sabato 30 luglio 2011

Petali dalle ali fatate

Ti cercavo su una strada
e intanto tu
cercavi me sull’altra
me lo ha detto il tempo
che era lo stesso

Ti ho letto col sorriso sulle labbra
quando ormai arresa
ero tornata sui miei passi
mentre il blu
mi spingeva al sonno che tardava

Ma al di là della bellezza
che riesci a creare
quando dalla mente
l’essenza ti scivola sulle mani
mi è arrivato un soffio delicato
di malinconia sottile

L’ho colto
e ne ho fatto fili e perle
di desideri differenti
respiro magico
che ti va a cercare

Ed è per questo che fiori recisi
diventano petali dalle ali fatate
che si moltiplicano sulle onde del vento
e nell’oscurità s’insinuano
fino a diventare farfalle di luce

che oscillano
e s’incrociano divertite
dissolvendosi all’orizzonte
sino a raggiungere i tuoi occhi
che di serenità si chiudono
su questo giorno che è già domani


tiziana mignosa
luglio duemilaundici

venerdì 29 luglio 2011

E' sempre diverso

L’azzurro pur rimanendo tale
è sempre diverso
a volte sfoggia paglierini d’oro
che gli occhi alla delizia cullano
altre sbiadisce
inseguendo la nivea morbidezza delle nuvole

Come il nero
denso a volte come la morte
e altre grigio
quando il cielo
pesantezza soffia dentro al cuore

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

mercoledì 20 luglio 2011

Amanti maledetti

E’ il dolore che spesso viola
il silenzio urlante
del foglio immacolato
quando l’occhio nel vuoto casca
e poi si rialza e cerca
quello che la vita gli ha negato

Sul letto che tutto inghiotte
solo loro
inchiostro e goccia
amanti maledetti

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Il gioco delle mani

Conosco molto bene
quel gioco delle mani
quando tratteggia sogni umidi
accarezzando il cielo

L’impalpabilità dell’aria
che vita soffia accanto
non ne fa solo ovvi respiri
ma forme e pesi che rallegrano
chi bene sa come si crea il gioco

Ed è per questo
che infilo avida le dita
in quasi tutto quello che
cattura il mio sentire e l’occhio

Carezza che il mondo illude
in quell’afferro pieno
ma che di fatto bacia
solo ciò che mi sorride
nel luogo più segreto del pensiero


tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Lo specchio capovolto

Col fremito sui polpastrelli
non serve la torta sulle labbra
per capire che m’ha rubato il gusto

Non occorrono grandi cose
ma solo quelle giuste
a volte basta solo un gesto per accendere di vita
un’ orchestra intera d’arpe e flauti
che aspettava il via dalla cantina

Sono dolci chimere
i desideri che sfuggono dalle dita
come la salsedine in montagna
mentre il languore sbava
e incrocia solo sassi e neve

Ogni tanto il miracolo si desta
col sorriso che gratifica l’ attesa
nell’intreccio dell’azzurro
col suo specchio capovolto

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

L'Amore malato

Ricordi
quando il sole ungeva la nostra vita
di gioia e di luce
e mi nutrivo e crescevo
nell’Amore malato
figlio voluto e assassino
che ha visto solo in te l’unico soffio?

E intanto il mondo
nell’incanto si fermava
e sbiadiva fino a scomparire
sullo stupore
che accendeva i miei occhi
mentre ti seguivo in silenzio
e ti guardavo e ti respiravo
nutrendomi della tua bellezza
come se i tuoi passi
fossero le uniche orme
capaci di generare prati
e l’immensità dei cieli.

Ricordi
quando le giornate
raccoglievano l’eco a festa
delle risate squillanti
che lanciavamo in cielo
mentre le nubi si coloravano
del nostro Amore?

Solo ricordi di notti e di giorni
di luce e di sole
sbriciolati e scivolati
lungo la porta sbattuta in faccia
all’altra parte dello stupore

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Nero e bianco

Certe persone
sono come l’aquilone
che nell’azzurro spicca
mentre seducente tenta di baciare
l’aria tersa
ubriaca
di gioia e sole.

A volte
stelle cadenti
che nel buio pesto della notte
all’occhio accendono
la magia dello stupore.

E mentre il desiderio
alimenta il gusto pieno della voglia
i sorrisi sbocciano
su strati
di consapevolezza in fasce.

Da lontano
solo il bianco sfoggia il suo candore
chimera distante come il cielo
e tu qui a sbavare
ma sai bene
che sulle mani è assai diverso
e il nero e il bianco si susseguono.

La carta sfavillante
risulterebbe forse stropicciata
e la stella
che con la scia
chi la guarda incanta
da vicino
sarebbe solamente
pulviscolo e pesante terra.

Lungo il percorso
ogni aspetto
contiene le due parti
a noi la scelta di quale interpretare
e quale leggere
in chi ci sta davanti.

tiziana mignosa
gennaio duemilaundici

Lui era

Forse
le piaceva
come il vento
quando le soffiava tra i capelli
mentre il tramonto
si intrufolava tra le spighe
colorandole d’Amore gli occhi

o quando
di leggerezza
pettinava la pelle al mare
mentre il respiro
s’arrestava sulla bellezza.

Forse
le piaceva così tanto
da arrivare a scegliere di farne
l’angelico custode
del subbuglio colorato
della sua anima.

Era
lo zampillio dell’acqua
sulla crepa del deserto
che le era cresciuto intorno
come i rovi soffocano
i castelli delle favole più belle.

Era il sogno
sulle mani avide
che non avrebbe mai voluto aprire
lasciando la libertà
alle ali delicate
di farfalle indifferenti
scegliendo per Amore
di morire.

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

Liscia tra le dita

Portami con te
liscia
tra dita

come quel sasso levigato
che t’ho lasciato scivolare
nella tasca della giacca.

Amuleto
di miele e fiordalisi
bizzarria che il sorriso strappa
ogni volta che te lo ritrovi
liscio e un po’ fatato
tra la voglia delle mani.

Inebriante
come l’odore dei fiori a primavera
d’esuberanza
ogni fantasia accende
come se tutt’intorno l’aria fosse
quella della stagione calda.

Segreta
tienimi tra nastri di parole rosa
e desideri che profumano di cuore
nascosta al mondo e alle sue credenze
mentre inventi altro tempo
dentro questo tempo.

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

Lascia che io

Lascia che io sia
vento

libero di andare
o di restare

e la tua
mano che carezza senza afferrare

quando il diletto
ci porta a inseguire

la delizia
che incanta questo momento.

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

La mia piccola disubbidienza

Faccio l’Amore col sole
la mattina
presto
quando mi viene a trovare
e cerca i miei occhi
tra il tremolio smeraldo delle foglie.

Cantano
gli usignoli in coro
la mia piccola disubbidienza
quella che m’accompagna
mentre sorrido e mi diletto
tra quel tepore zuccherino
che mi disegna brividi a gocce
preziosi
sull’arsura della pelle.

Attimi ovattati
che mi prendono per mano
e m’accompagnano
dal sogno orizzontale
al chiasso che incornicia il verticale.

Dolce
è il richiamo nel silenzio
che ancora a occhi chiusi
mi carezza

del cucchiaino che in tondo
gira e gira ancora su se stesso
tintinnando la porcellana
del giorno senza fretta.

Preziosa conca
di desideri liquidi e biscotti
specchio per la vanità del sole
che insieme a me
nel fondo
l’immensità del cielo
trova.

Colazione
in giardino
nel giorno senza fretta.

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Io ... che giocherei al sogno

Dove l’occhio
s’imbriglia sul piacere
giocherei al sogno
ma il sentire arranca
perché i silenzi
nel dopo echeggiano di nulla
e sono solo tempi e doni
per te intesi ad abitare altrove
e per la mia
utile torcia sulla comprensione.

E sono forbici
e cesoie per germogli
che un po’ smarriti
sul fiorire si confondono
e coi tuoi segni
sui passi già finiti
di naturalezza tornano.

Capacità
la tua
che fa vetrina
su quanto il sacco che possiedi è colmo
tanto da sbarrare l’uscio al varco
di ciò che io chiamo aurora e desiderio ovvio.

Ma come l’abbondanza
che la magra sfama
o la marea
che l’arsura inonda
ognuno il gioco sazia
col metro che nella tasca cela

e così quel poco
che a te così bene calza
è gemello a guanto sulla mia pelle a seta
ma come l’errore della taglia
ciò che a te sta comodo
a me di corto e stretto avvolge.

Ed è così
su tempi e danze divergenti
che il laccio slaccio percorrendo il dopo
e mentre tu ancora attendi chissà cosa
io sono già quattro giri altrove.

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

Il frutto proibito

Voglio essere
tua
adesso
mentre le ore
carezzano la mia essenza
e l’Amore mi possiede

e intanto ascolto
il fremito silenzioso
e le tue mani
bisbigli sussurrati
senza volto.

Notte
questa notte
dove la magia
il desiderio nutre
e il tempo si confonde
mentre m’invita ad afferrare
il prezioso nettare
del frutto proibito.

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

I baci non riescono

Le relazioni
quando sono vere
non sono fatte di baci improvvisati
come fiori separati dal giardino
ma di parole che nella loro danza
lanciano reti di luce
dove l’Amore tesse sorrisi
che catturano baci.

Non sono fatte
di presenza che si dissolve
quando il corpo va altrove
ma di invisibili fili d’oro
capaci di allacciare cuori erranti
che si cercano
nello sbadiglio della folla
mentre si dirada
senza lasciare traccia.

