sabato 29 ottobre 2016

Adesso che mi ritorni nel silenzio


Ricordo ancora
il freddo pungente di quella sera
e il mio umore
che per mano
sull’altalena mi portava
mentre sfioravo le vette più leggere del cielo
e strisciavo un attimo dopo
 sulla dura terra

E tu c’eri
senza esserci
mentre ti esprimevi al meglio
in quel ruolo così tanto importante
frizzante ed effimero
fatto di nuvole e sole
vapore che svaniva nel nulla
sulla mia vita che si districava tra quel sorriso
che così tanto Amavo
e le tue spalle

La tramontana mi scuoteva quella sera
ma non la sentivo
e leggera volavo
e mi lascivo andare
a quella gioia totale
che zoppicava però
nella carenza

Cuore spalancato
e occhi chiusi
 sulla realtà che mi regalava fremiti
senza sostanza
che morivano nel sorriso dell’attimo
di un futuro mai nato

tiziana mignosa

dicembre duemilaquattordici

venerdì 28 ottobre 2016

Alcuni giorni mi passeggi dentro


Come l’onda
che la sponda sfiora
e dopo s’allontana
di miele il mio pensiero
solo a tratti rendi

Alcuni giorni mi passeggi dentro
e altri non ci sei

Dalle pareti complici
dolce avverto il canto
adesso mutilato
che a volte di nostalgia riafferro
                       
Mentre mi scivoli dal cuore
m’accorgo che
ancora un po’ mi perdo
in azzurrine chiavi di violino
che di tristezza lieve
tendono a svanire

Amato è però
quel dolce cinguettio
treccia di melodia e stridore
che solo ad occhi chiusi adesso torna

Alcuni giorni mi passeggi dentro
e altri non ci sei

Gabbiano senza ali
che nell’assenza s’allontana
dal segreto di cristallo
spiombato e fatto a pezzi
dinanzi al desiderio

tiziana mignosa 
aprile duemilatredici

domenica 23 ottobre 2016

Mutamento



(sulle note di The sky above the rain di Marillion)

L’evoluzione è continuo mutamento
come il passo che nell’avanzare
nuovi odori e paesaggi porta
così è la vita con le sue lezioni
-a volte troppo dure e altre assai leggiadre-
quando con una lesta piroetta
 tutte le carte sul tavolo          rimescola

Pare sadica
e invece è saggia
ma come con la plastica che nel suo cuore l’acqua
non riesce comunque mai a portare
così accade a chi non impara ad accettare
tutto quello che gli sbatte in faccia
da sperimentare

Tocchiamo il paradiso
e poi l’inferno
crediamo che sia eterno
ma troppo spesso ci dimentichiamo
che ogni cosa o che si dica evento
s’esprime interamente e solo
dentro uno stabilito battito di tempo

E’ mattino
e d’improvviso si fa notte
scenario caleidoscopico
che stordisce con le sue tinte discordanti
e ci mostra il grosso rospo da ingoiare
quando c’accorgiamo che ogni parola
è legata solo all’attimo      in cui ha colloquiato con il sole

Non importa se sembra troppo poco
-e altre troppo e basta-
di sicuro ogni cosa che sulla terra si esperisce
ha un suo capo
e una coda anche

Inizia
e poi finisce
come tutto il resto


tiziana mignosa
ottobreduemilasedici

Note: sul pianeta terra abbiamo sempre lezioni da imparare una di questa, la più dura per me, è quella di accettare che ogni cosa che inizia è destinata a finire