Tra il muro alle mie spalle
e te
i tuoi occhi
e rotoli di tempo
annegati in voglie senza mani.
Dodici lune ancora
dall’ultima parola senza suono
e un giorno atteso
ma subito disperso
nel limbo dove il silenzio
gioca a fare il re.
E si prepara al sonno
il sorriso
che prima vedeva i giorni accorciare il filo della meta
e adesso ricomincia a contare
altre dodici lune da vivere
per afferrare il giorno della speranza
reciso nel giardino del tuo oblio.
tiziana mignosa
dicembre duemiladieci
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