martedì 28 dicembre 2010

Pioggia e sole

Candida
è la luce che arriva all’improvviso
forte e accesa
inaspettata
come un sorriso nel pianto
rischiara di gioia le lacrime del cielo.

Pioggia ... battente
gocce fugaci d’acqua di tempesta
minuscoli cristalli trasparenti
su intensi raggi di luce
illuminati a festa.

Sole che acceca il mondo
gli occhi e l’anima
nell’ incanto
del contrasto che ci dona.

tiziana mignosa
novembre duemilasette

lunedì 27 dicembre 2010

Anime dello stesso viaggio

Anima dello stesso viaggio tuo
che a volte ride con il sole
e troppo spesso è fragile
cristallo prezioso in bilico sul mondo.

Sono come te
creatura che nuota nelle lacrime
e si nasconde dietro il fulgore delle risa
abbraccio misterioso con la malinconia sottile.

Dolorosa è l’impotenza
che ti strappa a volte come se tu fossi un fiore
quando non riesci a mutar le pietre
in spicchi di fulgido splendore.

Come te anch’io
vorrei vedere
le piccolezze umane
trasformarsi nel volo felice degli uccelli

ma ciò che realmente mi consola
è il sapere che come i girasoli con il sole
siamo tutte anime
che verso la luce vanno.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

I tuoi occhi

Tra il muro alle mie spalle
e te
i tuoi occhi
e rotoli di tempo
annegati in voglie senza mani.

Dodici lune ancora
dall’ultima parola senza suono
e un giorno atteso
ma subito disperso
nel limbo dove il silenzio
gioca a fare il re.

E si prepara al sonno
il sorriso
che prima vedeva i giorni accorciare il filo della meta
e adesso ricomincia a contare
altre dodici lune da vivere
per afferrare il giorno della speranza
reciso nel giardino del tuo oblio.

tiziana mignosa
dicembre duemiladieci

martedì 21 dicembre 2010

Baciami

Mentre il mio intuire oscilla
tra il bianco freddo
e il rosso caldo dell’interno
nevica
ma il desiderio è al caldo
e intanto con la voglia
furtiva le tue labbra accendo.

Baciami
lungo la stramba linea
di questo tempo a cerchi e a spine
che ad uno ad uno i miei sospiri conta
e intanto afferro quel caldo umido
che senza alcun pudore bramo.

Il tuo sorriso
è fiore di passaggio nel languido giardino
che ancora acerbo m’aleggia fresco in tondo
e il desiderio gonfia
mentre ti trattengo nel pensiero e sogno.

Tra la via da fare
e quella della tentazione oscillo
nevica
ma il desiderio che ho per te è al caldo.

tiziana mignosa
dicembre duemiladieci

La legge della giungla

L’uomo a volte pensa
che sia giusto solo perché concede
la sua benevolenza a chi gli rassomiglia
ma troppo spesso invece si dimentica
che il rispetto è doveroso darlo a tutti
e non invece solamente
a chi piuttosto gli conviene.

E crede anche
d’essere grande e assai intelligente
solo perché è più forte
e decide anche per il debole
come se la legge della giungla
fosse ancor di gran moda.

E così
per dirne solo una delle tante
c’è chi trasporta in assoluta noncuranza
animali da macello
come se non fossero di carne
e non provassero il tormento.

E nulla assai importa
a chi per loro sceglie
se è il cuore dell’estate
a soffiare fuoco sull’angoscia
oppure è il gelo dell’inverno
la doccia algida che li affianca.

Vanno a morire
loro che di sicuro preferirebbero fare ben altro
e il tutto per saziar lo stomaco
di chi al caldo se ne sta
e con triste noncuranza preferisce non pensare
a quello che c’è dietro alla cotoletta che ha nel piatto.

Ammassati uno sopra l’altro
sono loro
e non di certo chi decide questo assurdo scempio
e mentre i corpi stanno in balia del gelo o dell’arsura
io me ne accorgo
e mi vergogno
d’appartenere a questa razza umana.

tiziana mignosa
dicembre duemiladieci

La Divina indifferenza

Sulla via che al giorno ti conduce
incontri sempre la tua porzione di dolore
seguita a tratti dagli amati raggi del sole

ma quando l’usura getta via i calzari
ti bacia quell’inspiegabile condizione
dove il giusto valore dai all’ultimo e ancor di più all’altro

e non si tratta dell’umano disinteresse
come verrebbe bene di pensare
quello che si prova ha ingredienti assai pregiati

distacco dalle cose della terra
o se preferisci
divina indifferenza.

E’ lei che a quel punto ti porta a camminare
un metro sopra le tue stesse impronte
serenità sulla consapevolezza che aculei e dolci anelli

sono solo i minuscoli granelli
che da sempre i deserti formano
di infiniti altri aculei e altri anelli ancora.

Ma attenzione
abitante del nuovo spazio
perché all’ingresso le pareti sono carta velina e non cemento

ed è per questo che il rischio corri
di lasciarti ancora influenzare
dai sentimenti fluttuanti della terra.

tiziana mignosa
dicembre duemiladieci

Invisibili messaggi

Non sempre le parole servono per comunicare
niente vocali né consonanti intorno
i messaggi arrivano anche senza parlare.

Onde colorate, frizzanti o assai garbate
a volte conquistano la mente
eppure nessuno ha detto niente.

Smarrito l’equilibrio
il nuovo invito
in sordina solletica il pensiero.

Dolce bizzarria che nella testa ronza
emozioni e telepatia
al piacere annodano l’intrigo e la sua treccia.

Come il profumo che dei fiori si diffonde
così le dolci onde
quando leggere la porta schiudono al sentire.

Sospiri e ti delizi
e intanto tutti gli altri
continuano il loro viaggio senza fermarsi.

tiziana mignosa
dicembre duemiladieci

Grazie

(Sulle note di Amore eterno di Maurizio Albano)

Grazie
perché ci hai donato i tramonti
che di passione il mare accendono
grazie perché ci hai concesso i silenzi delle alture
e la magia del vento quando pettina i campi di grano.

Grazie
perché il sole scalda e la luna incanta
ma anche per gli arcobaleni che sfoggiano colori
e gli usignoli
gentili omaggi per chi sa ascoltare.

Grazie perché nel pacco dei regali
c’è anche lo stupore
di chi riesce a vedere la bellezza oltre il muro del dolore
e perché esiste l’amicizia vera
che altro poi non è che Amore.

Grazie, e ancora mille volte grazie
perché accogli i nostri desideri
che si rincorrono tra cirri e note
prima di planare sulla terra
e diventare veri.

Grazie
perché per ogni uomo c’è il suo talento
anche per quello più nascosto e spento
perché ci ascolti e ci porti nel tuo cuore
anche quando intorno non brilla più il sole.

Grazie
semplicemente grazie
perché ci sei!

tiziana mignosa
aprile duemilaotto

Davanti al presepe

Di nostalgia e legna bruciata
profuma questo tempo
che ha mutato i volti infreddoliti
ma non il sentimento
di chi a cadenza regolare
da scatoloni impolverati
lo scenario del Natale tira fuori e rappresenta.

Malinconie e attese
mi rammentano
di quanto grande sia
la magica atmosfera
che di anno in anno si rinnova
per festeggiar l’Evento.

Preziosi
quei momenti amati
che sulla scia del luccichio dell’occhio
di Luce
l’Amore accendono alla nuda terra.

Tenerezza che sui pastori s’abbandona
conosciuti visi dal tempo scorticati
e sulle bianche pecorelle
che in cammino verso il Bimbo se ne vanno.

Silenziosi
da allora fin adesso accolgono
grida senza voce e languide speranze.

Non una la parola che concedono
ma a forza d’ascoltarmi

son diventati amici veri.


tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

mercoledì 15 dicembre 2010

Il destino

Nessuno può sottrarsi agli arabeschi del destino
e anche quando credi
d’averlo finalmente seminato
abbigliato a forestiero
spavaldo lo ritrovi al tuo cospetto.

