poiché chi dal rovescio
ha cantato a stono la sua parte
non merita di certo il tuo tormento

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici