giovedì 22 dicembre 2011

Oggi

Si apre a varchi
la strada che mi conduce
dove spesso non vedo nemmeno il percorso
quando il sorriso dell’indifferenza
si mescola a quello della sorpresa.

E mi soffermo
sullo stupore
mentre mi vedo costretta
ed incontrarmi col desiderio che ho raccolto
dove si è adagiato l’occhio.

Mi piaci
oggi me lo ha detto il gusto dello sguardo
e la gioia dell’ascolto
ma anche il pensiero che s’imbriglia
rallentando il passo al tempo

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

Le cose passano

I respiri si bloccano o fluiscono
come incerto è il tragitto del vento
e il tocco percepito dalla pelle
che ne fa velluto o graffio sull’attesa

E’ andata via
la magia è andata a dormire
sulle parole che hanno indossato nuove ali
accompagnando le emozioni altrove

Le cose passano
come passa il temporale
e come passa l’incanto
delle notti estive stregate dalla luna

Eppure alcune sembrano
non finire mai
e altre si dissolvono
prima ancora di percepirne il giusto tra le mani

tiziana mignosa
agosto duemilaundici

L'Amore ha la forma delle nuvole

L'Amore ha la forma delle nuvole
e dura solo attimi
attimi che si susseguono
attimi tutti diversi
e che poi prendono il volo verso nuove forme
inseguendo l'unica forma
che è incisa dentro di noi.

Nessuno può tenerti
più di un soffio tra le dita
sfuggi come sfuggono
i sogni alla luce del mattino
e ti sciogli
come si sciolgono i gelati
nelle mani degli indecisi

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Pochi minuti sull'ora scarsa

Hai catturato i miei pensieri
da troppo tempo nomadi
e prigionieri
di scatolette rosa pallido ammuffito
pareti imbrattate di rimpianti
e tempo scaduto.

Hai conquistato
angoli d’azzurro
scardinando catene incandescenti
con nastri senza fretta
e sorrisi divertiti.

Pochi minuti
sull’ora scarsa
travestono l’indifferenza
in desiderio.


tiziana mignosa
maggio duemilaundici

In quella sosta zuccherina

Quando gli occhi
in altri occhi bloccano il respiro
diventano come finestre
smaniose di spalancarsi sul sorriso

Si abbattono così
in quella sosta zuccherina
mattoni su mattoni di riservatezza
uniti uno all’altro dall’attesa

E’ dono tacito
su fiumi d’anima
che allegramente scorrono nutrendo
in una e poi nell’altra direzione

e il tutto abbraccia in quel silenzio pieno
che dura poco più di un attimo
ma che racchiude in sé
i brividi del mondo intero

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

sabato 17 dicembre 2011

I veri legami

I veri legami
non sono mai quelli di sangue
non basta avere un tetto in comune
per allacciare gli stessi sorrisi e gli stessi pianti

I veri fratelli si dividono il cuore nell’unico abbraccio
e sono allacciati anche quando sono lontani

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

mercoledì 14 dicembre 2011

L'ispirazione

L’ispirazione
è come il rubinetto dell’acqua dorata
quando ruscello
diventa fiume e mare

Impari presto a riconoscerla e a dosarla
e poi decidi tu
nel tempo in cui e in che misura
farla arrivare

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

Quando il tempo s'ammassa sulla soglia

E’ in questo adesso
dove il tempo volge al mutamento
e dove più forte gira il vortice del fare
che l’ora stringe
e tutto si fa fretta

Ma come il terremoto
che la gemellità del lembo
alla madre terra strappa
così quando lo stesso ritmo non segue
anche il cuore amato scinde e si fa sera

Il passo col rallento infatti
all’altra via volge sullo strappo
ma è un arrivederci
-vorrei gridare al pianto- e non l’addio
che sboccia sul traguardo che non possiede ere o spazio.

Così
quando il tempo s’ammassa sulla soglia
e il giro di boa divide i passi differenti
unisce quelli ad ampi abbracci
sul delizioso canto della stessa melodia

tiziana mignosa
dicembre duemilaundici

A Elena

Filastrocca sul presente

E’ nel giusto solamente
colui che si vive a gusto pieno
l'attimo in cui il respiro
scandisce il battito del suo adesso

e non si cura del passato
perché già se n'è andato
e non gl'importa del futuro
in quanto ancora non è arrivato.

A questo punto del percorso
non gli rimane che il presente
perché ha compreso che è l'unico
che in effetti conti realmente!

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

lunedì 5 dicembre 2011

Ode all'estate

Magnifica nel suo splendore
a grandi sorsi beve il gusto della vita
incurante di aderire alla misura
si dissocia dallo sbadiglio
che tutto ciò che è di serie dona

Regina dell’eccesso
il buio lascia ai tristi imperatori *
che nel freddo agiscono e si nutrono
e la verde attesa
alla tenera * signora

E mentre gocciola
piacere fuso in abbondanza
lei che bene sa come si osa
affloscia chi di lei coglie
solo la calura e non la foga

Esagerata afferra
senza per questo chiedere
sa quello che vuole e non aspetta
che il sogno si confonda o si disperda
nel buio pesto del cassetto

E mentre quasi tutti pensano
che bella sia solamente quando
si mostra nel giorno vacanziero
io che la strada prendo sempre a modo mio
mi ubriaco e canto d’ogni suo aspetto

Irriverente
dell’esistenza il diletto a fasci grandi coglie
lei che bene sa
che solo chi ha coraggio in verità assapora
il piacere pieno d’ogni cosa


tiziana mignosa
giugno duemilaundici


* inverno e autunno
* primavera

domenica 30 ottobre 2011

E così nel dopo

A volte la sera
quando le luci penetrano l’essenza
e ne fanno canto
vorrei tenere
ancora accesa quella calda fiamma
che mi riscalda
ma che va via senza sostanza
come va via la giovinezza e il tempo

Vestiti ed accessori
che la bellezza sul vassoio
porgono per l’offerta senza simmetria
quando il culmine raggiunge
come cerini dallo zolfo umido
che il fuoco invano bramano
sul freddo e sull’eterno ghiaccio

E così nel dopo
la notte raggiunge la coda del suo cerchio
togliendomi lentamente ogni colore
come il silente fremito
che rassegnato si rannicchia su se stesso
lasciando tra le stelle … il sogno e il desiderio

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

Pensiero creativo

La consapevolezza è come il cerchio
che vive dentro al successivo
man mano che sei pronto
la porta apre al sogno
che prima ti sembrava muro

Ed è così che si dissolve
la stupida credenza di pensare
che verità e vita
siano chiuse dentro
il misero perimetro in cui batti le ali

Quando dal guscio ti proietti fuori
comprendi che il pensiero creativo
non è stupida finzione
e il meraviglioso campo scopri
che abbraccia il tuo piccolo giardino

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

Addii

Mentre il mondo
di stupore mi crollava tutto intorno
a due pilastri
in tempi differenti
ho detto con il cuore
“fortuna ci sei tu, Amore”
ma appena l’attimo
si è dissolto in quello successivo
li ho visti scivolare
nel fiume che l’aspetto cambia
alla vita che comunque avanza

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

venerdì 14 ottobre 2011

A mille

Non si può sempre avanzare
con il piede incollato sull’acceleratore
a volte i chilometri
vengono risucchiati dal rallentamento
e mentre l’anima comprende
che non è possibile andare sempre a mille
il corpo si chiede perché mai dovrebbe
adattarsi a cedere il piacere che ha provato

Cenerentola e non più sovrana
è assai più facile
per il misero fiorire nello sfarzo
piuttosto che retrocedere
dal tanto al niente
come se mai il sorriso fosse stato in mezzo

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

L'arcobaleno come gli artisti

L’arcobaleno che vedi riflesso
nell’acqua del lago
è solo la flebile immagine di ciò che vuoi
è la magia di un attimo
che nella tua vita porta
il luccichio frizzante
di quello che ancora non ti è concesso avere

Gli artisti
come l’arcobaleno
hanno sempre nelle loro tasche
un pizzico di magia
che il cuore strega
di chi ha occhi giusti per vedere

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Ventuno giugno

Adoro l’estate
coi suoi spicchi d’azzurro esagerato
che festoso fa capolino dalle case
e le calienti vie
che il calore palpitano
sul grigio nero dell’asfalto

Sensuale e misteriosa
col suo odore che stordisce
l’Amore attrae
quando tenero germoglia
ed io mi fondo
al suo lento divenire

A sorpresa le mie labbra
il candore incontrano
di un collo di camicia
e la sua brama

Vicolo
senza bocca e complice
che non coglie solo il ticchettio del passo
ma volute attese
che rallentano l’arrivo
per raccogliere petali
di un sorriso forse un po’ distratto

E le mie mani osservo
barriere con un loro senso
che proteggono dal desiderio di ingoiare
e intanto ansimano
il miele cristallino del contatto

Antenne alzate
che catturano paure
e batticuori troppo scontati
mentre ascoltano
tutto ciò che dentro e fuori nasce

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

martedì 11 ottobre 2011

Gli artisti vanno protetti

Gli artisti sono come i colori seducenti
dentro l’astuccio del bambino
hanno sempre voglia di uscire e tinteggiare
tutto ciò che toccano
con gli occhi e con le mani

Nascono per la bellezza
e funzionano bene se vanno usati
solo per quello
per cui sono stati creati

Vanno protetti
perché complici con la natura
coi pensieri e con le dita
armonia soffiano sulle vie del mondo

e fargli fare altro
sarebbe come sforbiciare
la grandiosità del dono
che il cielo gli ha voluto fare

sarebbe come strappare
l’essenza stessa al fiore
nato per armonizzare prati
o il vaso in cui si trova

L’artista non può
perdere il suo tempo
in mestieri dove la fantasia viene bandita
perché diventerebbe come
l’usignolo che si spegne
dentro la gabbia che gli hanno alzato intorno

E se proprio deve farlo
che sia almeno giusto il tempo
di immortalare su un foglio
tutto il suo tormento

Ma di sicuro
anche quando piove e si dispera
con i piedi sta nel mondo
e con il cuore
dove splende il sole

L’artista va protetto
non dimenticarlo
mondo

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

Diverso

I matti hanno una marcia in più
rispetto agli ubbidienti treni
che mentre sui binari scorrono
sognano voli screziati d’infinito
senza per questo mai sgarrare
al di fuori del loro lento fantasticare

In effetti
sono diversi
ma non di certo
per ciò che si è portati a credere
e a pensare

Di sicuro non seguono
a capo basso
il grigio flusso di chi è convinto d’essere normale
solo perché i giochi rappresenta
nella stanza dove alloggia
la moltitudine della gente

Diverso non vuol dire
essere sbagliato
pensiero limitante
di chi si definisce giusto e sano

E mentre tutti gli altri
impauriti li allontanano
loro azzardano
ridendo irriverenti
i più arditi attraversamenti
di bizzarre e colorate soglie
invisibili a chi non sa come si osa

I matti parlano
vedono e toccano
mondi sconosciuti
a chi s’accontenta di sostare
dentro le alte mura
del vedo e tocco
e nulla più esiste


tiziana mignosa
settembre duemilaundici

Le città del nord

Le città del nord
sembrano disegnate dalla mano abile
di chi sa che è meglio non sbavare
e si muovono in quel silenzio
del tutto innaturale

Abitanti come linee piatte
che le emozioni dosano
come il sole lesina i raggi
sulle cose e sulle persone

L’arancio inchioda
e il verde schizza
nessuno sgarra
eppure tutto è triste
e persino l’astro caldo
ha deciso di andare altrove

o forse è questa mancanza
che come le piante rende smorte
e senza clorofilla
lo stesso fa con tutto ciò che incontra

E dalla visione comune
di ordine ed efficienza
anche per strada tutto è al posto stabilito
perfino le foglie
non si vedono sui marciapiedi
perché nemmeno gli alberi
osano farle andare a terra

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici


note: e che nessuno me ne voglia.. è solo per ridere!

