Vivere è come guardare
dal treno il lento andare
lo scorrere e il mutamento
di questo strambo tempo.
Ma se dell’albero
che i sensi tuoi incanta
non puoi stringere il frutto
nemmeno quando lo vuoi tanto
è gabbia
che il desiderio tenta di domare
languore seducente
che gli occhi e il sentimento bagna.
Come il respiro
che due secondi dopo è un altro
così tutto quello che
di bene e male ci orbita intorno.
E mentre la carne
si fa pugno vuoto a spine
come se nulla fosse
la speranza continua a camminare.
Ma se di goccia non vuoi annegare
abbandona il senso di possesso
abbraccia tutto con il cuore
e poi … lascialo andare.
tiziana mignosa
luglio duemiladieci
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