( Sulle note di “Life Circle” di G. Webb)
.
No
tu non puoi sapere
quanto grande ancora sia l’amaro smarrimento
come allora gocciola
sul dono impacchettato coi fogli del tormento.
Credi, credi di conoscere l’intensità
degli umidi perché spaiati
come se ad una ad una avessi pesato ogni lacrima versata
come se avessi raccolto nella pozza nera
ogni singolo singhiozzo che straziava l’anima.
Ma tu non c’eri
no, non puoi sapere
eppure
quando il tuo presente indietro porti
su quell’erba calpestata e strappata al sole
pensi ancora di conoscere
l’esatta pesantezza dei tuoi passi folli.
Ora, ora che davanti allo specchio
la tua coscienza incontri
e col tuo sguardo spento
ti ritrovi a rovistare
tra le parole dette e quelle pensate
adesso
adesso che l’inverno ha perso il suo cappotto caldo
e al sole torni
al suo tepore buono
e a quella fionda che l’ha colpito al cuore.
No
non puoi sapere
tu non puoi neanche immaginare …
ma adesso è tardi
è troppo tardi anche solo per pensare.
tiziana mignosa
11 2009
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