Polvere rosa

Ho raccolto il tuo sguardo
e l’ho conservato nell’attimo dopo
quando il mio si è chinato
intimorito dalla segreta esuberanza
che tra la folla mi ha inondato

Lo conserverò
nell’invisibile scrigno
che carezzo nelle ore della malinconia
quando la felicità si veste di sapone
e le mani vacillano nel nulla

Ma il tempo lo so
ne sbiadirà i contorni
fino a farne polvere rosa
e delicata trasparenza
sul lieve sorriso del mio domani

tiziana mignosa
settembre duemilaundici

Miele e assenzio

Come l’orizzonte
che tale rimane lungo il cammino
l’Amore inseguo
bevendo attimi di miele e assenzio

Boccate di nulla
che s’intersecano a riflessi d’infinito
percorso scosceso
tra pioppi che s’avvicinano
e mi ritrovo alle spalle
per raggiungere l’orizzonte che non vedo

E mani che dal peso spiombano
e l‘attimo dopo veleggiano
piene di fumo e coriandoli
senza più senso

tiziana mignosa
agosto duemilaundici

Maestro e attore

Quando il sole
d’acqua e neve gocciola
non senti più il frinire delle cicale
e l’estate si fa presto inverno
e il giorno notte
senza nemmeno stelle

Ma è solo il tormento che nasconde
quel poco che rimane lungo il viale
quando ti benda evidenziando il vuoto
e soffri come se non fosse
anche lui maestro e attore

Così come passa l’attimo di gioia
sulla terra passa anche lo sconforto
ma a poco serve la verità
che ti gira e ti rigira in testa
quando ti trovi immerso fino al collo
dentro l’odiato fosso

tiziana mignosa
agosto duemilaundici

Lucchetti a doppia chiave

Per legare un cuore
non servono lucchetti a doppia chiave
i rapporti si cementano con le parole
e non con le catene
o sbattendo in faccia
regole e doveri stabiliti
da chi ha bisogno di vivere
dentro spessi argini dai profili di cemento

Menta e libertà
lastricano di fiducia e leggerezza
la strada a mille sbocchi
ma che alla fine conduce solo
dove le parole le porte aprono
e non le sbattono
ergendo barriere senza senso
sulle posizioni

tiziana mignosa
settembre duemilaundici

Metamorfosi

Iridescente è il viaggio
del viandante scalzo
quando nell’inferno del momento
calpesta prati mutanti in gole aguzze
e a uno a uno vuoti vestiti d’infinito conta

Missione sul filo del rasoio
che avanzando sdoppia argini gemelli
carne che si smembra
nel tempo in cui
il tepore al gelo desta il nuovo addio

Potenzialità d’azzurri
recise come giovani virgulti
foglie ancora acerbe
strappate a tradimento
spiombano a gocce gelide
dall’albero maestro

Emozione umida
capace di siglare
tutte le fragilità che incontra
debolezze che il passo cedono alla forza
per non morire senza

Porte
sbattute in faccia alla letizia
finché un pezzo della bellezza sosta
spalmato sulla barriera che divide
il sentimento dal dolore dello strappo

tiziana mignosa
ottobre duemilaundici

Tasselli senza memoria

Seppur l’arazzo
anche loro formano
alcuni incontri
non conoscono scalpello
tasselli sì
ma senza memoria

Come ogni passo
grazia che alla meta porta
trasformano l’attimo della puntata
in polvere che luccica ma subito si disperde
come accade al vento
quando passa senza lasciare traccia

Non concedono di sé che poche cose
incontri senza nessuna scia
eppure anche loro sono l’acqua e il pane
che la forma danno
all’essenza che crescendo
si fa sempre più bella.

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Stai diventando acqua

Ho paura di te
con la stessa intensità con cui ti voglio
e più ti voglio e più ti temo

Stai diventando acqua
la stessa acqua che lentamente sento scivolare
sulle zolle aride che formano la mia terra

E più ti bevo
e più la sete cresce
e il desiderio aumenta
mentre ti sento vento
che in notti come questa mi carezza

Lascia che sia
lo sciabordio dei passi tuoi sulla mia vita
quel suono melodioso che mi culla
mentre ti sento scorrere
soffio di piacere sulla pelle
brivido
che di miele e forza
riempire ogni cavità che incontra

Invadimi
come fa la luce quando
delicatamente forza il buio
e le parole giuste
nel tempo in cui si insinuano
tra le pieghe dei cartoni grigi
dei giorni fatti uguali ai giorni

Stai diventando acqua
e l’acqua o si assorbe
oppure scorre
comunque anche lei va via

tiziana mignosa
agosto duemilaundici

Pensieri di carta e vento

Coi piedi sulla terra
lo sguardo in su
e la notte dentro agli occhi
il lento rincorrersi inseguo
di pensieri di carta e vento

Melodie che si fondono
a sorsi di miele
dalle radici ancorate sul passato
e a dolci malinconie alla salsedine

Invisibile bouquet d’emozioni
tra i tetti delle case e il mio sentire
in questo manto blu dove l’estate
alla luna l’Amore canta

e la magia accende ai sensi
regalando languidi stupori
su noi
palloncini a elio
ancorati a quintali di cemento

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

La dipendenza

Sei come vento
il cui soffio calma
essenza che bonifica le paludi
e le stelle accende nel buio della sera

Colori coi tuoi fiori
l’oscillante verde dentro i campi
ma la spugna non capisce quand’è secca
che il fiume non è lago e deve scorrere
e che la linfa
non può essere sempre data in porzioni uguali

I tumulti interiori
generano sempre arruffamenti
ma mostrano anche
che la dipendenza non va mai bene

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Aspetto

Aspetto la notte
quando anche l’ultimo suono
è andato a dormire
e le pretese delle ore in corsa
con le mani in tasca sbandierano la tregua

L‘aspetto
per scivolarti accanto e continuare a viverti
stavolta senza ascoltare
chi reclama attenzioni
per sottrarle a chi non vuole darle

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Binari paralleli

Binari paralleli che s‘incontrano
in attimi rubati al tempo
quando il presente viene inghiottito
dentro baci che creano la ruggine
che non conosce resa
ma solo la volontà d’afferrare ciò che vuole
ed è su quest’insistenza
che il varco prende la sua forma
consentendo così al cielo
di penetrare gli assetati lembi della terra

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Sul tetto inconsapevole

Tu non puoi sapere che ieri ho respirato
la stessa aria che carezza il tuo giardino
e intanto raccoglievo fili di pensieri confusi e sparsi
e come polvere d’Amore che la sua colla insegue
ne ho fatto bisbigli a treccia di sorrisi
sulla quale mi sono lasciata scivolare
dall’impalpabilità del desiderio
sul tetto inconsapevole
della tua casa

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

E divento piantina

E divento piantina
quando l ‘acqua non disseta la mia essenza
ma l’inonda di colori che non trovo
nella tavolozza che mi ha reso viva

E nel vuoto mi bagno di rugiada
mentre i petali che indosso
fluttuano nel vento
cercando quello che non riescono a trovare
ma non si arrendono

E divento piantina
quando dopo l’arsura del giorno
mi ritrovo a cercare quello che ho intuito
ma non voglio più cercare
e gocce di vitamine e acqua
mi dissetano

.
.


tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Aspirazioni alate

Mani stese al cielo
morbide
cantano l’inafferrabilità dei desideri
mentre catturano
distribuendo luce.

Tra le ceneri dei giorni
nivea
è la purezza che raccolgo
per farne soffi
di stravaganti fantasie.

Adesso
che dal tuo centro il raggio diagonale
esplode scomponendo
in caleidoscopici specchi
l'emotività latente

fragile
appari
e della tua bellezza
di sorriso gli occhi colmo.

Forti radici
che la vita saziano
intrecci
d’ostinazione e Amore
nel sentimento della Madre vanno.

Nel vento
aspirazioni alate
che alla terra tornano
come lacrime piumate
macere di pioggia e sogni.

quattro mani di
tiziana mignosa & r.c.
maggio duemilaundici

mercoledì 21 settembre 2011

Auguri

Dei minuti
ho contato la collana dell'atteso tempo
preziose e solitarie gemme
gocce di cristallo
dagli occhi al cuore.

Inutile speranza
che di silenzio
ha sovrapposto il gelo dell'arresto
e di neve trabocca
il sacco colmo dei ricordi.

Eppure
a volte basterebbe così poco
per scaldare ciò che solo
d'effimero splendore brilla
nello sbiadito specchio della sua essenza.

Ho atteso
attimi dopo attimi
quella parola che non è arrivata
adesso che nel dopo
è scivolato il tempo.

A volte
basterebbe veramente poco
per scaldare di sorriso
un cuore dal freddo intimorito
- auguri a te -
che anche dei soli auguri
m’hai lasciato senza.


tiziana mignosa
dicembre duemilaotto

lunedì 12 settembre 2011

Il gioco delle mani




Poesia e voce narrante
di Tiziana Mignosa
tratta dall'Antologia
Poesia Sotto Le Stelle
Musica di sottofondo
" Forget Me Not " di Chris Spherris
Immagini di Rising Soul
Regia e montaggio Video
Maria Grazia Vai



Il gioco delle mani

Conosco molto bene
quel gioco delle mani
quando tratteggia sogni umidi
accarezzando il cielo

L’impalpabilità dell’aria
che vita soffia accanto
non ne fa solo ovvi respiri
ma forme e pesi che rallegrano
chi bene sa come si crea il gioco

Ed è per questo
che infilo avida le dita
in quasi tutto quello che
cattura il mio sentire e l’occhio

Carezza che il mondo illude
in quell’afferro pieno
ma che di fatto bacia
solo ciò che mi sorride
nel luogo più segreto del pensiero


tiziana mignosa
luglio duemilaundici

mercoledì 31 agosto 2011

Cristalli liquidi

Il momento più bello è quando ancora
nessuna voce graffia la musicalità della natura
e timido il sole
a quell’ora basso
conquistando lentamente il cielo
gli occhi addormentati invade

In lontananza
sbadigliano le case sul candore della scogliera
che ancora addosso sente
la notte appena andata
e il cuore dorme
e l’acqua è cheta

Lesto il tuffo s’esprime nell’azzurro
frizzante canto che mi desta
nell’abbraccio liquido che a cerchio ingoia me
e gli invisibili abitanti
che di luci e d’ombre m’ingarbugliano
le punte più ribelli dei capelli

E gli occhi s’aprono di nuovo
stavolta protagonisti e non più spettatori muti
mentre le mani in danza il mare suonano
cristalli liquidi
colmando l’aria di piacere
mi gorgheggiano gentili tra le dita

Nella conca di smeraldo
sciabordio di note
e intrecci di sogni colorati
che la mano allentano al sonno
mentre come fiore alla salsedine
si desta tutto il mondo intorno

tiziana mignosa
agosto duemilaundici



Note: alla conchetta di Ognina che ogni anno accoglie me e le mie sorelle,
da quando eravamo piccole, nell'ora più bella...
la mattina presto quando ancora il mondo dorme tutt'intorno

mercoledì 24 agosto 2011

Sii prato verde

Non essere terra secca
perché l’acqua nella carenza
potrebbe farti male

Sii prato verde
che vive di rugiada e della sua bellezza
come il viandante sazio
che sceglie per il gusto e non per la mancanza

Poiché come il seme che attecchisce
dove la terra è morbida
e come l’acqua che si modella
alla conca che l’accoglie
il bisogno
non porta mai gioia
ma solo dolore e dipendenza

Sii prato verde
che vive e si disseta della sua bellezza
e mai terra secca
che Amore cerca come l’Acqua
per non morire
senza

tiziana mignosa
agosto duemilaundici

martedì 23 agosto 2011

Non è possibile perdere ciò che mai si ha avuto

L’Amore non ha sembianze umane
quello che vedi
è solo il flebile riflesso
del diamante sfuggente
che cattura i nostri sensi
incatenandoli a forme destinate a svanire

Come la mano dei poeti
che infilano collane di parole
mimando a tratti la sua bellezza
quando di bagliore incanta
chi la riconosce e annusa
nell’aria che respira

Ma poi si perde
come si perde il giorno quando la notte avanza
sul gorgheggio dell’alba che sta per arrivare
e l’anima muore e poi rinasce
prima di morire e rinascere
un’altra volta ancora

tiziana mignosa
agosto duemilaundici

mercoledì 3 agosto 2011

Sorvolando mari e monti

Il presente è un lembo di terra
su cui poggio i piedi
che mi portano alla meta
mentre la mia essenza
scorre avanti e indietro
sorvolando mari e monti
e solo a tratti
si ferma in boccate d’ossigeno
e dolce meraviglia

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

sabato 30 luglio 2011

Petali dalle ali fatate

Ti cercavo su una strada
e intanto tu
cercavi me sull’altra
me lo ha detto il tempo
che era lo stesso

Ti ho letto col sorriso sulle labbra
quando ormai arresa
ero tornata sui miei passi
mentre il blu
mi spingeva al sonno che tardava

Ma al di là della bellezza
che riesci a creare
quando dalla mente
l’essenza ti scivola sulle mani
mi è arrivato un soffio delicato
di malinconia sottile

L’ho colto
e ne ho fatto fili e perle
di desideri differenti
respiro magico
che ti va a cercare

Ed è per questo che fiori recisi
diventano petali dalle ali fatate
che si moltiplicano sulle onde del vento
e nell’oscurità s’insinuano
fino a diventare farfalle di luce

che oscillano
e s’incrociano divertite
dissolvendosi all’orizzonte
sino a raggiungere i tuoi occhi
che di serenità si chiudono
su questo giorno che è già domani


tiziana mignosa
luglio duemilaundici

venerdì 29 luglio 2011

E' sempre diverso

L’azzurro pur rimanendo tale
è sempre diverso
a volte sfoggia paglierini d’oro
che gli occhi alla delizia cullano
altre sbiadisce
inseguendo la nivea morbidezza delle nuvole

Come il nero
denso a volte come la morte
e altre grigio
quando il cielo
pesantezza soffia dentro al cuore

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

mercoledì 20 luglio 2011

Amanti maledetti

E’ il dolore che spesso viola
il silenzio urlante
del foglio immacolato
quando l’occhio nel vuoto casca
e poi si rialza e cerca
quello che la vita gli ha negato

Sul letto che tutto inghiotte
solo loro
inchiostro e goccia
amanti maledetti

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Il gioco delle mani

Conosco molto bene
quel gioco delle mani
quando tratteggia sogni umidi
accarezzando il cielo

L’impalpabilità dell’aria
che vita soffia accanto
non ne fa solo ovvi respiri
ma forme e pesi che rallegrano
chi bene sa come si crea il gioco

Ed è per questo
che infilo avida le dita
in quasi tutto quello che
cattura il mio sentire e l’occhio

Carezza che il mondo illude
in quell’afferro pieno
ma che di fatto bacia
solo ciò che mi sorride
nel luogo più segreto del pensiero


tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Lo specchio capovolto

Col fremito sui polpastrelli
non serve la torta sulle labbra
per capire che m’ha rubato il gusto

Non occorrono grandi cose
ma solo quelle giuste
a volte basta solo un gesto per accendere di vita
un’ orchestra intera d’arpe e flauti
che aspettava il via dalla cantina

Sono dolci chimere
i desideri che sfuggono dalle dita
come la salsedine in montagna
mentre il languore sbava
e incrocia solo sassi e neve

Ogni tanto il miracolo si desta
col sorriso che gratifica l’ attesa
nell’intreccio dell’azzurro
col suo specchio capovolto

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

L'Amore malato

Ricordi
quando il sole ungeva la nostra vita
di gioia e di luce
e mi nutrivo e crescevo
nell’Amore malato
figlio voluto e assassino
che ha visto solo in te l’unico soffio?

E intanto il mondo
nell’incanto si fermava
e sbiadiva fino a scomparire
sullo stupore
che accendeva i miei occhi
mentre ti seguivo in silenzio
e ti guardavo e ti respiravo
nutrendomi della tua bellezza
come se i tuoi passi
fossero le uniche orme
capaci di generare prati
e l’immensità dei cieli.

Ricordi
quando le giornate
raccoglievano l’eco a festa
delle risate squillanti
che lanciavamo in cielo
mentre le nubi si coloravano
del nostro Amore?

Solo ricordi di notti e di giorni
di luce e di sole
sbriciolati e scivolati
lungo la porta sbattuta in faccia
all’altra parte dello stupore

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Nero e bianco

Certe persone
sono come l’aquilone
che nell’azzurro spicca
mentre seducente tenta di baciare
l’aria tersa
ubriaca
di gioia e sole.

A volte
stelle cadenti
che nel buio pesto della notte
all’occhio accendono
la magia dello stupore.

E mentre il desiderio
alimenta il gusto pieno della voglia
i sorrisi sbocciano
su strati
di consapevolezza in fasce.

Da lontano
solo il bianco sfoggia il suo candore
chimera distante come il cielo
e tu qui a sbavare
ma sai bene
che sulle mani è assai diverso
e il nero e il bianco si susseguono.

La carta sfavillante
risulterebbe forse stropicciata
e la stella
che con la scia
chi la guarda incanta
da vicino
sarebbe solamente
pulviscolo e pesante terra.

Lungo il percorso
ogni aspetto
contiene le due parti
a noi la scelta di quale interpretare
e quale leggere
in chi ci sta davanti.

tiziana mignosa
gennaio duemilaundici

Lui era

Forse
le piaceva
come il vento
quando le soffiava tra i capelli
mentre il tramonto
si intrufolava tra le spighe
colorandole d’Amore gli occhi

o quando
di leggerezza
pettinava la pelle al mare
mentre il respiro
s’arrestava sulla bellezza.

Forse
le piaceva così tanto
da arrivare a scegliere di farne
l’angelico custode
del subbuglio colorato
della sua anima.

Era
lo zampillio dell’acqua
sulla crepa del deserto
che le era cresciuto intorno
come i rovi soffocano
i castelli delle favole più belle.

Era il sogno
sulle mani avide
che non avrebbe mai voluto aprire
lasciando la libertà
alle ali delicate
di farfalle indifferenti
scegliendo per Amore
di morire.

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

Liscia tra le dita

Portami con te
liscia
tra dita

come quel sasso levigato
che t’ho lasciato scivolare
nella tasca della giacca.

Amuleto
di miele e fiordalisi
bizzarria che il sorriso strappa
ogni volta che te lo ritrovi
liscio e un po’ fatato
tra la voglia delle mani.

Inebriante
come l’odore dei fiori a primavera
d’esuberanza
ogni fantasia accende
come se tutt’intorno l’aria fosse
quella della stagione calda.

Segreta
tienimi tra nastri di parole rosa
e desideri che profumano di cuore
nascosta al mondo e alle sue credenze
mentre inventi altro tempo
dentro questo tempo.

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

Lascia che io

Lascia che io sia
vento

libero di andare
o di restare

e la tua
mano che carezza senza afferrare

quando il diletto
ci porta a inseguire

la delizia
che incanta questo momento.

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

La mia piccola disubbidienza

Faccio l’Amore col sole
la mattina
presto
quando mi viene a trovare
e cerca i miei occhi
tra il tremolio smeraldo delle foglie.

Cantano
gli usignoli in coro
la mia piccola disubbidienza
quella che m’accompagna
mentre sorrido e mi diletto
tra quel tepore zuccherino
che mi disegna brividi a gocce
preziosi
sull’arsura della pelle.

Attimi ovattati
che mi prendono per mano
e m’accompagnano
dal sogno orizzontale
al chiasso che incornicia il verticale.

Dolce
è il richiamo nel silenzio
che ancora a occhi chiusi
mi carezza

del cucchiaino che in tondo
gira e gira ancora su se stesso
tintinnando la porcellana
del giorno senza fretta.

Preziosa conca
di desideri liquidi e biscotti
specchio per la vanità del sole
che insieme a me
nel fondo
l’immensità del cielo
trova.

Colazione
in giardino
nel giorno senza fretta.

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Io ... che giocherei al sogno

Dove l’occhio
s’imbriglia sul piacere
giocherei al sogno
ma il sentire arranca
perché i silenzi
nel dopo echeggiano di nulla
e sono solo tempi e doni
per te intesi ad abitare altrove
e per la mia
utile torcia sulla comprensione.

E sono forbici
e cesoie per germogli
che un po’ smarriti
sul fiorire si confondono
e coi tuoi segni
sui passi già finiti
di naturalezza tornano.

Capacità
la tua
che fa vetrina
su quanto il sacco che possiedi è colmo
tanto da sbarrare l’uscio al varco
di ciò che io chiamo aurora e desiderio ovvio.

Ma come l’abbondanza
che la magra sfama
o la marea
che l’arsura inonda
ognuno il gioco sazia
col metro che nella tasca cela

e così quel poco
che a te così bene calza
è gemello a guanto sulla mia pelle a seta
ma come l’errore della taglia
ciò che a te sta comodo
a me di corto e stretto avvolge.

Ed è così
su tempi e danze divergenti
che il laccio slaccio percorrendo il dopo
e mentre tu ancora attendi chissà cosa
io sono già quattro giri altrove.

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

Il frutto proibito

Voglio essere
tua
adesso
mentre le ore
carezzano la mia essenza
e l’Amore mi possiede

e intanto ascolto
il fremito silenzioso
e le tue mani
bisbigli sussurrati
senza volto.