Lo riconosci da un merletto
a volte invece è strappo
ma di sicuro non distoglie mai lo sguardo
mentre ti presenta il conto
che mai avresti voluto.

Ma anche lui ha il suo destino
che è quello d’essere da taluni anche negato
oppure non capito
quando prima che l’ora della sera giunga
il cerchio alla sua fine allaccia.

Hai scelto tu il percorso
ancora prima d’arrivare
ma poi l’hai dimenticato
per questo fatichi a lasciarti andare
all’ambiziosa essenza e alla sua brama d’afferrare
.

Tue le tinte del dipinto
prezioso monile nella trama incastonato
momentanea goccia lungo il tempo
ma a nulla serve tentare il mutamento
mentre sei viandante sprovveduto sul selciato.

tiziana mignosa
aprile duemilanove

martedì 14 dicembre 2010

La giostra

Quando decidi
di camminare coi piedi sulla terra
è come se scegliessi
di fare un giro sulla giostra.

Anche se s’alternano a cadenza regolare
i paesaggi sono sempre quelli
cambiano gli attori
ma le parti rimangono immutate.


Il giorno si fa notte e la notte giorno
e ciò che prima ti portava lo sconforto
ad un punto certo
ti concede l’ambito cuore zuccherino.

Tutto scorre nella giostra dell’esistenza
e qualcosa anche si dimentica
ma quando il volere prende l’inchiostro dell’Amore
il tratto si fa solco e rimane inciso in fondo al cuore.


tiziana mignosa
dicembre duemiladieci

domenica 5 dicembre 2010

Viaggiatori di mondi paralleli

Quando il giorno s’inasprisce sul presente
tra spigoli e profonde incrinature
le gocce disegnano le guance
e la colpa se la ingoia la pioggia.

Ma è con te che parlo
quando il sorriso è fulmineo lampo dentro all’occhio
e gli altri senza capire ascoltano
e intanto il mondo mi sbiadisce intorno.

Non sanno
loro
che i matti non sono matti
ma viaggiatori di mondi paralleli
.

E’ sul palmo tuo
che la mia guancia si delizia a festa
mentre coi piedi sulla terra
attraverso i giardini del fuoco e della nebbia.

Tenero strofinio
che la forza muta in miele
languido rampino
sull’impazienza d’afferrare adesso.

Ma intanto il tempo
sull’imperfetto inciampa ancora
e il tormento è piombo a sfera
che a fiocco stringe la caviglia.

Passa tutto ma tu mi rimani accanto
pensiero che la luce accende alla mia meta
indelebile abbraccio
invisibile al mio fianco.

tiziana mignosa
novembre duemiladieci

Ossessionata dalla bellezza

Non ascolto
il vociare stolto
che in questo stupido tempo
i paletti mette ad ogni passo.

Ossessionata dalla bellezza
il mio è il volo della leggerezza
che nell’aria il respiro pieno brama
sollievo che non trova sulla terra.

E’ nel celeste che l’azzurro inseguo
quando i sogni
sorvolano leggiadri
fragili castelli di carta velina e fango.

L’assenza intanto
nel silenzio rappresenta la sua danza
dolce è l’esilio che il fremito rende intenso
refrigerio tra le segrete anse del mio seno.

Ossessionata dalla bellezza
m’incanto ancora di fronte al suo minimo riflesso
anche se poi svanisce come notte col mattino
e senza pace continuo ancora a navigare.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

La folle corsa

Quando il desiderio
alla paura mette il gancio
anche senza volerlo
di polvere e di piombo i piedi si rivestono.

Sulle ammiccanti onde della folle corsa
col freno in mano sfrecci
e tanto dici
anche senza l’utilizzo della bocca.

Ma è forza che s’annulla
sui giri a vuoto dentro al cerchio
perdendoti così
tutto quanto il resto.

tiziana mignosa
novembre duemiladieci

Autunno a Strasburgo

E’ nebbia
coltre che sinuosa aleggia tra le vie
e lentamente il varco apre
sull’incanto del mio sguardo incerto sull’afferrare.

Gelide le dita del freddo
schiaffeggiano ogni parte di me che si può toccare
mentre sogno dentro lo scenario
e coi colori dell’autunno mi miscelo.

E’ danza d’emozioni in festa
che a cavallo dello sguardo lievemente oscillano
tra il giallo delle foglie
e lo scorrere del tempo inciso sulle case.

L’immenso mi possiede
sull’intensità del ghiaccio e del silenzio
in questi luoghi dove la favola è nata
e non s’è mai allontanata.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

sabato 4 dicembre 2010

Da dentro ... nasce

Ci sono pagine di cuore
che mai vedranno la luce
delle ore che si rincorrono sui giorni
per non pensare.

Il dolore infatti
quand’ è intenso
è lama che le carni lacera
e l’umore fa a coriandoli


inciampo su tutto ciò che è stato
e laccio che il respiro
e il sentimento mozza
sui fogli che di parole si riempiono.

Ma il giorno scavalcherà la notte
e il sorriso sarà germoglio
sull’indifferenza dell’alternarsi degli eventi
anche quelli catalogati come belli.

La gioia che c’accompagna sulla via
da dentro nasce
e non come noi crediamo
da tutto ciò che continua a orbitarci intorno.


tiziana mignosa
novembre duemiladieci

giovedì 2 dicembre 2010

La felicità

( Sulle note di Smile di David Gilmour)


La felicità è fatta di attimi
attimi che sfuggono
momenti insaponati
inseguiti da avidi artigli.

Arriva all’improvviso
e all’improvviso scompare
lasciandomi da sola a cavalcare
le invisibili onde della malinconia sottile.

S’insegue l’amore
s’insegue sempre


C’è chi infatti crede
che tutto si riduca
in un bramare prima
e nell’afferrare dopo il corpo ambito
c’è invece chi comprende
e fermamente crede
che sia lo splendido sorriso di due cuori
che si sfiorano inseguendosi nel vento.

Felicità è ascoltare
un’allegra filastrocca
che riesce a pettinare
perfino le lunghe onde del mare
che lascia sulle labbra dispettose
il gusto dolcemente appiccicoso
dello zucchero filato.

Felicità è farsi una risata
con tutto il cuore
tra l’allegro tintinnare
di parole festose come caramelle
e colorati leccalecca
che ti solleticano la mente.

E’ dimenticarsi
almeno per un momento ancora
che anche tutta questa immensa gioia
sia forse solo un attimo colorato
in questo tempo
che tanto sa di noia.

tiziana mignosa
maggio duemilaotto

mercoledì 1 dicembre 2010

Dove finiscono le poesie mai ultimate?

Frammenti di frasi
emozioni sgretolate
afferrate
e subito disperse
nel frastuono della stridente vita
che di doveri cristallizza
il fragile volo dell’essenza.

Dove finiscono
le poesie mai ultimate
quelle sospirate e mai concluse?

Deliri che di schegge erodono
la cavità che la roccia ospita
prima che la goccia oceano diventi.

Forse
forse si dissolvono
lungo la traiettoria dello sguardo
che del gabbiano accompagna il volo
allorché si perde nel sospiro del tramonto.

Nostalgiche illusioni
fragili aneliti
spazzati via dal vento
che dall’infinito vengono e all’infinito tornano.

tiziana mignosa
gennaio duemilanove

domenica 28 novembre 2010

Di una rosa non puoi

Di una rosa
non puoi prendere unicamente
ciò che gli occhi
e le tue mani sazia

e nemmeno solamente
quel piacere più sottile
che dal respiro
il sorriso accende sul tuo viso.

Il velluto infatti
che al tatto annuncia la delizia
in sé racchiude anche
l’inevitabile opposto.

Spine
dietro lo splendore della facciata
che del rosso del tuo sangue
prima o poi si vogliono appagare.

tiziana mignosa
novembre duemiladieci

I semini

I semini
nel vento viaggiano
e arrivano sempre dove sono attesi.

