Mentre suadenti arcobaleni
di bellezza gli occhi colmano
le luci
che la città agghindano
fanno complotto col profumo
che la mia pelle poco fa ha conosciuto.
E se ne stanno lì
a godere
quando di smarrimento
le mie mani fremono
sul desiderio d’afferrare.
E’ legna secca
accatastata accanto al fuoco della voglia
quella che l’aria della notte rende viva
frizzante è l’onda che m’invade mentre non so che fare.
Sorsi intensi di vita gridata
saette di piacere che parallele sfrecciano
dietro i passi lenti della facciata.
E intanto osservo il tutto
prima di volare un’altra volta altrove.
tiziana mignosa
novembre duemiladieci
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