martedì 25 gennaio 2011

Buon compleanno Elisa

Che dolce sia
per te e per chi ti gira intorno
questo compleanno senza parola
in cui l’Amore non può cantare
la dolce lode che vorrebbe al cuore

adesso che le ore
attraversando il freddo dell’inverno
il sentimento hanno tentato di addormentare
credendo che l’affetto
sia solo un ramo secco.

Ricordi, Elisa, quando bambina
l’essenza tua era più sveglia
e la bellezza e te
eravate unica finestra
aperta sulla vita intera?

Ma adesso che il tempo
la porta ha sbattuto in faccia alla saggezza
non permettere un’altra volta ancora
che i disordinati eventi
smorzino il calore del sorriso.

Gli affetti certi
a volte perdono vigore
illusione che a pezzi riduce chi ci crede
ma ciò non toglie
che per sempre rimarranno veri.

Buon compleanno Elisa
a te
e a chi ti segue a ruota.


tiziana mignosa
venticinque gennaio duemilaundici

domenica 23 gennaio 2011

Quanti nomi ha la voglia di sentirti?

Ogni volta che tra un frastuono e l’altro
è sommità
o abisso che m’affossa
mi ritrovo a fronteggiare
le ragnatele appiccicose dell’assenza.

Tra mille e più sorrisi
è sempre un volgere lo sguardo in tondo
occhi dentro occhi
modesti sorsi solamente
di quel che è il riflesso amato.

O quando
nel silenzio dell’oscurità che blocca
lo spazio s’allontana
e con le mani a zero
nei pensieri a goccia mi dissolvo.

E’ voce
nome e occhi
invisibili impronte nella notte
attimi di miele
impalpabili compagni di percorso.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Immagina

Immagina una notte d’estate
e al soffitto
appendi stelle e luna

chiarore che al vento danza
le antiche nenie dell’Amore
.

Immagina il mormorio dell’onda
che all’esuberanza del grillo
fa coro con la voce

spruzzi di mare e soffi di fiori controvento
profumano le ore
.

Immagina la bellezza
che attraverso il tremolio delle candele
senza dir niente parla

e intanto nel blu
i sogni si fanno certezza e offerta per le mani.


tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Le stanze del mio castello

Ci sono luoghi
dove la ragione non può entrare
territori dove è concesso il transito solo al desiderio
e a chi ancora
riesce a sognare

spazi dove il sole scalda senza mai bruciare
e quando la notte giunge
accarezza
senza mai sferzare.

Scrigni d’argento e platino
custodi dei segreti più preziosi
dove indisturbati giacciono
leggeri
frammenti d’emozioni

e intanto la vita scorre fuori.

A voi
le stanze del mio castello
respiratele

l e n t a m e n t e

e insieme voleremo
sulle ali del sogno.

tiziana mignosa
venti novembre duemilanove


"Per
Partecipiamo
in particolar modo per il carissimo amico Santino
e per tutti coloro i quali non hanno rinunciato a volare."

Pratica di mare

E’ polvere
sulle mura stanche
strade scorticate a incrocio
solleticano la mia mente ardita
e tutto ciò che dietro agli occhi giace.

A tratti aleggiano
vocii andati e nenie sussurrate
languidi sguardi e veloci stilettate
che dal passato arrivano
e abbracci allacciano alle nuove ore presentate.

Così è l’incanto
di quei percorsi consumati
che al tempo si rassegnano
e intanto scricchiolii
e giovani cedimenti accolgono.

Magnifica è la veste
che al fato si concede
prezioso pasto per la tarma vergine
che non demorde e attende
che il buio si faccia nuovo chiasso e luce intorno

e il cuore pulsa
desio di duplicare
lo splendore del beato tempo
tra principi e sudditi
ancora palpitanti e vivi.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Nostalgico piacere

E’ in questa notte
dove la pallida signora nel blu annega
e la brezza
è sussurro dolce sulla pelle
che il canto della marea m’accompagna mite
ad altre estati e alle ore liete ormai scadute.

Imprudente
lo sguardo di allora indosso
nostalgico piacere
d’assaporare antichi brividi e indugi un po’ sbiaditi
sorrisi nel frattempo sbocciano
nel mondo freddo delle forme.

Raggi di sole zuccherino
nel piatto d’ intemperie colmo
intrecci di fiori e spine
e domande con le porte chiuse
s’ annodano ai sorrisi spalmati sopra il pianto
sull’ora di riprendere il cammino.

tiziana mignosa
agosto duemilanove

L'odore della mia terra

D’azzurro il cielo si fa vanto
su questa terra dove il sole
il profumo dei limoni nel vento spande
e gli occhi colma
coi fichi d’india a picco sopra il mare.

