Di gusto tra le lenzuola
l’ho vista temporeggiare
ma solo quando il giorno è vacanziero
e dalla persiana arriva all’occhio
la frescura del silenzio mattiniero.
Pigro il sonno
si dà lo stesso il turno col capriccio
che lesto s’accinge a separare
il desiderio da quella che è
la sonnacchiosa quiete.
E intanto lei riposa goduriosa
tra fulgidi languori e dolci rese
ma umido è il percorso
della pelle sua accaldata
ma non di certo per via della stagione.
Dormiveglia ad altalena
tra madidi sospiri e rinunce senza bocca
ma a quanto pare
di tutto lei vuol fare
purché non sia il dormire.
Ma ecco che il torpore poi ritorna
insieme alle cicale canterine
che la dolce nenia intonano
per lei che seducente
si lascia nuovamente andare
ma è solo il tempo stretto
di un battito di ciglia
che subito ritorna quella che
“mi pare”
qui si chiami voglia.
E così il sonno e il desiderio
inseguendosi sullo stesso letto
compiono la sbilanciata gara
tra chi per prima arriva a fare breccia
nel cuore della bella che non sa che fare.
tiziana mignosa
giugno duemilaotto
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