venerdì 8 gennaio 2016

Con la sua dolce tristezza lei t’afferra



Come una sirena
con gl’occhi di cristallo ammalia
e tra le trame misteriose della nebbia che la fascia
col rosso infervorato del sorriso
gli uomini che inciampano ingoia
e poeti un po’ sfigati  al mondo li rivomita

E’ così che la malinconia funziona
quando il gioco disonesto
ai suoi mesti seguaci intona
e a chi di una carenza
una virtù ha tratto
e si lamenta
ma intanto nella cella colla bruma sguazza

Come se il sole
valesse poco più di un fico secco
con la sua dolce tristezza lei t’afferra
e ci riesce
e al muro di cartone ben presto ti ritrovi
quello che con la depressione
il suo misero confine si spartisce

Ma anche se ancora Ami
quel ruolo che credi così saldamente tuo
presto t’accorgerai che la Gioia
vale molto più di miliardi di vagoni
di parole sfavillanti ma scritte tra la nebbia

tiziana mignosa
dicembre duemilaquindici


note: i poeti molto spesso si agganciano alla malinconia e si dimenticano che per quanto affascinante possa essere quel mondo ovattato tra i fumi della nebbia, la Felicità e la Gioia lo battono alla grande.  Non me ne abbiate a male, cari colleghi, se ho scritto questa poesia; vi Amo lo stesso anche a chi di voi è malinconico…