A volte
si fanno fiore
invisibile carezza che il sorriso schiude

e altre invece nel nulla si disperdono
esattamente come
le persone che lungo la via incrociamo:

alcune
il segno lasciano
e altre … si dimenticano.

tiziana mignosa
novembre duemiladieci

Punto di domanda

E così
mentre dietro la tua calma folle
peschi ciò che t’attendeva
ti soffermi sul bianco e nero che ti veste
e sottovoce ti domandi
come mai la chiave giusta è sempre l’ultima del mazzo
anche quando per prima prendi
quella che per ultima avresti scelto.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Il complotto della sera

Mentre suadenti arcobaleni
di bellezza gli occhi colmano
le luci
che la città agghindano
fanno complotto col profumo
che la mia pelle poco fa ha conosciuto.

E se ne stanno lì
a godere
quando di smarrimento
le mie mani fremono
sul desiderio d’afferrare.

E’ legna secca
accatastata accanto al fuoco della voglia
quella che l’aria della notte rende viva
frizzante è l’onda che m’invade mentre non so che fare.

Sorsi intensi di vita gridata
saette di piacere che parallele sfrecciano
dietro i passi lenti della facciata.

E intanto osservo il tutto
prima di volare un’altra volta altrove.


tiziana mignosa
novembre duemiladieci

mercoledì 17 novembre 2010

E intanto il tempo scorre

( Sulle note di Message in a bottle di G. Marradi)

Soffro
senza soffrire
davanti questa vallata
che mi parla
senza nulla dire.

Sussurri
onde su onde
fanno capolino sulla leggerezza di quest’ora
ma la luce spengo
e si fanno niente.

Prepotente
la domanda irrompe tra il sorriso e il sogno
non soffro più
e un po’ ci soffro
perché ciò accade.

E intanto il tempo scorre
allontanando
di un altro palmo ancora
tutto ciò che è stato
ed io ci sono, ma non ci sono più

e intanto il tempo scorre.

tiziana mignosa
novembre duemiladieci

mercoledì 10 novembre 2010

Amare senza afferrare

Vivere è come guardare
dal treno il lento andare
lo scorrere e il mutamento
di questo strambo tempo.

Ma se dell’albero
che i sensi tuoi incanta
non puoi stringere il frutto
nemmeno quando lo vuoi tanto

è gabbia
che il desiderio tenta di domare
languore seducente
che gli occhi e il sentimento bagna.

Come il respiro
che due secondi dopo è un altro
così tutto quello che
di bene e male ci orbita intorno.

E mentre la carne
si fa pugno vuoto a spine
come se nulla fosse
la speranza continua a camminare.

Ma se di goccia non vuoi annegare
abbandona il senso di possesso
abbraccia tutto con il cuore
e poi … lascialo andare.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

L'Incontro

E’ l’intensità del desiderio
che dà consistenza all’energia
quando il fervore dei pensieri
dall’impalpabilità del sogno
ne fa gusto pieno per il tatto.

Ti sto chiamando
idea che di gioia e gratitudine
nell’attesa dell’incontro
nel giardino della mente
di letizia mi accarezza i sensi.

Come argilla
sequenza su sequenza
morbido è il piacere tra le dita
visioni condottiere
plasmano così la vita.

Idea
che si fonde a guanto sull’essenza
come la pianta e il sole che le gira intorno
come il prato verde
per i fiori del campo delle attese.

tiziana mignosa
marzo duemiladieci

La valle del silenzio

Mentre attraversi la valle del silenzio
la paura ti induce a non considerare
che anche nel dolore stai camminando
e che presto il sole scalderà la pelle.

Ma anche nel deserto
quando solo acqua calda trovi
e ti soffermi a respirare scaglie di passato
l’odore del sapone, capelli a coda e quella felpa nera

è polvere sulle scarpe
che voce stridula dà al tempo
quando le oasi si fanno sempre più distanti
e troppo rigido è il gelo dell’inverno.

Ma arriverà il tempo in cui
i sogni si metteranno a pari colle mani
e l’equilibrio unirà gli opposti
sul sorriso che non sarà più solo facciata.

tiziana mignosa
marzo duemiladieci

La luna a Strasburgo

( Sulle note di Secret Garden, Hymn to hope)

Ha una magia diversa
la luna in certi posti
o forse è solo il sentire differente
che in alcuni momenti coglie meglio la bellezza
e in altri va oltre senza ascoltarla.

Straripa dagli occhi a volte
e il cuore si scioglie nel piacere
ma quando il sentimento langue
sui boccioli morti prima di diventare fiori
il respiro è tronco e cala il lutto sulla festa.

E intanto l’imbrunire avanza
coltre gelida sui pensieri inceppati sullo stesso punto
che alla danza della malinconia m’invitano
e la gioia si fa cappio
sull’eco delle risate che la memoria suonano.

Giovane è la notte
e la sua bellezza nel vento urla
in questo blu dove il tempo
le ore insegue
per andare dove si è imbrigliato il cuore.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

Settantadue lune

Sicuramente è passo nella bellezza
quello che avanza nel mondo delle forme
eppure a volte lo percepisco come
il respiro a metà del bosco senz’alberi
dove il prato non conosce erba
e l’estate ha il cielo dell’inverno.

Settantadue
sono le lune che ho contato
prima di comprendere veramente
che il dono che tra le mani avevo
non luccicava l’Amore che credevo
ma dell’adesso si nutriva pensando altrove.

Il tempo
è maestro a volte odiato
e lungo la sua linea imparo e attendo
non più gocciole che si disperdono nel fango
ma ali di cristallo
che lontano tengono i fiori dal cemento.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

La stella cadente

Persone e situazioni
come le comete sono a volte
quando gli occhi colmano di stupore
nel contrasto tra lo sfavillio del bianco
e il corvino pesto della notte.

Ma se mai fosse possibile l’ardito fare
anche la cometa che tra tutte è la più bella
da vicino si mostrerebbe pietra
esibendo così
la veste temporanea della sua meravigliosa essenza.

Per questo se non si desidera
fare la fine di quello che s’imbroncia
con quasi tutto ciò che ha davanti
conviene mantenere ragguardevole la distanza
che dalle delusioni spesso salva.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Le strade orizzontali

I percorsi senza cuore
sono vicoli ciechi
vacanze senza valigie lanciate addosso alla parete

matite con la meta imbrigliata sulla punta
fogli bianchi e poi coriandoli
al posto dei progetti veri.

Gelati a volontà per chi non conosce sazio
bocca e riso allegro
cialda ancora sul palato
e già è tutto dimenticato.

Le strade senza Amore
sono tragitti orizzontali
dove la pendenza scivola al posto di salire

meteora dell’attimo come gioia menzognera
che nulla ha a che vedere
con quella veritiera.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Sole sulla pelle

Come pioggia martellante
senza fine è stata l’ora
mascara a picco sullo stupore
incisione a lutto dentro il cuore.

Sventolando il telo bianco
l’asta innalza la delusione
è infinita scia
sul precipizio lungo la via.

Ma come terra buona
che il semino culla
l’illusione dell’assenza
si fa aria e sole sulla foglia

e come dalla buia notte il raggio sorge
calore soffia sul verde ancora incerto
novella è l’erba
che Ama e cresce.

Così è l’Amore
che dalle esequie nasce
quando la sua ammenda posa
tepore sulla pelle che m’ha fatto vera.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

martedì 9 novembre 2010

La partita a scacchi

La vita
è la partita a scacchi dell’esistenza
e ogni giocatore
dovrebbe attendere il turno suo
ma mentre immagina il movimento successivo
l’avversario lo spiazza con quello inaspettato.

Ad ogni azione
segue sempre una reazione
per questo il divino arazzo
è in perpetuo mutamento
e cambia in continuazione
anche quando nessuno se l’aspetta.

Ma la formica
non rimarrà per sempre
ad affaccendarsi sulla bruna terra
ed è sull’albero che capirà infatti
che il mondo è assai più vasto
di quello che con lo sguardo afferra.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Denso

( Sulle note di For the rest of my life di Giovanni Marradi)

Ma come fa la vita
ad essere sempre così densa
sia quando i piedi
al tormento della morsa inchioda
o quando del sorriso ne fa dolce il respiro.

