Iridescente è il viaggio
del viandante scalzo
quando nell’inferno del momento
calpesta prati mutanti in gole aguzze
e a uno a uno vuoti vestiti d’infinito conta
Missione sul filo del rasoio
che avanzando sdoppia argini gemelli
carne che si smembra
nel tempo in cui
il tepore al gelo desta il nuovo addio
Potenzialità d’azzurri
recise come giovani virgulti
foglie ancora acerbe
strappate a tradimento
spiombano a gocce gelide
dall’albero maestro
Emozione umida
capace di siglare
tutte le fragilità che incontra
debolezze che il passo cedono alla forza
per non morire senza
Porte
sbattute in faccia alla letizia
finché un pezzo della bellezza sosta
spalmato sulla barriera che divide
il sentimento dal dolore dello strappo
tiziana mignosa
ottobre duemilaundici
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