Notte
questa notte
dove la magia
il desiderio nutre
e il tempo si confonde
mentre m’invita ad afferrare
il prezioso nettare
del frutto proibito.

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

I baci non riescono

Le relazioni
quando sono vere
non sono fatte di baci improvvisati
come fiori separati dal giardino
ma di parole che nella loro danza
lanciano reti di luce
dove l’Amore tesse sorrisi
che catturano baci.

Non sono fatte
di presenza che si dissolve
quando il corpo va altrove
ma di invisibili fili d’oro
capaci di allacciare cuori erranti
che si cercano
nello sbadiglio della folla
mentre si dirada
senza lasciare traccia.

Non funzionano a intermittenza
sia pure regolare
e sono molto di più del gusto pieno
che il gelato suscita
mentre gocciola
languido piacere
sul tremolio del gesto
che ha voglia d’afferrare.

I baci
non sono mai capaci
da soli
di abbottonare due vite differenti
quando
sono solo gli occhi e i polpastrelli
i protagonisti indiscussi della scena

quando
le bocche
parlano e baciano
senza per questo dire
e Amare.

E il sentimento
continua a poltrire
dietro il frastuono che la vita inghiotte
anche quando il sipario
è aperto sulla scena.

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

Ho bisogno d'azzurri

Amo immergermi
con l’essenza e con lo sguardo
in quelle colline arse dal sole d’agosto
dove la calura
assopisce i sensi
e i fiori d’oro bruciato
hanno abbandonato la tenerezza del verde
e arresi
si lanciano
sulla vita nuova che li attende.

Soffuse emozioni
come mani che s’intrecciano
ad altre più esperte
mescolando così
sapori e umori differenti
sulla magnifica alcova
che m’incolla all’arsura di bellezza.

Ho bisogno d’azzurri
che m’invadono gli occhi

e di profumi freschi
che si fanno strada
tra fantasie sudate
e la vita che ammiccando
mi offre i colori accesi
di seducenti promesse
che aspetto
di vivere ancora sulla pelle.

Corse a perdifiato
tra campi immaginati
e quelli veri
dove il silenzio è il padrone del mondo
mentre il sole
si lascia scivolare
dove solo gli occhi
riescono ad andare.

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Animus

Adoro l’estate
quando la luna mi bagna
e mi nutro del profumo
di ogni pausa
che le parole lega.

L’invisibile
di te mi parla
quando i tuoi sussurri
nel silenzio cerco
e ti ritrovo
nella trasparenza che mi sta intorno.

Sono per te
i sorrisi che attraversano ogni cosa
ma anche il mio strusciarmi
sui muri delle scale
e su quasi tutto ciò che incontro
Animus

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

mercoledì 13 luglio 2011

I dolori cercati

Sono fiori
che si trasformano in roveti
le opportunità di serenità svanite
quelle che ci perdiamo
quando vestiamo il fastidio del momento
con una taglia troppo comoda
non adatta di sicuro a quell’evento.

Dolori
che potevamo non provare
ma che scegliamo di alimentare
indossando costumi articolati e neri
di ben altri mestieri.

Molto spesso infatti
l’essere umano ha la tendenza
a prendersela per cose irrilevanti
trasformando così fili d’erba paglierini
in castelli smisurati
senza però nessuna stanza.

Dolori cercati
che il grigio trascinano
nell’azzurro dell’estate
portando pioggia fuori posto
ma che goccia dopo goccia agli occhi
irrigano corolle di consapevolezza nuova.

E a niente serve
dopo
raccapricciarci per la mancanza di scaltrezza
nel non aver saputo intendere nel tempo giusto
che al sole bisogna dare il sole
e all’acqua l’acqua.

Eppure
nell’esistenza tutto è utile
compreso quel dolore inutile
quando ci guida sulla comprensione
illuminando così la via lungo il percorso.

Quando il più grande
di diritto la vita allaga
il dolore vissuto in precedenza
si riappropria del suo posto veritiero
mettendo così tutto quanto a posto.

Davanti alle sofferenze vere
ci accorgiamo
che tranne qualche cosa
tutto il resto
non merita davvero tutto il tormento
che nell’errore umano ancora ci affliggiamo.

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

Note: a Francesco, in bilico tra una vita e l’altra, alla sua mamma,
e a tutte le creature imbrigliate nell’immensità di questo dolore vero

venerdì 8 luglio 2011

La sera ... che alla notte volge

Bevo
la tua voce
mentre nel silenzio della sera
che alla notte volge
m’attraversa come pettine
sui giardini colorati della mente.

Chiavi di violino
su pergamene preziose
rallentano l’urgenza d’afferrare
cose differenti con la stessa mano.

E mi catturi
sull’adesso
quando melodie di quiete
la finestra schiudono
alla brezza del desiderio
che impertinente m’invade
accendendo di languido piacere
i pensieri che m’accompagnano
al sonno inquieto della notte.

tiziana mignosa
luglio duemilaundici

sabato 2 luglio 2011

Come il riverbero dell'eco

l profumo
della tua anima inseguo
e m’inebrio del candore
del suo canto.

E’ il dì della speranza
che si fa strada
quando germogliando nel silenzio
cresce
e poi s’espande

come il riverbero dell'eco
nelle montane valli
trasformando ogni sillaba
della tua voce in coro.

Docile è la accarezza
quando la sofferenza
fa nodo stretto
che a tondo gira
senza rimedio.

Quattro mani
di
leonardo genovesi & tiziana mignosa

sabato 25 giugno 2011

E mi ritrovo a respirarti accanto

Adesso
mentre senza convinzione alcuna
tento di districarmi dal miele
che di te il languore gocciola

i pensieri
il presente lasciano
fino a catturare emozioni
rubate al tempo.

Destrieri imbizzarriti
e poi sfuggiti
dalla gabbia buia della razionalità
che senza platea le sue ragioni grida

e sulla me di ieri torno
e mi ritrovo a respirarti accanto
quando t’annusavo piano
colmandomi di desiderio trattenuto

mentre gli occhi
carezzavano ciò che riuscivano ad afferrare
e il respiro tratteneva il tuo odore
e tutto ciò che ancora credi di non avere.

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

Adesso

Esiste solamente
l’attimo del respiro
adesso
e non il tempo che s’è consumato
o quello che verrà.

E intanto
la primavera avanza
su questa mente
che d’Amor s’affolla
e sedicenti storie senza senso.

E da un lato pende
la bilancia rosa
o dall’altro
l’Amore ancora
non conosce centro.


tiziana mignosa
aprile duemilaundici

La gioia è solo degli audaci

La notte
ha il respiro della seduzione
quando la città svuota
e di luci e desideri accende
la leggerezza
di quell’odore che m’aleggia a tratti
e incanta.

E’ questo
il buio che mi da alla testa
la parte audace del giorno
che mi veste a pelle
quando l’ora si fa sera.

La stessa
che inutilmente inseguo
nel momento in cui stanco
il giorno
abbandona lacrime e doveri
e s’agghinda di miele e sfavillii a festa.

E mentre per dar vita
ai loro sogni belli
gli uomini più pigri scelgono
la via facile del sogno
gli altri
si fanno avanti
e raccolgono i fiori più preziosi.

La gioia
infatti
è solo degli audaci
che con le unghie forti
alla negazione del destino infame
strappano ciò che vogliono
per vivere sempre
a bocca
e mani spalancate.

E’ la lavagna della Libertà
la notte
che mentre accattivante slaccia
la camicia al cuore
i suoi voleri
incide e urla
sui passi e sulla polvere
lungo lo stretto viale
sulla terra.

tiziana mignosa
giugno duemilaundici

In un angolo rubato

“Dove sta il male?”
quando nell’arsura del giorno senza vento
la pelle si domanda
a chi l’acqua toglie
mentre attimi di sorriso idratano
l’anima che gocciola insieme al dolore della terra?

Ampolla seducente
che promette nettare prezioso
accarezzato solo col pensiero
linfa che disseta
frammenti di tempo
nel silenzio di un angolo rubato

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

Nello scorrere dei giorni

Indecifrabili missive
consonanti che non s’accostano alle vocali giuste
sul ciel di brina che la vista offusca

e la sera attendo
dono dello scorrere del giorno
come il tramonto che la notte
con i suoi gioielli accoglie.

Parentesi nel non amore
tuffo in mezzo al rosso
attesa senza respiro

lezioni
sfornite d’intervallo
prima che torni
l’alba del nuovo giorno.

E intanto la città
vive nell’illusione della compagnia
mentre il fiato il vetro vela

sulla tua figura
che all’orizzonte
nel buio che mi cresce intorno
s’allontana.

tiziana mignosa
marzo duemiladieci

L'ultimo pensiero senza meta

Quando il fuoco
le catene toglie e si miscela
al cuore del sogno censurato

le parole il peso perdono
e la stanza
abbandona l’ultima paura e la sua eco.

Apri gli occhi
e ti rendi finalmente conto
che per la prima volta vuoi.

tiziana mignosa
marzo duemiladieci

note: le paure non portano mai dove vogliamo andare veramente

I percorsi del voglio e dell'avere

Mentre il giorno
s’agghinda di luce per la sera
e la mente
infervorata sfreccia
sui traballanti percorsi del voglio e dell’avere
come un carillon dei tempi andati

m’incanto
di fronte alla bellezza


Setaccio
che a galla porta su i desideri
quando di clemenza il giorno col suo impegno
dall’eco buia mi conduce al ballo
e sulla giostra dal riflesso antico

il tormento vivo
che a tondo gira su se stesso


E’ disco
a inceppo
quel nostalgico sentire
che riaffiora ogni volta che respiro meraviglia

contrasto acceso
con tutto ciò che afferro nel non canto

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Confusione al miele

Mi piace coccolarmi nelle parole
quando il mondo
languidamente mi dorme ancora intorno
e la natura è sussurro delicato
che il mio sentire coglie.

D’azzurro
il mare è splendido riflesso
e mentre gli occhi si colmano d’immenso
il fremito
sul tuo bacio scorre
e a quel momento in cui
col sapore ancora da gustare
i pensieri si fanno esca e confusione al miele.

E ti vengo a cercare
oltre l’estremo limite del cielo
su quell’ isola di luce
che un giorno colmo di perché
la botola ha spalancato sulla mia essenza.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Come la mano

Non puoi fermare
neanche l’alba più bella
perché lei comunque
seguirà il suo cammino
così come l’ora
bagnata d’acqua e di silenzio
sfocerà nel tempo successivo
che sarà diverso.

Eppure
ci sono sofferenze come strappi
che pure allontanandosi
non riescono a svanire
e diventano parte di te
come la mano
che ti porta a dare e a prendere
o il piede che ti conduce
a imparare la vita che t’attende.

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

Caleidoscopiche fantasie

Noi non siamo
solo ciò
che di noi si vede
ma anche nuvole di passato
e sogni da afferrare
che ci avvolgono come vapori.

Pesanti
come catene
a volte ci freniamo nella paura
come se il pianto
fosse sempre accanto

ma siamo anche frecce
rosa
uncini accattivanti
che attraggono l’impalpabilità dei desideri
per farne futuro
da vedere scorrere tra le mani.