E mentre sugli eventi oscilli
t’accorgi di come denso riesce ad essere
anche ciò che abitualmente
viene definito piatto
limbo che t’accerchia lungo il viale.

E denso
riesce ad essere perfino
ciò che all’apparenza appare assai sbiadito
intenso nel suo disperdere l’essenza
colore che si stacca dal suo corpo.

Ma questo avviene solamente
quando la tua vita
vivi
come dovrebbe essere vissuto
ogni momento dove l’aria segna il tempo.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

mercoledì 13 ottobre 2010

Ore stanche

Sono frecce senza centro
le ore trascinate dal bue stanco.

Percepito il gusto
la paura l’ha negato
dono assai prezioso e mai scartato.

Filtra il sole a tratti
ma sulle porte chiuse i raggi deviano.

Delle nubi
hai fatto guanti comodi
e nere lenti.

Le mani usi
ma è tatto senza piacere.

Occhi e sentimento
hanno dimenticato
il gusto pieno.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Non è questo il tempo

Nell’invisibile linea
a cavallo tra cielo e mare
è in perfetta sintonia col mio umore
la voce dello specchio
che di languore
l’opposto dell’azzurro mi rimanda.

Eppure
anche il granello più minuto
contiene l’universo intero
ma nell’interpretazione
che avviene sulla scala
è solo una parte per volta che s’impara.

Non è questo il tempo
della grazia a tutto tondo
e così a metà della salita
mi ritrovo ancora a legare con la mente
filamenti rosa di lucine
che catturano senza incantare.

Saporite tentazioni
piccole zavorre menzognere
che illudono senza nulla dare
e che di sicuro sarebbe meglio
semplicemente
lasciare andare.

tiziana mignosa
agosto duemilanove

L'ultima volta

Difficilmente
c’è dato di conoscere
quand’è la volta
in cui il giro si conclude

a meno che
tenendo d’occhio la coscienza
insieme decidiamo di strappare
il laccio del legame andato a male.

Non sempre infatti
a noi spetta la scelta
e non rimane quindi che tentare
di recuperare ciò che non si può riavere.

Incertezza
che la danza dell’inverno abbozza
nostalgia come dito sulla piaga
che le ore amate alla moviola riassapora.

Ma è lo schiaffo
che spesso ci riporta a ripercorrere la via
quando sulla saetta dello strappo
rovistiamo alla ricerca dell’ errore fatto.

Abbracciati agli istanti ignari del domani
ritorniamo così a quell’ultimo scorrere degli eventi
e lì troviamo il pensiero storto:
tanto c’è tempo e tutto si può fare.

Ma il tempo non dice mai quando finisce
e a volte è già ultimato quando ancora non pare tale
e ognuno allora va per la sua strada
e a te non rimane che piangere e accettare.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Senza niente

Mentre bolle di sapone senza sostanza
scoppiano una appresso all’altra
passi incerti annunciano
l’imbrunire lungo la via.

E ti ritrovi così
coi vestiti zuppi
e gli occhi increduli
spalmati sul vuoto delle mani.

Niente
all’improvviso ti ritrovi senza più niente
con un occhio a cercare il perché
e l’altro cosa è meglio fare.

Desideri sconfitti
che si sgonfiano come palloncini
e smettono di essere
prima ancora di cominciare.

Ma il vento
non è mai costante nel suo amare
e se oggi butta giù il mondo
domani lo accarezza.

Non rimane allora
che indossare il più bello dei sorrisi
ripassare la lezione da imparare
e aspettare.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

Senza niente

Mentre bolle di sapone senza sostanza
scoppiano una appresso all’altra
passi incerti annunciano
l’imbrunire lungo la via.

E ti ritrovi così
coi vestiti zuppi
e gli occhi increduli
spalmati sul vuoto delle mani.

Niente
all’improvviso non hai più niente
con un occhio cerchi il perché
e con l’altro cosa è meglio fare.

Desideri sconfitti
che si sgonfiano come palloncini
e smettono di essere
prima ancora di cominciare.

Ma il vento
non è mai costante nel suo amare
e se oggi butta giù il mondo
domani lo accarezza.

Non rimane allora
che indossare il più bello dei sorrisi
ripassare la lezione da imparare
e aspettare.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

La mancanza di consapevolezza

La mancanza di consapevolezza
è come il telo sopra il prato in fiore
l’erba non cresce
e i boccioli non s’apriranno mai al sole.

Quando sulla coscienza non soffi via il velo
è come avere gli occhi e non saperli usare
ti pare di vedere il mondo
ma più che guardare non riesci a fare.

Pur avendo i mezzi
ancora non li sai usare
farfalla che non sa d’essere tale
cammini invece di volare.

tiziana mignosa
ottobre duemiladieci

lunedì 27 settembre 2010

L'opportunità svanita

Oggi ho visto quello che voglio
e per un attimo
gli sono stata pure accanto
sorsi di un’altra vita dentro la mia vita
isola di calore nel cuore nella neve.

E’ strano come a volte
l’esistenza pare si diverta
a metterti sotto il naso
quello che tuttora insegui
ma non riesci mai a trovare.


Agrodolce
è quel languore che m’invade
quando m’accorgo che a quel poco
un altro poco
avrei potuto pure dare.

Ma nella vita le opportunità
sono come palle al balzo
che se non sei veloce e pronto
non puoi pensare certo
di riuscire ad afferrare.

Il senso d’impotenza affossa allora
chiarore ed energia
quando malamente mi ricorda
che il gioco si decide con le carte in mano
e non di certo con quelle che trovi dentro il mazzo.

Il rimpianto quindi si mescola al languore
allorché mi soffermo a rimuginare
che se solo avessi colto l’occasione
adesso forse
non starei qui a sospirare.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Non è mai il caso


a volte pare pure matta
la vita quando
ti porta in una direzione
e poi all’improvviso
tutto si ribalta.

E ti ritrovi così
tra cose inaspettate
piacevoli o meno poco importa
ma di sicuro
l’esatto opposto di quello che credevi
la sorte ti stesse preparando.

Folate di vento repentine
capovolgono passi, desideri e vite
e ti ci ritrovi dentro
vittima o carnefice
ma di sicuro colle mani nella pasta
protagonista della nuova scena.

Eppure
ha sempre un senso
spesso poco comprensibile
almeno per noi piccoli uomini
che col cuore ancora non scorgiamo
quello che è l’intento veritiero.

Ma anche se in tanti
tutt'ora credono il contrario
ciò che conta realmente
è che di sicuro
la mano che agisce
non è mai quella del caso.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Meravigliosi varchi

Si formano come dei varchi
a volte nella vita
isole meravigliose e verdi
cuori palpitanti nel cemento
prima di riaffrontare la fatica.

E quand’ancora è a mezz’aria il fazzoletto
e senza preavviso alcuno
soffi di piacere arrivano
che le ore accorciano
firmando il dono col sorriso.

Non so
se quel senso d’appartenenza è veritiero
ma è languore che ne fa vivo il tormento
quando elegge conosciuto
l’abbraccio caldo eppur che sfugge dentro all’occhio.

O … forse
è solo il grido del silenzio
che riconosce quello di cui hai più bisogno
e per un po’ trattiene
ciò che di gioia gli somiglia.

Gocce di piacere intenso
espandono i respiri nella tua vita
esperienze brevi e opposte all’esperienza
sgargianti fuochi
che di luce galleggiano nel buio.

Ma quando il karma fa a botte col desiderio
a volte pare che nemmeno lui sappia che fare
e allora ti concede qualche assaggio
giusto così
per non lasciarti completamente senza.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Languore

Si mostra sadica la vita
quando la bellezza sfoggia
e non te la concede
quando t’aumenta la saliva per il gusto
e dopo poco
come se nulla fosse ti toglie tutto.

Lo so quello che voglio
lo sapevo pure prima
e pure adesso
che il mio occhio l’ha sfiorato
sicuramente lo so
meglio che in passato.

