Ricordi
quando il sole ungeva la nostra vita
di gioia e di luce
e mi nutrivo e crescevo
nell’Amore malato
figlio voluto e assassino
che ha visto solo in te l’unico soffio?
E intanto il mondo
nell’incanto si fermava
e sbiadiva fino a scomparire
sullo stupore
che accendeva i miei occhi
mentre ti seguivo in silenzio
e ti guardavo e ti respiravo
nutrendomi della tua bellezza
come se i tuoi passi
fossero le uniche orme
capaci di generare prati
e l’immensità dei cieli.
Ricordi
quando le giornate
raccoglievano l’eco a festa
delle risate squillanti
che lanciavamo in cielo
mentre le nubi si coloravano
del nostro Amore?
Solo ricordi di notti e di giorni
di luce e di sole
sbriciolati e scivolati
lungo la porta sbattuta in faccia
all’altra parte dello stupore
tiziana mignosa
luglio duemilaundici
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