Cangianti
come caleidoscopiche fantasie
noi non siamo
solo ciò che di noi si vede
ma anche timori
imbrigliati in ragnatele d’umidi pensieri
eleganti leggerezze
di nostalgie lontane.

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

Venerdì

Si formano come dei varchi
a volte nella vita
e d’improvviso chi ti sta accanto
è come se intonasse la canzone attesa.

Inaspettata melodia
che il sole incendia
anche se è notte intorno
o fuori il temporale la sua ira sfoga.

Sorriso
che la luce agli occhi accende
quando l’impossibile
s’adagia seducente sull’avidità dei palmi

e il venerdì cattura i miei pensieri
mentre il giorno appresso
e pure quello dopo
li trattengo nell’arco del respiro.

Spazio
che assume la tua forma
nell’attesa che si faccia
un’altra volta giorno.

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

sabato 4 giugno 2011

Pensiero

Ogni frammento
contiene l’universo intero
e ciò che si sofferma
nella sfera dell’attenzione
tende a esibire
ciò che stai chiamando con il credo

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

mercoledì 18 maggio 2011

La chiamavano Primavera

La chiamavano Primavera
perché imbrigliati tra i capelli
possedeva spicchi di sole e arcobaleno

continuava a cavalcare sogni
e mai alzava il lembo bianco
neanche mentre si faceva male.

La chiamavano Primavera
anche quando la malinconia
le soffiava il buio delle nubi accanto

e il mondo con le dita
intanto carezzava
gioia che non smetteva un attimo di volere.

Un bel giorno infatti il vento
impietosito da quel dolce tormento
dell’azzurro le donò la tenerezza

infinito
gustato
nel finito.


Ma il bello
chissà mai perché
dura sempre il giro stretto di uno stornello

e così quando ancora
l’Amore sulla pelle canticchiava
come fulmine ogni cosa fu svanita.

E lei morì a sorpresa
mischiandosi alla terra e al pianto
del più fitto e freddo inverno.


E pensare che aveva pure creduto
che per amore suo
la luce alle stelle lui aveva rubato

regina cinta dai ghiacci della notte
stupita
si ritrovò anche senza corona.

Primavera nel vuoto del silenzio
condividendo con se stessa la sua pena
alle spalle lasciava il paradiso

Primavera con l’umidità nell’occhio
risorta nel centro dell’inferno
comprese che nulla aveva capito.

E così
sui passi trascinati della terra
il fiore s’arrese alla sua sorte

e si fece polvere
e si fece nutrimento
per il giorno che ancora stava attendendo.

E tutti
intanto
continuarono a chiamarla Primavera

tiziana mignosa
aprile duemilaundici

domenica 8 maggio 2011

Dolce è la musa che cattura

Se solo tu potessi immaginare
quanto in verità le muse
non siano quello che di loro si vocifera
ma semplicemente seducenti mezzi
messi lì dall’esistenza stessa
che pare si diverti a stuzzicare
chi la porta tiene aperta all’emozione.

Per l’avidità dell’occhio
di chi s’incanta
e col sorriso crea
ha labbra a miele
la dea che porta a catturare
la scintilla incantatrice
del momento grato
che in faccia struscia
la dolce esuberanza
della bellezza amata.

Emozione
che il sentimento crea
fremito
che s’imbriglia sulla tela
o impreziosisce carta ancora spoglia.

Se solo tu potessi cogliere
l’intensità del brivido
quando quella mano tra i capelli passa
e passa e ancora passa
come se tu non stessi lì
a desiderare ciò
che non potrai mai avere

mentre anch’io poeta
ingoio l’esca
con tutto l’amo
quando i pensieri
si fanno presto turbamento
e la coda al desiderio
languidamente leccano.

Se solo tu sapessi
quanto le muse si diano spesso il cambio
ma il canto
è sempre per l’Amato Amore
che a volte c’è
e a volte s’allontana
ma di sicuro sta sempre dove batte il cuore.

tiziana mignosa
aprile duemilaundici

venerdì 6 maggio 2011

Nettuno

Col sorriso e con lo sguardo
sulle vette il desiderio spalmo
antiche e scorticate mura da annusare
sonnecchiano alla calura
di cristalli azzurrognoli di vento.

Vanesi sole e mare
si specchiano sui vetri delle case
mentre liquide dimore alla salsedine
di dondolanti barche e sogni inquieti
si lasciano lambire
dal volo senza meta dei gabbiani.

Estate colorata
di sale e pelle ambrata
amante prediletta
di giorno s’abbraccia con l’azzurro
di notte con la signora bianca

ma quando l’ora
s’addolcisce sulla quiete della sera
fiammelle tremolanti
nell’acqua la nostalgia disciolgono
e al tempo dell’adesso
l’Amor perduto soffiano.

tiziana mignosa
aprile duemilaundici

Anche quando non si vede

La trovate lì
lei passeggia sulla spiaggia
e parla col vento
dialoghi di silenzi alla salsedine
e azzurrità di mare

I suoi occhi
inseguono il volo dei gabbiani
e quello dei pensieri
che a volte si confondono
coi baci della malinconia
quando dolcemente prende vita
in quel lento dissolversi dell’energia
che non trova più la superficie giusta per brillare

La trovate lì
il suo sguardo si perde
oltre la linea dell’orizzonte
ogni qualvolta la realtà è graffio
che la frontiera schiude alla fantasia

La trovate lì
anche quando non si vede

tiziana mignosa
aprile duemilaundici

Note: fondamentalmente sono una solitaria, anche se sembra l’esatto contrario, oggi, infatti, avrei potuto cercare compagnia e invece a nessuno (quasi) ho detto di questo mio varco fuori dalle righe del quotidiano preferendo la compagnia di me stessa a quella di chi magari m’avrebbe pure parlato e, forse, anche di niente.

In questa notte

Se io potessi
in questa notte
di silenzi e desideri

abbatterei quella stupida barriera
fatta di chilometri e di percorsi differenti

e dal calice della seduzione
mi ubriacherei
della tua essenza

quella che dimentichi di mostrare
mentre interpreti la commedia della vita.

In questa notte
dove l’esistenza ha messo a fuoco
ciò che forse sarebbe stato meglio non sapere
ti carezzo a sfioro
ma solo con la mente.

Se io potessi
con l’intensità dei colori sgargianti del piacere
distruggerei quell’inutile congegno
che plausi dispensa
mentre la ragione la croce segna al desiderio

e in quel letto
di note e poesia stracolmo
accenderei le fantasie non confessate
solo assecondando la voglia
di essere semplicemente il tuo magnifico specchio.

Se solo riuscissi a esaudire
quella parte di me che grida ciò che vuole
tu
pur rimanendo solo
stanotte non riusciresti più a dormire.

tiziana mignosa
aprile duemilaundici

Ciò che credo di volere

Stridulo appare
l’incerto vacillare
tra ciò che credo di volere e ciò che voglio
ma esplode a tradimento la contraddittoria
ritardando così il piacere delle mani.

E’ danza scalza
carezza che mi schiaffa
tra il desiderio e ciò che invece serve
il sole si nasconde e perdo il treno
eppure tutto serve.

A cadenza regolare infatti
arriva sempre l’amata primavera
che dolcemente soffia via il velo che nasconde
mostrandomi ciò che sono veramente
e pace faccio con me stessa e con la vita intera.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Il giardiniere

Il bocciolo
in effetti è nato
ma è subito appassito
dimenticato com’è stato
dalle cure del giardiniere
che crede d’essere un po’ pigro.

Forse egli non sa
che la pigrizia
altro non è che lo scorrere piatto
della vita senza topi
per il micio che sonnecchia un po’ annoiato
mentre il mondo va avanti
senza lasciare traccia.

tiziana mignosa
maggio duemilaundici

domenica 24 aprile 2011

L'appuntamento

Ricama fili di luce
la tua voce
mentre nel silenzio
di questo buio che mi circonda
l’appuntamento si fa rito
che
l e n t a m e n t e
s’espande nel desiderio.

Fremito
covato nell’attesa
e gusto pieno fiorito sull’adesso
che non vuole finire
in questa danza di minuti che scorrono via
dilatando il tempo sul piacere.

E faccio l’Amore con te
mentre m’impasto alle tue parole
nutrendomi d’ogni pausa
che sottolinea l’emozione

tiziana mignosa
aprile duemilaundici

mercoledì 20 aprile 2011

L'Amore è leggerezza

l’Amore è leggerezza
anche quando
desideri e tempi
sono divergenti

e i fiori coglie
nel giardino dell’incanto
quello che ai più sfugge
quando la fretta consumano nelle mani
e poi non si ritrovano più niente.

Alchimia magnifica
capace di mutare
il bisogno d’avere
in serene e verdi attese.

Non chiede niente
e di bellezza si disseta
perché sa bene
che chi nell’Amore vive
respira sempre primavera

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

Il karma e il desiderio

A patto di saper come volere
alla fine arriva sempre quasi tutto
e questo perché l’intensità del desiderio
patteggia spesso con il karma.

Come fuoco
che bruciando di passione il bronzo forgia
ti pare che per te non ci sia niente
e invece è tutto pronto.

Per trovare
ciò che cerchi veramente
a volte basta solo
capire come funziona il gioco.

Desiderio
che corpo prende
e si sta per scontrare con la tua vita
e quando meno te l’aspetti ti travolge.

Ma a volte però l’attesa si fa lunga
e l’armonia riduce a minuscoli brandelli
così che quando il piacere finalmente arriva
non sai più che fartene e lo sciupi andando altrove.

tiziana mignosa
febbraio duemilaundici

Il canto segreto

Sulle note di If leaving me is easy di Phil Collins

Dopo che anche l’ultimo occhio
alle lusinghe delle tenebre cede
il mondo intorno a me s’assopisce
in lunghi viaggi oltre l’orizzonte.

Si leva allora nella notte
il canto segreto
gorgheggio raffinato
che l’essenza antica
con leggerezza mette in scena.

Intrecci silenziosi
di filamenti in cerca di qualcosa
nel blu s’allungano smarriti
e a volte fremono
sui cuori erranti
in cerca di caldi batticuori.

Desideri stropicciati
tra polvere di giorni uguali a giorni
nell’azzurro
la bianca bandiera strappano
e i sogni variopinti innalzano.

Come se fosse
finalmente tutto lecito
languidi
e a sorsi intensi
la vita bevono tutta d’un fiato

e prendono così
ciò che di giorno
non osano nemmeno
sfiorare con la punta più audace del pensiero.

tiziana mignosa
gennaio duemilaundici

Attimi

Ci sono attimi
che si attendono
col desiderio

ma non si fa in tempo
a gustarli pienamente
che te li ritrovi sulla schiena.

Dura di più l’attesa
che il gusto nel vissuto
e già li perdi.

