Residui trasparenti
dal mare congedati
sull’ambra della pelle
si lasciano gocciare.
Germogli saporiti
la pelle fanno a oca
brivido e piacere
sul corpo somma alcova.
E’ danza dell’estate
e a gocce
l’arcuata schiena solcano
impertinenti orme, carezze e desiderio.
Morbido è il morso
sul labbro che è proteso
salsedine e languore a sorsi
sul frivolo pensiero.
Il mare
si fa presto gioco con il sole
capelli a intrecci d’oro e sale
vista che soddisfa, da bere e d’annusare.
Tra i radi fili al miele
cristalli fusi a stille
minute mani sulle gambe
e amata libertà, almeno di sognare.
tiziana mignosa
giugno duemilaotto
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