Rovisto allora
tra pagine di sapere collettivo
alla ricerca della strategia migliore
mentre davanti a quella porta chiusa
col desiderio
oltre la soglia vado.

Ieri era luce e adesso è buio
e di malinconia mi nutro
quando all’imbrunire il languore arriva
e come bimbo col desiderio a tondo
mentre sospiro e attendo
mi spalmo sulla vetrina dello zucchero filato.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

settembre sulla pelle

Senza sapere come
ti ritrovo lungo la traiettoria del mio sguardo
visione che carezzo
mentre sto guardando
dove invece dovrei vedere.

Nessuno percepisce il gusto pieno
quello che furtivo m’assaporo
voglia d’assecondar la voglia
e mentre si diffonde il desiderio
gocciolo miele sulla tua preziosa essenza.

D’audacia sussurro allora dolci note al tuo orecchio
parole in sintonia coi fatti
flussi intensi di piacere
a intreccio sui bisbigli accalorati
che in verità dicono ben altro.

Ghirigori a lunghe onde
vanno e poi ritornano
invisibili gli intrecci
sul gioco inconfessato
che informa senza parlare.

E adesso che anche il tempo
pesa di più dietro alle spalle
mi chiedo perché non t’ho mai incontrato prima
e poi chissà
come sarebbe stato.

Ma quando i passi avevano
la vista tutta davanti
c’era ben altro a cui pensare
e mentre io tramavo l’oggi
chissà tu dove orbitavi.

E pure gli occhi
di piacere mi si colmano anche adesso
ora che il tuo fascino col tempo
t’ha reso il viso un po’ sgualcito
e bello, forse, pure più di prima.

E mica serve che io mi dica
che anche se ne avessi avuti venti
pure così saresti stato al centro
perché quello che di te vedo
è quello che da sempre avrei voluto avere.


tiziana mignosa
settembre duemiladieci

giovedì 16 settembre 2010

La festa bizzarra

L’attesa
ha già il sapore buono in bocca della cosa
e se i battiti raccolgo
in poche ore ho messo insieme un giorno intero.

Fammi scendere da questa giostra
che a tondo gira sull’uguale
estate e inverno
monotone orme sul sogno e sul reale.

Bizzarra è questa festa
nel centro esatto dell’estate
quando il nuovo pare vecchio
e il sogno sembra ancora d’afferrare.

E intanto
gli occhi ho chiuso questa sera
e col pensiero a gioia il pomeriggio
è diventato un’altra volta mio.


tiziana mignosa
agosto duemiladieci

L'alchimista

Sulla strada “moneta a uguale scambio”
il viandante s’era smarrito
e se ne sta lì
con un piede sul traguardo
e l’occhio sbigottito sul perché
la pancia dolorante tra le mani
a confortare l’ultimo colpo andato a segno.

Mentre l’essenza dell’alchimista lo baciava
il selcio diventava preziosa pietra
quando dell’offesa ne faceva
sorriso e Amore la sua moneta.

Nasceva così l’alchimista
che anche senza conoscerne la motivazione vera
trasformava il pianto in gioia
quando i panni impolverati abbandonava
di chi della provocazione
ne faceva ancora
sterile insulto di difesa.

Accogliente sulla rabbia che gli arrivava
la leggerezza dell’Amore al mittente ritornava
e intanto un altro quadratino di cemento
su questo mondo si faceva prato e fiore.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Non si muore solamente

Le persone non muoiono soltanto
quando smettono di contare giorni
a volte semplicemente vanno via
e altre il corpo lasciano a pascolare
mentre il canto della follia
la loro mente intona.

Quando della morte
uno dei suoi aspetti incontri
che sia quello ufficiale
o uno dei due non riconosciuto tale
è sempre uno strappo al cuore
che non può non fare male.

Tutti abbiamo sempre dato credito
al fatto che morire
come qui s’intende
sia il male più pesante
che mai possa capitare
a noi viandanti di così poca fede.

Eppure anche gli altri due
non posseggono buchi nelle tasche del tormento
quando nel secondo sai che c’è
ma è passo altrove e negazione di presenza
nel terzo invece gli occhi si colmano d’aspetto
ma il singhiozzo si fa pozza nel dolore dell’assenza.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

martedì 14 settembre 2010

Sulle labbra

Non ho nulla addosso
all’infuori del desiderio che mi compone
e gli occhi chiudo
ti indossano prepotenti
te li lascio scivolare sulla pelle.

Attimi rubati
al vociare della vita e alla sua corsa
ma è tuffo a cerchio
nel piacere acceso dell’istante
e mi ritrovo le lancette dentro al pugno
e il tuo calore sulle labbra.

tiziana mignosa
luglio 2010

La mattutina gra tra il sonno e il desiderio

Di gusto tra le lenzuola
l’ho vista temporeggiare
ma solo quando il giorno è vacanziero
e dalla persiana arriva all’occhio
la frescura del silenzio mattiniero.

Pigro il sonno
si dà lo stesso il turno col capriccio
che lesto s’accinge a separare
il desiderio da quella che è
la sonnacchiosa quiete.

E intanto lei riposa goduriosa
tra fulgidi languori e dolci rese
ma umido è il percorso
della pelle sua accaldata
ma non di certo per via della stagione.

Dormiveglia ad altalena
tra madidi sospiri e rinunce senza bocca
ma a quanto pare
di tutto lei vuol fare
purché non sia il dormire.

Ma ecco che il torpore poi ritorna
insieme alle cicale canterine
che la dolce nenia intonano
per lei che seducente
si lascia nuovamente andare

ma è solo il tempo stretto
di un battito di ciglia
che subito ritorna quella che
“mi pare”
qui si chiami voglia.

E così il sonno e il desiderio
inseguendosi sullo stesso letto
compiono la sbilanciata gara
tra chi per prima arriva a fare breccia
nel cuore della bella che non sa che fare.


tiziana mignosa
giugno duemilaotto

Sul lago

Acrobata delle quindici
tra la veglia e il sonno oscillo
e intanto la cicala alla calura canta.

Fronde
che di delizia ondeggiano nel vento
mentre il sole a tratti mi sorride agli occhi.

Splendido riflesso a eco
sulle onde timide
e il retro verde chiaro delle foglie.

Di luccichii
la pupilla stuzzicano
matite colorate per la fantasia.

Gorgheggia la frescura al lago e alla sua quiete
mentre anche qui il tempo scorre
in questo angolo d’incontaminata pace.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Nell'attesa

Godo di te
quando la sua mano è assaggio
di quello che in verità voglio e cerco.

Cucchiaini sul miele menzognero
che il languore aumentano
col tuo pensiero.

Compassionevole cuore
che dà ed erra
seguendo l’odore tuo
che lasci sparso per il mondo.

E’ nello splendore
che la tua bellezza cerco
incantatrice forza che m’incatena a te

e intanto mi specchio sui riflessi
della tua magnifica essenza
che ovunque trovo senza trovarti ancora.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

L'onda che non conosce il bordo

Mi piace quando d’estate il letto mio
è come l’onda che non conosce il bordo
e la luna bianco raggio
che in silenzio atterra sul mio sogno

o quando il grillo
sull’intensità del blu il suo poetare sparge
mentre l’aria è carezza per il fiore
che l’odore dell’Amore al buio dona.

Mi piace quando di notte
galleggi sulle fiamme dei pensieri a cerchio
e il desiderio si fa strada dentro al sonno
e col languor di te mi desta al mondo.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

L'Amante segreta

Inchiostro
che l’Amore fa col foglio
è voce interpretata
dall’essenza più vicina
a quella più lontana.

Delicata
a volte m’accarezza
foglia che dolcemente plana
o lucida follia
saetta che trapassa.

Delirio acuto
è grido che spacca il buio del silenzio
è Lei la padrona
Amante raffinata
che in mano ha preso la mia vita.

Vestita
di stracci e di mistero
o fluttuanti sete ricercate
l’impeto e la sua foga
mi tolgono il respiro

e nulla assai le importa
della mia stanchezza umana
quando anche nel cuore della notte
mi scuote
e presto mi fa sua.

Col fuoco dentro al bacio Lei mi desta
e Amore si fa Amore
fin quando poi
appagata
mi lascia finalmente riposare.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

nota: sono al servizio della Poesia, la mia amante segreta, che anche nel cuore della notte mi viene a trovare.
Io solo un umile canale attraverso il quale Lei s’esprime.

La mia terra

Anelli a catena è il tempo
che lentamente affossa nel torpore
ed è per questo che di lui mi svesto
piuma che dalla terra al sole muove.

D’arancio e seduzione
da sempre è nutrimento
mura che d’impulso e ardore
d’intensità trasudano emozione.

Assorbo lentamente
la pregiata essenza
intenso soffio
che al mio sentire canta.

E’ senza tempo
la bellezza
e non s’allontana mai da dove
la sua migliore prova ha gorgogliato

quando come un disco e il suo inceppo
invisibile rivive all’infinito
lo scintillio magnifico
del suo momento d’oro.

E così m’incanto
di fronte a quelle voci amate
bisbigli delicati come carezze a sfioro
li sento e li rivivo appieno

e poi sorrido
e intanto il mondo ignaro
va avanti
senza ascoltare.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Nota: è quando ci allontaniamo dalle cose, dai luoghi o dalle persone che poi, quando siamo pronti, ne assaporiamo la vera essenza incantatrice.
Questa poesia è per la magica Sicilia terra infuocata e piena di ardente passione.

Empatia

La mamma con le sue bimbe in vacanza va
e sembrerebbe pure tutto a posto
se non fosse per quel papà
che sempre per ultimo arriva
e per primo se ne va.

Piccolo neo
che di certo può anche sfuggire
ma che racconta senza per questo dire
che non sempre nello scintillio
la preziosità dell’oro giace.

Infatti basta cambiare a volte
solo punto d’osservazione
per ascoltare in modo nuovo
sulla pelle e il cuore
le emozioni che l’altro ha.

Col cellulare
come fosse parte della mano
disattento sul presente
quell’uomo così tanto amato
dà voce al desiderio dell’altrove

stridule
intanto le sue figlie
imbastiscono litigi passeggeri
e la moglie osserva
regina all’apparenza e ombra insoddisfatta al fianco.

Eppure basta fondersi
con chi di lui ne fa fisso pensiero
per sentire il dolore che anche l’altra prova
sapendolo con la famiglia al mare
e lei lontana e senza.

Tutti pensiamo infatti
che gli altri siano felici e fieri
ma è solo cambiando postazione che capiamo
al di là di scelte, ruoli e fatti
che tutti un po’soffriamo e un altro po’ gioiamo.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Appuntamenti cosmici

Sulla via che dell’amore ne fa Amore
lui se ne sta lì e non sa il perché
regista
che sull’oggi s’impersona
dimentico della scelta
attende.

E’ sorriso
sulla domanda che diviene comprensione
quando la vita si fa Luce
maestra lei ti mostra
prima il cosa
e poi il perché.

Tappeto come petali si stende
rosso a gala sul percorso
facile
matita si fa inchiostro
novità solo apparente
fa presa sul piano stabilito.

Quando il filo
segue docile la trama
è vento che accompagna
ci s’incontra
e tutto semplicemente accade.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

mercoledì 1 settembre 2010

Sognando l'infinito

Ti canto a me in quelle notti in cui
il sonno è morfina sulla vita
quando del giorno il passo
è inciampo umido
e ruvido è il percorso.

Fragilità che affiorano
come cristalli dal sole troppo lontani
è danza a rischio
sul bordo sdrucciolevole della materia
paura di finire in fondo alla scarpata.

Ritorno allora
col cuore e colla mente
a quando girasole imbrigliato dentro al tempo
sognando l’infinito
sulle lancette sospiravo.

Tu … il mio sole
adesso come allora
quando i confini erano mucchio
sui detriti da scartare
e noi eravamo uno e l’infinito intero.

E d’infinito
raccolgo attimi di vita andata
riflessi spezzati della tua bellezza senza fiato
piccoli, meravigliosi assaggi
giusto per non morire della tua assenza.

Tu
il sole mio
non dimenticarlo.


tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Vite solitarie

Sono mondi dentro al mondo
quelli che si sfiorano senza guardarsi
vite solitarie in compagnia
cercano
senza però trovare.

Ma giunge sempre il tempo in cui
il sogno si fa aria e terra
gioia da tastare tra le dita
che all’improvviso arriva
attesa come è il calore a primavera.

Infinite particelle rosa
di luce e ossigeno
scivolando a cerchio sulla terra
impacchettano il desiderio
prezioso dono dell’Amore.

Nascono così i sorrisi
chiazze di colore a fiore
scintillii degli occhi
carezze per gli innevati prati
dove prima non giungeva il sole.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Il gioco dei sensi

Incurante di chi le sta intorno
inanella i riccioli con le dita
assorta lei è riflessa
sullo scorrere del mondo che le passa accanto.

E’ gioco all’ombra della voglia
dita contro dita
a occhi chiusi il doppio afferra
polpastrelli a sfioro sulle labbra.

Avida col desidero annusa
l’odore del suo corpo sulle braccia
complice dell’estate
si fa presto amante del piacere.

Obliquo arriva il sole per l’incontro
carezza sulla pelle al di là del vetro
ma l’occhio scivola dentro il raggio
zuccherina catena è per lo sguardo.

Pulviscolo e controluce
iniziano la danza dell’incanto
languido stupore
è diletto sopraffino.

Gambe accavallate
inarca il piede e poi sorride
è entrata nel suo mondo
nessuno più la può trovare.

tiziana mignosa
luglio duemilaotto

mercoledì 25 agosto 2010

Due ore e trenta

Quanto l’ho atteso
quel tempo e le mie mani
conche avide sul piacere
che d’entusiasmo infiocchettano lo stupore.

E’ figlio degli anni della pioggia
il pensiero a disco rotto
che nel giro del compasso
mi restituisce il tolto.

Passato e paradiso
fanno la pace col presente
come se nemmeno una
fosse la luna transitata in tondo.

Ma è inganno agli occhi
e il cuore freme
stesso addobbo della carta
voglia di scartare il pacco.

Due ore e trenta
sguardo dietro e languore avanti
l’estate è ritornata
allora è bene anche l’abbaglio.

E’ pieno il gusto
ma ha lo spazio di un gelato
due ore e trenta
e poi è scivolata.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Forse un giorno

Forse un giorno ti dirò
che la fonte del mio cercarti
non nasce ai piedi della novità che stuzzica
e nemmeno del suo languido piacere

è gusto che si annoda al gusto
per questo io ti penso
tra ciò che senza memoria vedo
e ciò che di bello è stato.

Forse un giorno ti dirò
che t’avrei cercato comunque
perché in te scorgo l’inseguirsi dei gabbiani in volo
e quella parte che di me non posso avere.

Forse un giorno t’accorgerai
che la paura salda al piombo i passi miei
mentre il pensiero
è miele che ti si spande addosso.

Forse un giorno non ti dirò niente
perché sarò già andata altrove
lontano da tutto ciò che cerco
e in te mi sembra di vedere.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

La casa dello zio

Con tenerezza oggi ho accarezzato
l’amato tempo in cui
la speranza si schiudeva
al candore dell’età del miele
quando l’attesa
nella casa dello zio
d’antico e la sua bellezza respiravo.

E così
mentre i gradini delle scale accarezzava
s’apriva al vento la seta del vestito ai piedi
petali di quel fiore azzurro
tratteggi adolescenti
sui delicati battiti
d’amori acerbi ancora da gustare.

Soffi di magia
nei saloni d’altri tempi
che di grandiosità ormai vissute
al mio sentire sussurravano
emozioni raffinate di zagara e limoni
e cicale canterine
tra il vermiglio dei gerani
e i fichi d’india al sole.