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

martedì 19 aprile 2011

A te che hai dato tutto

E’ stramba
la vita quando
di nascosto t’infila in tasca
la chiave del giardino giusto
quella dove l’erba voglio
per il suo re
germoglia e canta

E mentre alla fresca fonte
di fiducia
ti disseti e ridi
a tradimento ti succhia via
il cuore acceso dell’estate

E tu
che tutto hai dato e perso
ti ritrovi senza più nulla
e mentre dalla polvere
punti di domanda e sogni sbriciolati conti
col rimpianto ti trattieni
sull’immensità sfumata

Ma quando meno te l’aspetti
l’esistenza stessa ti ritorna il dato
di solito da punti differenti
ma spesso quando ormai
non desideri più niente

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

Ritratto di un attimo

Questa notte è nostra
e lei ancora non lo sa
ora che stupita insegue
il docile oscillare
dei pensieri nel vento.

Ritratto di un attimo
che mi scalda
mentre incustoditi fluttuano
onde su onde
di desideri erranti.

Avanti e indietro
si sfiorano
loro che possono
in questa notte senza luna
adesso che nel vuoto
della mia stanza buia
il gusto dell’attesa
sulla pelle mi ricama
l’odore dolce dell’Amore.

E la tua bocca
invade la mia
ad occhi chiusi
ti sfioro
senza toccarti

in questa notte
nostra
dove il pensiero
per la prima volta
ci ha sognati amanti.

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

Venti minuti

Sono trappole
per le tue dita
queste onde di fuoco
che annidano i pensieri.

Esche profumate
che ti chiamano
mentre la gente
l’origine del giorno cavalca senza entusiasmo.

Spudorati
a volte fuoriescono i desideri
sgargianti galeotti
eludono le invisibili sbarre della ragione

e me li ritrovo spalmati sulla pelle
da annusare
mentre lungo il fluire del tempo
t’insinui senza fretta nella mente.

E’ una cottura lenta
pagine di eventi
venti minuti senza importanza
fanno nido che scompiglio tra i pensieri.

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

Quando l'Amore nasce

L’Amore quando nasce
i luccichii rapisce al sole
e agli occhi li regala
di chi ancora non ha compreso
cosa sta per accadere.

Il dire ignaro infatti
continua a narrare d’altro
mentre parallelo lo stupore inchioda
la divergenza tra il discorso
e quel gradevole sentire
che il battito raddoppia.

Preziose filigrane nella notte
soffi di tepore per le ferite aperte
sull’oscillar dell’erba sintonizzano gli eventi
sorrisi nel seno dell’inverno
la primavera accolgono.

tiziana mignosa
febbraio duemilaundici

La tenerezza

La tenerezza di un’azione
a volte ha quel magico potere
di cancellare
chilometri di nastro arrotolato male.

Dolce è quel tepore
che l’attimo ingentilisce
e i successivi frena sullo sbocciare


quando la vita nel frattempo scorre
mentre col languore torni ad afferrare
quel sospiro venuto bene
e che ancora non riesci a lasciare andare.

tiziana mignosa
febbraio duemilaundici

Il tuo respiro bevo

Mentre partecipo
alla noia a stampo della vita
scavalco l’alto cancello
e divento campo
di variopinti frutti e vento.

Sensualità sottile
che attraversa la mia essenza
inebriante
come il profumo
che invade il cerchio in cui mi muovo.

E mi rapisce i sensi
ogni volta che ti sfioro
e a seta rende la mia pelle
che l’odore ha
dell’Amore a primavera.

E i fiumi
si fanno presto mari
e i mari oceani
nel tempo in cui
sussurrate lungo il collo
bisbigli di parole
mi rapiscono le orecchie.

Melodie
che ricamano la mente
di brividi a germogli
ed emozioni antiche.

Ad occhi chiusi
trattengo dentro me
il gusto del momento
e
goccia a goccia
il tuo respiro
bevo


tiziana mignosa
marzo duemilaundici

Il punto x

Nella vita arriva sempre
il temuto punto x
il momento dell’impasse in cui la gioia
tra gli artigli del dovere
si diverte a nascondino.

Sassi aguzzi
che diventano montagne da scalare
piedi nudi sulla rupe
mano nella mano col dolore
attraversando il buio che non molla.

Senza respiro
arriva il dì della domanda senza riscontro
e il desiderio intanto avanza
avvicinandoti così ciò che vorresti sperimentare
ma il karma fa il suo dovere e lesto l’allontana.

tiziana mignosa
febbraio duemilaundici

Essere garbati non costa niente

Gli inquilini del pensiero
hanno i colori a spettro intero
impertinenti è dire poco
e dell’influenza ne fanno un baffo
perché contagiano anche quando
di sicuro ne faresti a meno.

E tutto questo
accade in ogni caso
con la gentilezza che porta l’ottimismo
ma anche con l’esatto opposto
quando qualcuno risponde a brutto muso
e solo perché s’è svegliato storto.

Ed è per questo che sarà bene
valutare quello che si sta per dire
ma anche ciò che si sta per fare
essere garbati non costa niente
e anche se fosse una goccia solamente
renderebbe il mondo più attraente.

Quel dolce turbamento

Inizia tutto lì
dove il sole
scivolando lungo il giorno
d’Amore la terra tocca
e presto si fa notte.

S’accende in quel punto esatto
il dolce turbamento
sussulto e malinconico mistero
che a gala indossa lo stupore
e gli appassionati bagliori della sera.

C’è un tempo in cui la gioia
i giorni veste di sorriso
ore lievi
dove solo il bello esiste
e sembra pure eterno.

L’oscurità
si mescola all’immenso
e si fa dolce sorpresa
per te
che l’Amore vivi come l’angelica scia di un sogno.

tiziana mignosa
maggio duemilanove

Palpito rosso

E’ ghiaccio
che lentamente gocciola
sulla pelle accaldata
contrasto col bollore
che dentro e fuori
l’assillo mette in scena.

Languido è il pensiero
senza volto
passeggia silenzioso nella mente
riempie
senza però lasciare niente.

E’ il candore della neve
che si fa palpito rosso
pelle sfiora pelle
bianco e ambra
che s’accende.

Sguardo come freccia
linea che trafigge e subito va altrove
cambia spesso nome e aspetto
e attorno rimane solo
tutto quanto il resto.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

La tua voce

E’ primavera e dono
quando impari a vederti bene
e dentro al cesto getti
gli ormai inutili drappi mori.

Grido alla tua voce
solfeggio e dolci note
sbarre senza più lucchetti
sui fiori profumati e veri.

E’ dalle ceneri
che dal gusto soffocato sboccia l’emozione
quando il gioco fa la pace con la vita
che docile ti si forma intorno.

Finalmente
ti scopri libero
di essere semplicemente
quello che di fatto sei.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

La sottile danza del piacere

Limone intenso
e morbida vaniglia
si mescolano alla bellezza di quest’estate
che senza fretta nell’aria m’accompagna.

Prima di scivolare
sulle mani a conca d’immagini passate
la voglia gli occhi
languidamente colma.

Ma è su di te
che il desiderio prende forma
quando il pensiero che mi veste
ti si imbriglia tra i capelli e il collo.

E mentre vorrei afferrare i contorni del tuo viso
il tempo si fa gomma
ed io m’accorgo
di perderti un’altra volta ancora.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

La sconfitta

(vista dalla parte della terra)

Quando ancora era piccina
dall’esistenza fu sospinta
a essere già grande
ma col cuore colmo d’Amore e d’avventura
la pesantezza di ciò che era il presente
tra le sbarre col sorriso si viveva.

Avrebbe voluto raccogliere
i boccioli più profumati
per donare sostanza
a quel bouquet
che neanche bello era
nella sua misera parvenza.

Sbirciando intanto nel futuro
coi colori della speranza
il sogno della gioia tratteggiava
“Per me sarà diverso”
chiudendo gli occhi si diceva
mentre l’angelico pensiero
nel vento dissolveva.

Rotoli di tempo
si accatastavano alle spalle
sul sorriso che sempre più si affievoliva
su quei fiori sfavillanti
colti e amati e subito appassiti
prima di farsi grandi.

Stavolta invece è suo
quel bouquet sgualcito
che spaurita
tra le mani tiene
la carta è bella
ma vive tra incompresi abbagli d’apparenza.


tiziana mignosa
ottobre duemilaotto

Io che non odio

Odio l’estate
perché l’amo da impazzire
l’odio perché la sua magia
mi fa sentire fiore senza profumo.

Odio
queste notti incantate
che svuotano anche l’ultimo sogno rimasto
e mi sorprendono smarrita
in quest’oceano di nulla
che non riesco ad abbracciare.

Odio il mio corpo
quando lo vedo ancora bello
mentre malizioso si muove
davanti quello stupido specchio
che non legge la mia anima
dove il riflesso regna
di quella lacrima che nasce
muore e di nuovo nasce
dietro lo sterile sorriso.

A che serve la bellezza
quando quella carezza
è il volteggiar leggero
dell’aquilone che prima
gli occhi colma d’infinito
e poi scompare inseguendo il sole.

Odio
i miei desideri senza speranza
e questo silenzio che m’avvolge e forma
immense voragini
che non riesco più a colmare.

Odio quest’altra estate
che mi vede
ancora una volta
senza te
.

tiziana mignosa
agosto duemilaotto

Ingenue fantasie

Sei come quei films
che iniziano
quando per gli altri sono a metà
e nemmeno sono scomparsi dalla vista
che già fai i conti col desiderio di rivederli ancora.

Ingenue fantasie
che di rosa tinteggiano
i giardini profumati della mente
e di sospiri gocciano
sulle pareti il desiderio.

Non sai nemmeno qual è il titolo
e nemmeno come fare
per riafferrarne il gusto
e intanto di languore tra le mani
scivolando vanno via.

Senza conoscerne il motivo
la vita a volte appare infame
un attimo ti sembra d’afferrare tutto
e quello dopo
ti lascia solo coi perché.


tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

Il suicidio della farfalla

Mentre coi pensieri ancora assonnacchiati
tra l’acqua e il lavandino mi specchiavo
l’altra mattina una farfalla
la danza della morte
tra lo zampillo e il mio risveglio interpretava.

“La colpa è tua” gridava
mentre da una parte all’altra
come se invece fosse
tra fili profumati d’erba al sole
stizzita se ne andava.

“Vai via” la invitavo
“se non vuoi farti del male”
ma lei imperterrita
troppo vicina al getto
continuava, testarda, a svolazzare.

Senza alcun indugio
il rubinetto allora ho chiuso
ma non ho fatto in tempo
a volerla via dal pericolo cercato
che l’ho vista scomparire dentro al buco.

La colpa è mia perché ho lavato il viso?
Mi chiedevo sbigottita
mentre ormai tristemente sveglia
il silenzio del dopo
violentava la mia mente.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Il pensiero

Le cose che pensiamo
sono come l’argilla nel palmo della mano
l’idea prende forma infatti
solo se energia continua gli somministriamo

ma questo accade solamente
quando il ronzio
lo percepiamo come possibile
altrimenti rimarrà per sempre sterile fruscio.

Il progetto allora
che del cantiere ha fatto saggia la dimora
nell’impetuoso fiume del nutrimento
si lascia amorevolmente modellare

e come tutto ciò a cui diamo credenza
vita soffia al desiderio
visione come acqua per i fiori
delizia mattutina per gli occhi e per le mani.

