Se mai volessi immaginare la felicità
le darei il nome tuo
e intanto tinteggio calde atmosfere
oltre il limite dove l’occhio può arrivare
E la vita scorre e si distende
come il paesaggio che mi passa accanto
mentre guardando fuori dal finestrino
fantastico appassionate danze
Vetri appannati e
sogni
si sovrappongono a crepuscoli infuocati
in un tempo dove la malinconia
sbiadisce come il buio quando la luce Ama
Doveri
che il passo cedono ai desideri
che liberi crescono e si espandono
in accecanti ubriacature di sorrisi
Se mai volessi immaginare la felicità
la colorerei delle emozioni che vivo in questo adesso
mentre l’energia mi suggerisce la gioia del distacco
dal cerchio che al livido incatena
tiziana mignosa
dicembre duemilaundici
Per chi desidera ascoltarla:
http://www.suonamiunapoesia.it/SUPz_Mignosa_Vetri_appannati_esogni.HTML
http://www.suonamiunapoesia.it/SUPz_Mignosa_Vetri_appannati_esogni.HTML
Un dire petico dolcissimo, immerso in immagini della realtà, che talvolta, riesce a sbiadire
RispondiEliminal'essenza dei nostri desideri.
Bellissimo leggerti, un abbraccio, silvia