Campagna seducente
posseduta da un’estate
d’infuocati pomeriggi
al fresco di odorose fronde
e notti al chiar di luna
stagione ormai vissuta
ma mai dimenticata.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

nota: è un dolce scivolare nei ricordi quando, adolescente, insieme alla mia famiglia mi recavo a trascorrere quello che erano delle serate, a volte anche pomeriggi, a casa di un amico, che noi ragazzini chiamavamo zio, zio Antonio, dove si riunivano a turno, ora in una e ora nell’altra casa, gli amici che percepivo come sofisticati, dei miei genitori.

La stanza segreta

Vienimi a trovare
nella stanza segreta dei desideri
quella che ti vive accanto la mattina
unica chiave
due porte sullo stesso letto
che a volte smarrisco
quando penso altrove.

Pioggia di sorrisi
riso soffiato e cioccolato
variopinto turbamento
che il desiderio accentua
sullo scorrere vermiglio dei pensieri
a volte la mattina
io ti penso.

Tra una tazzina e l’altra
vienimi a trovare
nella stanza segreta
quella che nessuno può vedere
e d’avidità s’accende
quando indisturbata si fa alcova
tra fiori di carta e teneri languori.

Mi senti
quando distratto dal bisbiglio mio
tra l’orecchio e il collo
con il corpo esegui
e col diletto quella porta sfiori
ed è brivido
ovunque io mi trovi.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Terra bruciata

Nell’ora della siesta
il mio piacere s’alimenta
quando nella terra dell’incanto
cogli occhi mi disseto e canto.

Amato è quel contrasto acceso
tra l’assolato fuori
e l’interno fresco
dolce penombra delle case

e il mare
è gorgheggio che al cielo s’alza
e al vento si concede
pettine gentile sulle liquide distese.

Fluidi
i cristalli di smeraldo
ai piedi delle scogliere a picco
e sull’arsura fichi d’india colorati

di rosso arancio e verde
e poi il viola
il giallo e il bianco
baldoria sulla tavolozza dell’estate.

Netti i profili degli azzurrini monti
sull’afa a nebbia che ingarbuglia l’orizzonte
fuoco e sentimento anche sotto la suola
che al nero dell’asfalto l’ardore tasta.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

nota: alla mia bellissima Sicilia, terra d’incanto e seduzione.

Fiamma nel fuoco

Quando il tempo
il rosa lo fa rosso
e il celeste blu
non sono più
gabbiano sopra il tetto
ma fiamma dentro al fuoco.

Non ho braccia
per cingere la realtà
che nell’asfalto grigia s’appiattisce
e colla voglia inseguo il mio pensiero
e la passione svetta
sull’inusuale.

E l’estate scorre
limpida e festosa sprizza
sensuale sogno della vita
giorno e notte
desiderio e sangue
è corsa nelle vene.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Figlia dell'estate

Come gabbiano
che nel vento si lascia dondolare
la mia casa è l’onda che sciaborda
sono figlia dell’estate.

E d’azzurro
è il mio vestito lungo
contrasto raffinato
col biancore delle case.

Acqua trasparente
che di sale veste la mia pelle
sapore sulle labbra
che mi gusto senza fretta

mentre con lo sguardo
mi lascio catturare
dal bianco dei panni stesi
vele al sole ad asciugare.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

venerdì 20 agosto 2010

E la luna guarda

E’ così sciocco
voler afferrare la luna
dentro al lago

ma a volte l’acqua
è linfa che rapisce
e pare cielo

e il languore così vivo
che afferra il desiderio
e lo fa mano.

Ma lo specchio non è corpo
e i pensieri offusca
onda fresca sulla gola arsa

realtà
che le dita
e gli occhi bagna

e la luna
sta lì
e dal cielo guarda.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Il sasso e la piuma

Il dolore è come l’onda
che a valle per i capelli porta
e con sé trascina anche
muri senza cemento
e tutte le fragilità che incontra.

E intanto sulla conca
è terra a mucchio che l’inciampo crea
sassi che sul fondo restano
mentre le piume
disegnano la leggerezza in cielo.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Dolce appartenenza

Dimmi come ti chiami
mentre tra le sabbie mobili del rumore
sulla bandiera bianca m’inchino
dolce è il lembo
che del mio sorriso afferro.

La chiamano follia
parola d’uomo ancora acerbo
per me invece è dolce appartenenza
appassionato rifugio
tra calde braccia e onde di pensieri a treccia.

E’ da sempre
che il tuo respiro sento lungo il collo
ma col timore
dentro lo scrigno dei segreti
d’amata complicità e limpidezza lo nascondo.

Dimmi come ti chiami
mentre la verità
è sussurro a brivido sulla mia bocca
e il fardello si fa presto volo
polvere di stelle sui sentieri della terra.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Respiro attimi

Ogni tanto mi piace rovistare
in quei luoghi dove l’adesso non mi concede di tornare
e mi lascio allora trascinare
in quel vortice accaldato
che mi fa ancora emozionare.

Sulla scena respirata a menadito
l’allora assaporo sul presente
sul tuo sguardo che mi veste come guanto sulla pelle
sulle labbra tue introverse
bianco e nero sulla chiacchiera degli occhi.

Accattivante è lo splendido sorriso
che legna secca aggiunge
sulle fiamme della voglia
non bisbiglia tenerezze al chiar di luna
ma notti estreme deste e grida di passione.

M’incendio dentro al rogo del tuo sguardo
tra polpastrelli e labbra di piacere oscillo
tra il ruvido che le mani col pensiero afferrano
e l’umido tepore della tua bocca
nettare prelibato per il gusto.

tiziana mignosa
ottobre duemilanove

Rapita dal piacere

(Sulle note di Ayo Technology” di Milow)

Inchiodata dallo sguardo tuo
dall’inatteso mi lascio catturare
che fuoco e desiderio sulla pelle soffia
ma solo per colore e compostezza
al candore della neve s’accompagna.

Ambra chiara, morbida
di mare odora
e dalla seta s’intravede
che al ticchettio sinuoso oscilla
offrendo le ginocchia come omaggio della sera.

E intanto cogli occhi come mani
dai capelli fino a giù mi tasti
e senza fiato adagio poi risali
quando di malizia il cenno di un sorriso anneghi
nello sguardo mio smarrito dentro al tuo.

tiziana mignosa
ottobre duemilanove

mercoledì 4 agosto 2010

Attimi d'estate

Ogni tanto
mi piace galleggiare
in quello spazio dove il tempo

indisturbato
nella quiete giace.

Variopinte tavolate
di vocii e leggerezza
amici sotto il pergolato

raccatto fiori d’allegria
e i primi raggi accesi.

Indugia l’anima
sullo sguardo che all’orizzonte
un po’ si perde

parole a suono
restituiscono il presente.

Fuggo
ma di sorriso poi ritorno
e ascolto ciò che il mondo chiacchierone

ha da raccontare a me
che spesso vado altrove.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

giovedì 22 luglio 2010

Canta per me

Sui dodici rintocchi
canta per me
la gioia che d’arancio esplode
e il sogno custodisce
riflessi d’acqua scintillanti
che negli occhi si specchiano festosi.

Nell’esotica calura
al piacere intenso
palpebre
si cercano e si sfiorano
mentre il calabrone
tratteggia cuori senza nomi tra la terra e il sole.

Canta per me
l’estate colle sue frizzanti voglie
quando la cicala intona
il canto caldo della siesta
e i bimbi
al sonno preferiscono giocare.

Estate
stagione mia diletta
dea indiscussa dell’Amore
sulla trasparenza dell’azzurro
cubetti a gocce
frescura seducente sul bollore.

Lo sguardo è a cerchio
mentre s’accumula tra la pelle e i sensi
il desiderio
che di fumo e buchi
le tasche dei viandanti colma
ti penso … e non ti trovo.

Canta per me
il caldo soffio
quando l’anima
passeggia nuda
tra i pensieri e il mare
e la notte si concede alla magia

quando in silenzio
la luna coglie
i sospiri caduti dalle stelle
sogni e fantasie
che gli uomini
non hanno preso al volo.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Il tempo che rallenta

E’ una voragine sulla tempesta
il tempo
quando si sveste dal fare giornaliero
e rallentando
dolorosamente si fa specchio.