A noi tutti infatti
è dato sperimentare
solo quello che sosteniamo
possa diventare vero.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

I primi battiti

Non sai mai
ai primi battiti
se il bocciolo che ti delizia gli occhi
sarà rosa vellutata sotto il sole
o preda prelibata dell’odio delle forbici.

Petali delicati
che vedrai dischiudere
giorno dopo giorno
o utile concime della terra
alimento per altre vite intorno.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Fiordi di delicate fantasie

Eppure
io ti sento
quando intorno a me
la voce del rumore strappa
e a terra getta sogni e caramelle rosa.

Tra irte spine in cerca di tepore
il desiderio crea il varco
e dolcemente mi sospinge
tra pagine incorporee
fiordi di delicate fantasie.

Invisibile letizia
che la mia mano afferra
culla per l’essenza un po’ sgualcita
amplesso taciturno
che a fiamma forgia la stagione fredda.

Sorrido
assaporando l’impalpabilità dell’attimo
mentre abbandono i ripetuti eventi
che paralleli sulla terra svuotano
l’umida spirale del gioco della vita.

Nell’era del silenzio
d’inatteso mi nutre l’episodio
che sguarnito dal soffio del clamore
accelera e rende zuccherino
l’incedere dell’ora.

tiziana mignosa
novembre duemiladieci

lunedì 18 aprile 2011

Ortigia e la sua notte

Nella silente notte estiva
diafana la luna
tremula l’immagine di sé
nelle liquide azzurrità riflette

acqua di sale e cielo ovunque …

tra tetti a rosse tegole
e strade strette appare
mentre il ticchettio del passo
al passante solitario canta

isola dall’oscuro fascino …

Ortigia e la sua notte
che per sorprendere la voglia
nel buio lesta si ridesta
e in allegria attende
la sonnacchiosa quiete lungo il giorno

misteriosi locali i suoi sorrisi …

nei solitari vicoli
sui davanzali spalancati
palpitanti fiori toccano
preziose trine a pietra

leggende e verità …

della sua magnificenza
narrano
che indisturbata si esibisce
senza lambire il tempo che sfiorisce.

tiziana mignosa
aprile duemilaundici

venerdì 15 aprile 2011

Oubliette entre la peau et la chemise

Papillons virevoltants
mes pensées vont te taquiner
et feu chaud soufflent
dans le rouge du caprice
qui entre moi et toi
des kilomètres de désirs encolle.

Emmène-moi avec toi
quand le jour
se fait nuit noire tout autour
et la pluie
dans la grisaille affaisse
les coins insouciants de la bouche.

Garde-moi sur ton coeur
oubliette
entre la peau et la chemise
cachée sous la chaleur du chandail
quand le soleil
langoureusement se laisse glisser
et va se coucher
derrière le liquide azur de la mer.

Fais-le pour moi
qui avec les yeux je te souris
tandis que je tente de camoufler l'agitation
de savourer le frémissement
qui enrichit tes mains.

Souffle
sur le gel de l'hiver
et amène-moi Amour
comme si c'était déjà le printemps.



traduzione di Gilda Massari


***


Segreta tra la pelle e la camicia

Farfalle svolazzanti
i miei pensieri ti vanno a stuzzicare
e fuoco caldo soffiano
sul rosso del capriccio
che tra me e te
chilometri di desideri incolla.

Portami con te
quando il giorno
si fa buio pesto tutt’intorno
e la pioggia
nel grigiore affossa
gli angoli spensierati della bocca.

Tienimi sul cuore
segreta
tra la pelle e la camicia
nascosta sotto il calore del maglione
quando il sole
languidamente si lascia scivolare
e va a dormire
dietro la liquida azzurrità del mare.

Fallo per me
che con gli occhi ti sorrido
mentre tento di camuffar la smania
d’assaporare il fremito
che impreziosisce le tue mani.

Soffia
sul gelo dell’inverno
e Amore portami
come se già fosse primavera.


tiziana mignosa
marzo duemilaundici

tratta dalla silloge “trentatresospiri”

mercoledì 6 aprile 2011

Gli amori a tempo

Gli amori a tempo
sono quelli che quando ti guardano
intravedono il mondo intero
ma appena girano l’angolo
acchiappano quello che hanno davanti
e non pensano più
a quello che hanno lasciato dietro.

Gli amori a tempo
amano cinque giorni a settimana
e quando arriva il sabato
ti dimenticano.

tiziana mignosa
aprile duemilaundici

venerdì 1 aprile 2011

Stasera

Di desiderio e luna
è la trama della veste che ho indosso

in questa sera dove
la pelle ha l’odore dell’Amore.

Onde a uncino
sulla notte che lentamente avanza

ti voglio
e ti vengo a stuzzicare

mentre il tuo dolce arrivare annullo
perché non so pensare.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

martedì 29 marzo 2011

Ipotetico percorso

Adesso che il tempo ha messo a fuoco
ciò che prima scorreva senza sostare
mi ritrovo a rovistare
nella tasca delle analogie
alla ricerca di quel nome che
a quel volto si potrebbe accavallare.

Da gesti e voce
appena percepite
timida
l’idea germoglia
del carattere di chi con garbo e discrezione
tutti i giorni si reca chissà dove.

Vuoti
che di fantasie la festa appendono alle pareti
caramelle colorate dentro
ceste di vimini troppo spesso
solo alloggio per oceani
che si rivelano acquitrini.

Acerbi batticuori
sulla traballante pila di quelli già sfioriti
increduli s’attardano
di fronte l’ipotetico percorso
granelli ed eventi
che sarebbe meglio non sollecitare.


tiziana mignosa
settembre duemiladieci

domenica 27 marzo 2011

La vita che vorresti

Mentre temi
quello che vuoi
e quindi t’allontani
anche se lo vuoi

impertinente
ti rendi conto
che non ti piace
se non ti piaci

e intanto pensi
che non sai pensare
visto che non fai
la vita che vorresti fare.

tiziana mignosa
gennaio duemilaundici

sabato 26 marzo 2011

L'Amor sacro e l'Amor profano

Non sempre sono fosse e sassi
a volte la vita di festosità t’incanta
sui fulgidi desii che di sorpresa cogli.

Madreperlaceo è il fiore dell’Amor sacro
vermiglio infervorato quello profano.

Occhi … che l’azzurro colgono
e dritti dritti giù, in fondo
al cuore scorticato giungono.

No, non servono parole
quando da soli narrano
l’Amore vero, l’immenso e il suo candore.

Eppure, sono sempre loro a dialogare
quando t’abbeveri dallo scarlatto calice
di fervidi desideri e negazioni colmo
mentre raggiante regina della sera
golosi occhi come mani incontri.

Infuocati sguardi
senza pudore alcuno mostrano
tutto e più di ciò che vogliono.

Brividi come onde calde sulla pelle
quando da subito e lungo tutto il tempo
ovunque addosso ti si spalmano.

Niveo non è quel sapore
eppure quanto zuccherina è
l’infervorata bizzarria
che mordendoti il dolce labbro
d’umido piacere ti confonde.

Leggerezza e profondità l’Amor sacro
fuoco e turbamento il profano
peccato che spesso s’arresti a non più sotto di un millimetro
dell’ultimo indumento che hai indosso.

tiziana mignosa
28 04 2009

Nota dell'autrice:
desidero si sappia che questa poesia l'ho scritta dopo essere stata ispirata dalla "gradita" citazione che il giornalista-amico Santi Pricone durante la serata di presentazione del mio libro a Siracusa ( La storia senza fine ) ha fatto sul grande maestro del Rinascimento italiano Tiziano e il suo capolavoro "L'Amor Sacro e l'Amor Profano"
Forse questa mia vuole essere, così come ho risposto durante la serata, una conferma ulteriore che non sono io a cercare l'ispirazione ma semmai è l'ispirazione che cerca e trova me.

venerdì 25 marzo 2011

Gli attimi non sono tutti uguali

A volte l’attimo
combacia all’attimo
e fa magia
scintille trepidanti
nell’aria scoccano
dipingendo quel momento
nel luogo dove il sorriso non conosce tempo.

Ma gli attimi
non sono tutti uguali
e anche quando
straripano di forte turbamento
difficilmente
si trovano sincronizzati
tra tempo ed emozione.

Molto spesso infatti
spaiati sullo stesso istante
passano e si perdono
senza sostare
in quell’oceano dove giacciono
tutte le esperienze vissute
e lasciate andare.

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

Anima e corpo

In questa notte dove il temporale
la pesantezza grida la tua assenza
le scarpe slaccio
sui vestiti a terra
e con lo sguardo al sole
la stagione buia varco.

E arrivo a te
che sei l’ardito sogno
che Amore soffia sull’Amore incerto
fogli svolazzanti e fiumi di parole
aquilone fanno
col soffio azzurro dell’aurora in fiore.

Promesse
di fuoco e di cristallo
gentili omaggi
posati dalle tue
sulle mie labbra accese
tra gli occhi
e l’infinito che ho davanti.

Il corpo
che in questa vita indosso
si scopre caldo nutrimento
per le tue mani a conca
anima
in cerca del complemento amato.

Io e te
lontani
eppure vicinissimi
anima e corpo
in questo tempo
un’altra volta nostro


tiziana mignosa
marzo duemilaundici

L'amore sulle mani

Ci sono uomini
che dell’amore parlano
e mentre sfoggiano ventagli d’emozioni
nemmeno sanno di quanto poco dicano
e questo perché ritengono
che immenso sia lo spicchio
piccolo spazio
dove in realtà si muovono.

Il petalo
pur avendo del suo profumo il sole
non è la margherita intera
come l’amore sulle mani
che in verità è solo uno dei locali
dell’immensa reggia
dove l’Amore
con tutta la sua bellezza regna.

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

venerdì 18 marzo 2011

Tra il mio pensiero e te

Quando il pensiero
si fa onda che carezza
oltre il varco della folla
lentamente
l’arsura cresce e ti va a cercare.

Col desiderio tra i capelli e i sogni
a piedi scalzi
la terra
intensamente vivo.

Calde radici
succhiano
sorsi di bellezza
linfa conosciuta
di saggezza antica.

Tra il mio pensiero e te
arabeschi di fiabe
accorciano le distanze
quando ad occhi chiusi
il tuo respiro
mi disegna l’infinito sulle spalle.

E la smania cresce
senza fretta
mentre l’Amore faccio
con tutto ciò che guardo
e con le dita sfioro.

Nel gioco che si replica
ancora tu
protagonista amato
“ti voglio”
e con le mani il mondo intero afferro
ti sto pensando

tiziana mignosa
marzo duemilaundici

mercoledì 9 marzo 2011

L'ultimo tempo

Fermenta al bivio l’esile respiro
mentre la moviola slaccia i nodi al tempo
che lesto s’appresta a completare
gli ultimi cerchi prima dell’andare.

Accelera sulle lezioni conclusive
percorrendo vie tracciate
eppure dimenticate
ultimi rintocchi duri prima di volare.

tiziana mignosa
giugno duemilanove

lunedì 7 marzo 2011

Due vite e un corpo soltanto

A volte capita d’incontrare
delle persone che credono d’avere
non uno come conviene
ma ben due corpi da accontentare.

Come se fosse
del tutto normale
l’uomo a metà vorrebbe tenere
tutto ciò che sta dentro le stanze che ha scelto
una a suo tempo e l’altra da adesso.

