Mentre la soglia del non ritorno varco
s’incide prepotente in me
la divergenza tra l’andare e il poi tornare
del giorno della festa
col tempo dell’adesso legato al cruccio dell’addio
Stanze vuote dove solo l’eco sopravvive
età lontana del
sorriso in cui
la vacanza scandiva allegra
la lunghezza dei minuti a capo basso
con quelli tanto attesi del diletto.
Diverso invece è il tempo dell’adesso
in cui è porta chiusa senza chiave
e devasta come fiume in piena
ogni briciola assimilata come fosse grano santo
o rimasta nella gola di traverso
Eppure
anche se non gorgheggia più lo stesso canto
il cielo continua a guardarmi camminare
e mi trasmette gioia
suggerendomi che la paura serve solo per frenare
tiziana mignosa
28 febbraio duemiladodici
Note: ogni cambiamento è uno strappo, anche se necessario!
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