Come il sole che i
sensi incanta
anche quando cambia
postazione
così accade al gusto
nell’istante in cui
la sua dimora sposta
Piedi scalzi
che linfa assorbono
nutrimento che dal
fremito della madre terra
e la sua erba
giunge e colma
Letizia che
gorgheggia
in note aperte e
orizzontali
gusto che lentamente
prende spazio
colmando ogni miseria
col diletto
o quando a sorsate
intense bevo
attraverso il tacco
che alla sera indosso
ebbrezza e languida
seduzione
ticchettio tra
sguardi e luna
lungo la magia che mi
vede a notte
Sortilegio verticale
che sfugge e ammalia senza respiro
e a occhi semichiusi si lascia conquistare
dissetandomi di liquido piacere
tiziana mignosa
ottobre duemiladodici
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