Nella silente notte estiva
diafana la luna
tremula l’immagine di sé
nelle liquide azzurrità riflette
… acqua di sale e cielo ovunque …
tra tetti a rosse tegole
e strade strette appare
mentre il ticchettio del passo
al passante solitario canta
… isola dall’oscuro fascino …
Ortigia e la sua notte
che per sorprendere la voglia
nel buio lesta si ridesta
e in allegria attende
la sonnacchiosa quiete lungo il giorno
… misteriosi locali i suoi sorrisi …
nei solitari vicoli
sui davanzali spalancati
palpitanti fiori toccano
preziose trine a pietra
… leggende e verità …
della sua magnificenza
narrano
che indisturbata si esibisce
senza lambire il tempo che sfiorisce.
tiziana mignosa
aprile duemilaundici
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