E così sull’ora
che sotto ai piedi scorre impetuosa
il tempo spartisce secondo il suo estro
un poco sta qua e un altro poco di là

e riesce perfino a lagnarsi di brutto
quando qualcuno lo induce a pensare
che mentre sta nella stanza a diletto
non può afferrare anche le mele
di quella che ha scelto quand’era più fresco.

E’ troppo comodo prendere tutto
due vite e un corpo soltanto
e stupirsi anche quando c’è chi
soffre tra misere briciole vestite di tanto.

E senza capire perché non la trova
vorrebbe anche avere l’ambita vittoria
mentre le due
sono stanche di piangere chi
pare dia tanto ma solo a stesso.

Re dell’Amore
che crede d’amare ma non lo sa fare
poco di qua e poco anche là
nessuna accontenta e lui adesso lo sa.

tiziana mignosa
gennaio duemilaundici

venerdì 11 febbraio 2011

Ore rubate

E mentre vivi
nello spazio stretto di un sospiro
i desideri appendi
all’albero della speranza
lasciando che sia il vento
a cullarli nell’attesa
delle dolci nenie bisbigliate.

Ma è in controluce
che l’ansia si fa attimo presente
istante di delizia dispettoso
che anche sul desiderio dello stop procede
per abbracciare la rossa linea all’orizzonte
scivolando poi sulla pagina passata.

Ore rubate al binario della vita
quelle dove la bocca
la coperta alla menzogna mette
mentre il corpo sul suo opposto
rincorre il gusto stuzzicante del piacere.

tiziana mignosa
gennaio duemilaundici

martedì 1 febbraio 2011

Il tormento della spugna

Quando sei spugna
e l’arsura è tribolazione
sogni acqua fresca
dove lasciarti andare

ma dimentichi che all’alba
non ti si potrà strizzare
perché sarai immersa
interamente in mare.

Il tempo passa
e tutto si rovescia
e ciò che oggi ti è dolore
domani sarà fiore.

tiziana mignosa
gennaio duemilaundici

martedì 25 gennaio 2011

Buon compleanno Elisa

Che dolce sia
per te e per chi ti gira intorno
questo compleanno senza parola
in cui l’Amore non può cantare
la dolce lode che vorrebbe al cuore

adesso che le ore
attraversando il freddo dell’inverno
il sentimento hanno tentato di addormentare
credendo che l’affetto
sia solo un ramo secco.

Ricordi, Elisa, quando bambina
l’essenza tua era più sveglia
e la bellezza e te
eravate unica finestra
aperta sulla vita intera?

Ma adesso che il tempo
la porta ha sbattuto in faccia alla saggezza
non permettere un’altra volta ancora
che i disordinati eventi
smorzino il calore del sorriso.

Gli affetti certi
a volte perdono vigore
illusione che a pezzi riduce chi ci crede
ma ciò non toglie
che per sempre rimarranno veri.

Buon compleanno Elisa
a te
e a chi ti segue a ruota.


tiziana mignosa
venticinque gennaio duemilaundici

domenica 23 gennaio 2011

Quanti nomi ha la voglia di sentirti?

Ogni volta che tra un frastuono e l’altro
è sommità
o abisso che m’affossa
mi ritrovo a fronteggiare
le ragnatele appiccicose dell’assenza.

Tra mille e più sorrisi
è sempre un volgere lo sguardo in tondo
occhi dentro occhi
modesti sorsi solamente
di quel che è il riflesso amato.

O quando
nel silenzio dell’oscurità che blocca
lo spazio s’allontana
e con le mani a zero
nei pensieri a goccia mi dissolvo.

E’ voce
nome e occhi
invisibili impronte nella notte
attimi di miele
impalpabili compagni di percorso.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Immagina

Immagina una notte d’estate
e al soffitto
appendi stelle e luna

chiarore che al vento danza
le antiche nenie dell’Amore
.

Immagina il mormorio dell’onda
che all’esuberanza del grillo
fa coro con la voce

spruzzi di mare e soffi di fiori controvento
profumano le ore
.

Immagina la bellezza
che attraverso il tremolio delle candele
senza dir niente parla

e intanto nel blu
i sogni si fanno certezza e offerta per le mani.


tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Le stanze del mio castello

Ci sono luoghi
dove la ragione non può entrare
territori dove è concesso il transito solo al desiderio
e a chi ancora
riesce a sognare

spazi dove il sole scalda senza mai bruciare
e quando la notte giunge
accarezza
senza mai sferzare.

Scrigni d’argento e platino
custodi dei segreti più preziosi
dove indisturbati giacciono
leggeri
frammenti d’emozioni

e intanto la vita scorre fuori.

A voi
le stanze del mio castello
respiratele

l e n t a m e n t e

e insieme voleremo
sulle ali del sogno.

tiziana mignosa
venti novembre duemilanove


"Per
Partecipiamo
in particolar modo per il carissimo amico Santino
e per tutti coloro i quali non hanno rinunciato a volare."

Pratica di mare

E’ polvere
sulle mura stanche
strade scorticate a incrocio
solleticano la mia mente ardita
e tutto ciò che dietro agli occhi giace.

A tratti aleggiano
vocii andati e nenie sussurrate
languidi sguardi e veloci stilettate
che dal passato arrivano
e abbracci allacciano alle nuove ore presentate.

Così è l’incanto
di quei percorsi consumati
che al tempo si rassegnano
e intanto scricchiolii
e giovani cedimenti accolgono.

Magnifica è la veste
che al fato si concede
prezioso pasto per la tarma vergine
che non demorde e attende
che il buio si faccia nuovo chiasso e luce intorno

e il cuore pulsa
desio di duplicare
lo splendore del beato tempo
tra principi e sudditi
ancora palpitanti e vivi.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Nostalgico piacere

E’ in questa notte
dove la pallida signora nel blu annega
e la brezza
è sussurro dolce sulla pelle
che il canto della marea m’accompagna mite
ad altre estati e alle ore liete ormai scadute.

Imprudente
lo sguardo di allora indosso
nostalgico piacere
d’assaporare antichi brividi e indugi un po’ sbiaditi
sorrisi nel frattempo sbocciano
nel mondo freddo delle forme.

Raggi di sole zuccherino
nel piatto d’ intemperie colmo
intrecci di fiori e spine
e domande con le porte chiuse
s’ annodano ai sorrisi spalmati sopra il pianto
sull’ora di riprendere il cammino.

tiziana mignosa
agosto duemilanove

L'odore della mia terra

D’azzurro il cielo si fa vanto
su questa terra dove il sole
il profumo dei limoni nel vento spande
e gli occhi colma
coi fichi d’india a picco sopra il mare.

L’odore dell’origano nel mentre
a mazzi scende giù dalle credenze
indelebile è l’impronta
carezza sull’antico
che sempre più diventa tale.

Rovente
è il vermiglio dei gerani sui terrazzi
contrasto appassionato
con le verdi danzatrici
che dell’aria amano le mani.

L’arcobaleno
vivace si fa sfoggio
nei vasi a coccio
mentre il basilico e la menta
deliziano l’olfatto di chi gli gira intorno.

Caliente è la mia terra
di mare e tempi andati
che paralleli scorrono
sulla vacuità dei sensi
invisibile riflesso sull’adesso.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

La quinta stagione

A cerchio scorrono le stagioni
tutte uguali e senza sbalzi
l’estate con l’intensità della sua gioia
e l’inverno col suo gelido torpore.

Come ogni cosa
che nella terra fa presenza
anche loro s’allineano al ritmo naturale
del lento divenire che tutti rende uguali.

Ma arriverà il tempo in cui
l’inverno farà pace col tepore
e la neve non metterà più il cappotto al cuore
ma sarà finestra aperta sull’estate che sorride.

Anche l’autunno può essere carezza
quando la lana è calore sulla pelle
e non pizzica più sulla fine menzognera
ma è letizia su ciò che sta per arrivare.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Il volo senza lacci

Se solo tu potessi
guardare coi miei occhi
quello che io vedo

comprenderesti bene
quanto sciocca sia la paura che possiedi
di perdere ciò che non riesci a ottenere.

Ma non per quello che vorresti
e che non ti so dare
in te non vedo il cielo anche se vorrei saperlo fare

ma solo perché il grigio
è il colore prediletto
da chi ho il piacere d’incontrare.

O forse sono io
che mi ostino a non levare
le spesse lenti che mi negano il reale.

Lascia allora che il mio
sia il volo senza lacci
di chi l’arcobaleno cerca senza trovare.


tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Il principe menestrello

A volte quando il pensiero
s’imbriglia nelle ragnatele del passato
il principe si scopre menestrello
e l’estate inverno.

Sorrisi
che sbiadiscono come acquarelli mal riusciti
dove l’essenza e i colori si dissolvono
nella fluidità dell’acqua e del suo aspro allontanarsi.

Fiume
che porta via tutto con sé
in quel costante andare
dolorosamente altrove.

Eppure anche se il fato
soffiasse nuovamente vita
non riuscirei più a considerare cielo
tutto ciò che è caduto insieme al temporale
.

Eventi acuminati
da allora fino a ora
hanno inquinato il fiato
dell’albero che credevo vero.

tiziana mignosa
novembre duemilanove

Gli occhi e la delizia

E’ di te che farei
spartizione equa colla voglia
gelato a gusto intero
incandescenza sulle labbra.

Sembianza
che rapisce sensi e vista
diletto
che si fonde con il gusto.

I miei occhi
conquistano il tuo copro
ma le mani in tasca


tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Nel foglio bianco

E’ in quello strano silenzio
che si avverte nell’aria dopo uno scoppio
che mi trovo.

E’ un silenzio pieno
che segue urla strazianti
silenziose
urla strazianti.

E’ un silenzio colmo di perché
colmo d’incredulità
colmo di dolore.

E’ insieme alla pioggia che cade
in questa giornata di dicembre
che continuo a cadere...

Sono in ogni minuscola goccia che viene giù
e allaga il mondo
e cancella ogni sogno.

Sono in un foglio bianco
dove non c’è più niente.

tiziana mignosa
dicembre duemilaquattro

Note: dalla silloge "I segreti del cielo"

sabato 22 gennaio 2011

Il piacere della mente

Ho chiuso gli occhi l’altra sera
mentre la vita
mi rimandava l’illusione
di ciò che ho smarrito per la via.

Con un balzo il nuovo giorno
sul bianco e nero
la magia dei colori
ha restituito al mondo.

Miraggio
che addosso al muro m’appiattisce
languore e tenerezza
lungo i bordi della sera.

E mentre scivola sulla pelle
il tuo sguardo mi rapisce
sorriso dolce a filigrana
che di baci il collo mi ricama.

Come disco
che sull’incanto si raddoppia
m’inceppo sulla vista della bocca
e sul piacere ancora da gustare.

Comunella con l’arsura dell’estate
l’avidità che ho di te mi nutre
e mi gira e mi rigira
nell’alcova dell’attesa.

E gli occhi chiudo ancora un po’
su quel bacio che è già mio
mentre labbra e il tuo fremito ripasso
senza ancora utilizzare il corpo.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci