(Sulle note di Angelica tratta dal brano gregoriano “Veni Redemptor Gentium"
di Paul Scwartz e cantata da Lisbeth Scott )
Nell’incedere delle ore
mi tende la sua mano la malinconia
in quello che è il frastuono luccicante
nel magazzino della bigiotteria.
Abbagli usa e getta
solo gioie menzognere
chimere senz’anima
ingannano di splendore.
Finalmente poi
l’attesa si fa sera
che d’inutili fardelli il mio sentire spoglia
quando col sorriso l’amata essenza tua incontro.
Estraneo al mondo e alle sue mani
incorporeo è l’abbraccio
unico respiro
dell’intero correre del giorno.
Scivola la goccia
sul fragile filo che l’attesa imbocca
quando nel vuoto della stretta nel reale piombo
e da te mi slaccio, solitario per valore e scelta.
tiziana mignosa
10 2009
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