Lesto è questo continuo ondeggiare
tra il grigiogiusto fare
e il successivo scivolare.
Dolci scie di caleidoscopiche fantasie
che di vertigini svettano e subito s’inabissano
di luce e buio prima e dopo.
Una, come se fossi cento
annaspando nell’accorato vaneggiare
attentamente osservi il mondo
mentre tra il tutto e te
t’ostini ancora ad inventare
ciò che ti sfugge e non riesci ad afferrare.
Niente, sei niente senza Amore
e di sospiri sopravvivi
col corpo qui e con la mente altrove.
Sullo scosceso palco della vita
sorrisi indossi e tacchi a spillo
ma dall’apparenza fuggi
e senza trucchi né merletti
languidi aquiloni cerchi.
Delicati desideri di carta e vento
applausi e vanità prima
poi, solo silenzio.
tiziana mignosa
04 2009
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