Non ascolto
il vociare stolto
che in questo stupido tempo
i paletti mette ad ogni passo.
Ossessionata dalla bellezza
il mio è il volo della leggerezza
che nell’aria il respiro pieno brama
sollievo che non trova sulla terra.
E’ nel celeste che l’azzurro inseguo
quando i sogni
sorvolano leggiadri
fragili castelli di carta velina e fango.
L’assenza intanto
nel silenzio rappresenta la sua danza
dolce è l’esilio che il fremito rende intenso
refrigerio tra le segrete anse del mio seno.
Ossessionata dalla bellezza
m’incanto ancora di fronte al suo minimo riflesso
anche se poi svanisce come notte col mattino
e senza pace continuo ancora a navigare.
tiziana mignosa
luglio duemiladieci
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