Certe persone
sono come l’aquilone
che nell’azzurro spicca
mentre seducente tenta di baciare
l’aria tersa
ubriaca
di gioia e sole.
A volte
stelle cadenti
che nel buio pesto della notte
all’occhio accendono
la magia dello stupore.
E mentre il desiderio
alimenta il gusto pieno della voglia
i sorrisi sbocciano
su strati
di consapevolezza in fasce.
Da lontano
solo il bianco sfoggia il suo candore
chimera distante come il cielo
e tu qui a sbavare
ma sai bene
che sulle mani è assai diverso
e il nero e il bianco si susseguono.
La carta sfavillante
risulterebbe forse stropicciata
e la stella
che con la scia
chi la guarda incanta
da vicino
sarebbe solamente
pulviscolo e pesante terra.
Lungo il percorso
ogni aspetto
contiene le due parti
a noi la scelta di quale interpretare
e quale leggere
in chi ci sta davanti.
tiziana mignosa
gennaio duemilaundici
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