E’ una voragine sulla tempesta
il tempo
quando si sveste dal fare giornaliero
e rallentando
dolorosamente si fa specchio.
E la verità ti mostra
stiletto
che nella piaga affossa
quando d’acciaio
gli invisibili fili al collo serra.
Sfuggente è il mondo
e con gli occhi languidi
delle sue risa t’innamori
nascosta come sei
dietro il muro della scelta presa.
Metti a fuoco solo in quel frangente
che chi ha scarpe consumate
spesso non s’accorge
che il correre e il fare
sono solo fazzoletti per non vedere.
Ma a cadenza regolare
il giorno si fa lungo col suo ozio
e col freno nelle mani e l’occhio lucido
d’amaro ti rammenta
che intorno non hai prato e nemmeno onda.
tiziana mignosa
luglio duemiladieci
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