Si bacia con la mia essenza
l’estate quando
di passi roteanti scivola
tra campi di covoni ambrati verso il mare
Tra ombre e luci d’Eucaliptus
a tratti la cicala intona
l’ode che l’occhio induce
a fessura di piacere contro il sole
E scorro
tra bordi a erba oscillanti al vento
e gialli campi dove il soffio
di gioia mattutina mi fa sua
tiziana mignosa
luglio duemiladodici
Note: in estate, la mattina presto quando ancora il sole è mite, in
bici verso il mare attraversando campi di natura sonnecchiante
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