L’odore dell’origano nel mentre
a mazzi scende giù dalle credenze
indelebile è l’impronta
carezza sull’antico
che sempre più diventa tale.

Rovente
è il vermiglio dei gerani sui terrazzi
contrasto appassionato
con le verdi danzatrici
che dell’aria amano le mani.

L’arcobaleno
vivace si fa sfoggio
nei vasi a coccio
mentre il basilico e la menta
deliziano l’olfatto di chi gli gira intorno.

Caliente è la mia terra
di mare e tempi andati
che paralleli scorrono
sulla vacuità dei sensi
invisibile riflesso sull’adesso.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

La quinta stagione

A cerchio scorrono le stagioni
tutte uguali e senza sbalzi
l’estate con l’intensità della sua gioia
e l’inverno col suo gelido torpore.

Come ogni cosa
che nella terra fa presenza
anche loro s’allineano al ritmo naturale
del lento divenire che tutti rende uguali.

Ma arriverà il tempo in cui
l’inverno farà pace col tepore
e la neve non metterà più il cappotto al cuore
ma sarà finestra aperta sull’estate che sorride.

Anche l’autunno può essere carezza
quando la lana è calore sulla pelle
e non pizzica più sulla fine menzognera
ma è letizia su ciò che sta per arrivare.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Il volo senza lacci

Se solo tu potessi
guardare coi miei occhi
quello che io vedo

comprenderesti bene
quanto sciocca sia la paura che possiedi
di perdere ciò che non riesci a ottenere.

Ma non per quello che vorresti
e che non ti so dare
in te non vedo il cielo anche se vorrei saperlo fare

ma solo perché il grigio
è il colore prediletto
da chi ho il piacere d’incontrare.

O forse sono io
che mi ostino a non levare
le spesse lenti che mi negano il reale.

Lascia allora che il mio
sia il volo senza lacci
di chi l’arcobaleno cerca senza trovare.


tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Il principe menestrello

A volte quando il pensiero
s’imbriglia nelle ragnatele del passato
il principe si scopre menestrello
e l’estate inverno.

Sorrisi
che sbiadiscono come acquarelli mal riusciti
dove l’essenza e i colori si dissolvono
nella fluidità dell’acqua e del suo aspro allontanarsi.

Fiume
che porta via tutto con sé
in quel costante andare
dolorosamente altrove.

Eppure anche se il fato
soffiasse nuovamente vita
non riuscirei più a considerare cielo
tutto ciò che è caduto insieme al temporale
.

Eventi acuminati
da allora fino a ora
hanno inquinato il fiato
dell’albero che credevo vero.

tiziana mignosa
novembre duemilanove

Gli occhi e la delizia

E’ di te che farei
spartizione equa colla voglia
gelato a gusto intero
incandescenza sulle labbra.

Sembianza
che rapisce sensi e vista
diletto
che si fonde con il gusto.

I miei occhi
conquistano il tuo copro
ma le mani in tasca


tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Nel foglio bianco

E’ in quello strano silenzio
che si avverte nell’aria dopo uno scoppio
che mi trovo.

E’ un silenzio pieno
che segue urla strazianti
silenziose
urla strazianti.

E’ un silenzio colmo di perché
colmo d’incredulità
colmo di dolore.

E’ insieme alla pioggia che cade
in questa giornata di dicembre
che continuo a cadere...

Sono in ogni minuscola goccia che viene giù
e allaga il mondo
e cancella ogni sogno.

Sono in un foglio bianco
dove non c’è più niente.

tiziana mignosa
dicembre duemilaquattro

Note: dalla silloge "I segreti del cielo"

sabato 22 gennaio 2011

Il piacere della mente

Ho chiuso gli occhi l’altra sera
mentre la vita
mi rimandava l’illusione
di ciò che ho smarrito per la via.

Con un balzo il nuovo giorno
sul bianco e nero
la magia dei colori
ha restituito al mondo.

Miraggio
che addosso al muro m’appiattisce
languore e tenerezza
lungo i bordi della sera.

E mentre scivola sulla pelle
il tuo sguardo mi rapisce
sorriso dolce a filigrana
che di baci il collo mi ricama.

Come disco
che sull’incanto si raddoppia
m’inceppo sulla vista della bocca
e sul piacere ancora da gustare.

Comunella con l’arsura dell’estate
l’avidità che ho di te mi nutre
e mi gira e mi rigira
nell’alcova dell’attesa.

E gli occhi chiudo ancora un po’
su quel bacio che è già mio
mentre labbra e il tuo fremito ripasso
senza ancora utilizzare il corpo.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci