Eppure
io ti sento
quando intorno a me
la voce del rumore strappa
e a terra getta sogni e caramelle rosa.
Tra irte spine in cerca di tepore
il desiderio crea il varco
e dolcemente mi sospinge
tra pagine incorporee
fiordi di delicate fantasie.
Invisibile letizia
che la mia mano afferra
culla per l’essenza un po’ sgualcita
amplesso taciturno
che a fiamma forgia la stagione fredda.
Sorrido
assaporando l’impalpabilità dell’attimo
mentre abbandono i ripetuti eventi
che paralleli sulla terra svuotano
l’umida spirale del gioco della vita.
Nell’era del silenzio
d’inatteso mi nutre l’episodio
che sguarnito dal soffio del clamore
accelera e rende zuccherino
l’incedere dell’ora.
tiziana mignosa
novembre duemiladieci
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