Non funzionano a intermittenza
sia pure regolare
e sono molto di più del gusto pieno
che il gelato suscita
mentre gocciola
languido piacere
sul tremolio del gesto
che ha voglia d’afferrare.

I baci
non sono mai capaci
da soli
di abbottonare due vite differenti
quando
sono solo gli occhi e i polpastrelli
i protagonisti indiscussi della scena

quando
le bocche
parlano e baciano
senza per questo dire
e Amare.

E il sentimento
continua a poltrire
dietro il frastuono che la vita inghiotte
anche quando il sipario
è aperto sulla scena.

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

Ho bisogno d'azzurri

Amo immergermi
con l’essenza e con lo sguardo
in quelle colline arse dal sole d’agosto
dove la calura
assopisce i sensi
e i fiori d’oro bruciato
hanno abbandonato la tenerezza del verde
e arresi
si lanciano
sulla vita nuova che li attende.

Soffuse emozioni
come mani che s’intrecciano
ad altre più esperte
mescolando così
sapori e umori differenti
sulla magnifica alcova
che m’incolla all’arsura di bellezza.

Ho bisogno d’azzurri
che m’invadono gli occhi

e di profumi freschi
che si fanno strada
tra fantasie sudate
e la vita che ammiccando
mi offre i colori accesi
di seducenti promesse
che aspetto
di vivere ancora sulla pelle.

Corse a perdifiato
tra campi immaginati
e quelli veri
dove il silenzio è il padrone del mondo
mentre il sole
si lascia scivolare
dove solo gli occhi
riescono ad andare.

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Animus

Adoro l’estate
quando la luna mi bagna
e mi nutro del profumo
di ogni pausa
che le parole lega.

L’invisibile
di te mi parla
quando i tuoi sussurri
nel silenzio cerco
e ti ritrovo
nella trasparenza che mi sta intorno.

Sono per te
i sorrisi che attraversano ogni cosa
ma anche il mio strusciarmi
sui muri delle scale
e su quasi tutto ciò che incontro
Animus

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

mercoledì 13 luglio 2011

I dolori cercati

Sono fiori
che si trasformano in roveti
le opportunità di serenità svanite
quelle che ci perdiamo
quando vestiamo il fastidio del momento
con una taglia troppo comoda
non adatta di sicuro a quell’evento.

Dolori
che potevamo non provare
ma che scegliamo di alimentare
indossando costumi articolati e neri
di ben altri mestieri.

Molto spesso infatti
l’essere umano ha la tendenza
a prendersela per cose irrilevanti
trasformando così fili d’erba paglierini
in castelli smisurati
senza però nessuna stanza.

Dolori cercati
che il grigio trascinano
nell’azzurro dell’estate
portando pioggia fuori posto
ma che goccia dopo goccia agli occhi
irrigano corolle di consapevolezza nuova.

E a niente serve
dopo
raccapricciarci per la mancanza di scaltrezza
nel non aver saputo intendere nel tempo giusto
che al sole bisogna dare il sole
e all’acqua l’acqua.

Eppure
nell’esistenza tutto è utile
compreso quel dolore inutile
quando ci guida sulla comprensione
illuminando così la via lungo il percorso.

Quando il più grande
di diritto la vita allaga
il dolore vissuto in precedenza
si riappropria del suo posto veritiero
mettendo così tutto quanto a posto.

Davanti alle sofferenze vere
ci accorgiamo
che tranne qualche cosa
tutto il resto
non merita davvero tutto il tormento
che nell’errore umano ancora ci affliggiamo.

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Note: a Francesco, in bilico tra una vita e l’altra, alla sua mamma,
e a tutte le creature imbrigliate nell’immensità di questo dolore vero

venerdì 8 luglio 2011

La sera ... che alla notte volge

Bevo
la tua voce
mentre nel silenzio della sera
che alla notte volge
m’attraversa come pettine
sui giardini colorati della mente.

Chiavi di violino
su pergamene preziose
rallentano l’urgenza d’afferrare
cose differenti con la stessa mano.

E mi catturi
sull’adesso
quando melodie di quiete
la finestra schiudono
alla brezza del desiderio
che impertinente m’invade
accendendo di languido piacere
i pensieri che m’accompagnano
al sonno inquieto della notte.

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

sabato 2 luglio 2011

Come il riverbero dell'eco

l profumo
della tua anima inseguo
e m’inebrio del candore
del suo canto.

E’ il dì della speranza
che si fa strada
quando germogliando nel silenzio
cresce
e poi s’espande

come il riverbero dell'eco
nelle montane valli
trasformando ogni sillaba
della tua voce in coro.

Docile è la accarezza
quando la sofferenza
fa nodo stretto
che a tondo gira
senza rimedio.

Quattro mani
di
leonardo genovesi & tiziana mignosa