Ruberei
la bacchetta magica alle fate
per donare gioia e sorrisi
a chi ha perso anche l’ultimo
sotterrato dai sogni infranti.
La terrei con me
giusto il tempo di vedere
sotto il soffio dell’Amore
l’ultima lacrima evaporare
e il mondo luccicare dal suo stesso splendore.
Comprenderei allora
che il pulviscolo di stelle in essa contenuta
è preziosa polvere di tempo
non luccica né splende
ma saggezza offre a chi col sorriso buono
dona e attende.
tiziana mignosa
agosto duemilaotto
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