A volte lo spazio che ci cinge
d’improvviso si schiude al sogno
e della sua bellezza
lo sguardo nutre
Passi ovattati come i sensi
i giacigli del piacere invadono
e sul lento scivolare della neve
accordano battito e sentire
E’ quella l’età in cui
il silenzio partorisce il suono
fiocchi di cielo ghiaccio e bianche attese
la madre terra baciano
e in quell’attimo
l’incanto sazia la sua antica sete
come il respiro del presente
che scandisce un tempo
senza tempo
tiziana mignosa
dicembre duemiladodici
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