Ogni volta che tra un frastuono e l’altro
è sommità
o abisso che m’affossa
mi ritrovo a fronteggiare
le ragnatele appiccicose dell’assenza.
Tra mille e più sorrisi
è sempre un volgere lo sguardo in tondo
occhi dentro occhi
modesti sorsi solamente
di quel che è il riflesso amato.
O quando
nel silenzio dell’oscurità che blocca
lo spazio s’allontana
e con le mani a zero
nei pensieri a goccia mi dissolvo.
E’ voce
nome e occhi
invisibili impronte nella notte
attimi di miele
impalpabili compagni di percorso.
tiziana mignosa
giugno duemiladieci
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