E la verità ti mostra
stiletto
che nella piaga affossa
quando d’acciaio
gli invisibili fili al collo serra.

Sfuggente è il mondo
e con gli occhi languidi
delle sue risa t’innamori
nascosta come sei
dietro il muro della scelta presa.

Metti a fuoco solo in quel frangente
che chi ha scarpe consumate
spesso non s’accorge
che il correre e il fare
sono solo fazzoletti per non vedere.

Ma a cadenza regolare
il giorno si fa lungo col suo ozio
e col freno nelle mani e l’occhio lucido
d’amaro ti rammenta
che intorno non hai prato e nemmeno onda.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Hotel

Mentre il battito dell’emozione insegui
sulla scia del sogno
la coda ho afferrato
al tuo languido segreto.

Scaltra acrobata del binario parallelo
invisibile al sentire altrui
col desiderio
l’altra vita incontri.

Impalpabili fumi d’emozione
le immagini ti si presentano
alla maniera che bene s’allaccia
ai sinuosi sensi tuoi.

Plana allora
l’effimera chimera sullo stagno rosa
pagina taciuta
che a nessuno vuoi mostrare.

Tenero sorriso
che la pelle rende a seta
gorgheggia fluidi languori
e dolci attese.

Tuffo al centro dei suoi occhi
mattino assonnacchiato col profumo dei biscotti
latte e cioccolata come neve al sole
che al primo suono vola altrove.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Sottile seduzione

Ho afferrato il lampo del tuo sguardo
sulla pianta del mio piede arcuato
mentre per il tacco
il sandalo sfilavo.

Pelle ambrata
che profuma di salsedine e desiderio
in quest’estate che s’espande
oltre quello che c’è da vedere.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Qui funziona così

Gli attimi sono tasselli screziati
singoli, eppure tutti collegati
che di percorso tracciano
la cangiante collana della vita.

Quando uno
di bagliore tinge il tuo stupore
tra la massa si fa strada
e il primo posto si concede.

Eppure
sarebbe alcune volte saggio
serrare di lucchetto il successivo
prima che d’opaco inquini il suo fulgore.

Quando recidi la vena di quell’onda
cristallizzi all’apice il suo bagliore
patrimonio custodito
nelle preziose pergamene del tuo cuore

Ma se alla voglia sleghi il suo volere
allora vive
cresce
e inevitabilmente muore.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Volo

Voglio sentirti
come quando il desiderio cancella tutto il resto
come quando il sonno si fa veglia
e l’attenzione evanescenza sul sorriso.

Fiore sull’asfalto
voluto
felicità che sboccia
dentro il centro dell’abbraccio

e m’inginocchio
davanti al gusto pieno
attimo trattenuto dentro il dopo
questo è un piacere solo nostro.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Mi manchi

Più il bosco si fa fitto
e più mi manchi
invisibile alleato di note e di colori
amato fazzoletto
per le ciglia e le sue gocce.

E così tu torni
ogni volta che qualcosa
mi spinge sulla soglia del non ritorno
e un nuovo addio strappa
altra pelle e altro amore ancora.

Solitario artista del silenzio
mani nelle mani anche senza
stretto il pugno con te diventa palmo
miele e tenerezza e mai disagio.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Riassunto di frontiera

Per troppo tempo la tua essenza
ha vagato mordendo invano
l’astuto enigma della comprensione.

Acqua alla pianta
come pianto all’anima
inseguendo il sogno è cresciuta.

D’illusione è annegata
abbracciata al rosa un po’ sbiadito
di leggiadre pagine andate.

Variopinto è il registro della vita
quando col suo tutto ti sommerge di piacere
e coi silenzi ti sospinge sulla scala.

Dure lezioni d’accettare e da imparare
che sottraggono al momento
ma col tanto poi compensano.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

Strade interrotte

Silenziosi o turbolenti
gli abbracci sono sempre tanti
nascono
e poco dopo
a volte poi s’arrestano.

Non sempre
però il ciglio
dove sventola il vessillo della fine
quello che cogli occhi scorgi
corrisponde con la sua interruzione veritiera.

A volte il momento del distacco
avviene molto prima
lo urla forte il cuore
che manda il suo segnale
a troncare la corda inaridita.

Continua allora un altro po’
a vedersi il vuoto guscio
fin quando non s’allinea
il nulla del sentire
col dissolversi della relativa forma.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

Pasta della pasta

L'Amore
quand’è perduto
ha la funzione della mano
che t’affossa dentro il nulla
ma poi la benda agli occhi scosta.

Quando la via del pianto lasci
il sentiero dell'Amore vero incroci
Lui
che comprende e dona
senza per questo accedere al baratto.

E’ goccia lenitiva
e abbraccio caldo
e ovunque palpita
dentro
e a cerchio a noi.

Pasta della Pasta
noi stessi siamo Amore
ma per crescere davvero
non ci resta che imparare
che si vede solo con il cuore.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Malinconiche attese

Respirando notti insonni
dietro le persiane chiuse
tante lune ho conteggiato
soffi di felicità e allegria lontana.

Veglia sull’accesa lotta
cumuli di sospiri frantumati
compressi e calpestati
sotto il macigno del dovere.

Inutili cataste da spazzare
briciole di sogni secchi
scomodi pensieri
dannosi da salvare.

tiziana mignosa
giugno duemilanove

mercoledì 21 luglio 2010

Pensiero rosso

E’ sorriso lento
adesso che la tua emozione
nel vento ho colto
inattesa come il profumo che m’inebria
mi ha sfiorata al di là delle parole.

Danza tremolante
che sul dorso della consuetudine s’esprime
brivido che raddoppia la mia arsura
e malamente cela
il desiderio tuo per me.

Attingo al calice della seduzione
e ti vengo ancora a stuzzicare
tra le pieghe dei capelli e il collo
adesso c’è più gusto
ora che hai ben altro a cui pensare.

Scivola … per te
la spallina del vestito che ho indosso
pelle e pensieri ti si fanno cerchio intorno
mentre l’estate
è fascia seducente intorno al corpo.

Lesta
mi annodo al tuo volere
e ascolto
t’intuisco assorto
rapito dal pensiero rosso.

Sorridendo di malizia
alla terra lancio un fiore
quando accoglie
quello che distratto
hai lasciato scivolare dalla mano.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Incrocio di pensieri

All’ombra del tuo veloce fare
è dita tra i capelli
questo pensiero mio che ti va a cercare
ore in cui il tempo
è essenza al piombo di dovere.

Eppure … ti sento
tu mi pensi
sazia allora il desiderio mio errante
che in te ha visto il fuoco
e in me falena svolazzante.

Ascolta
il sussurro e il respiro sul tuo collo
tanto lo so che mi stai pensando
anche adesso che la penna
sorvola sulla tua sostanza.

E’ piuma che mi stuzzica
questo mio intuirti confuso e un po’ turbato
nascosto tra il da fare accalorato
e intanto col pensiero
vieni da me a cercare il mare.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

La tua voce

Generoso
è il timbro che non pesca nel passato
specchio che altrove guarda
e la catena slaccia al mio girare in tondo
nell’alcova della voglia.

Libero
è il volo d’emozioni
istanti senza carta carbone
attrazione che diversifica il piacere
sui nuovi cieli da esplorare.

Con gli occhi vuoti all’orizzonte
è disco che s’inceppa nell’attesa
ma è te che voglio
anche senza
l’ovvio paragone.

Ma tu non puoi sapere
che in te non solamente leggo
ciò che tu vedi quando di me ti colmi
perché come l’errore penserebbe
non è il caso il variopinto condottiero.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

L'altro tempo altrove

Mi piace questo mio lento scivolare via
quando la calura
gli occhi chiude
e per mano m’accompagna altrove.

Altre vite
nella stessa vita
un po’ qui
e l’altro tempo altrove.

Mi piace questo dolce dondolare
tra la veglia e il sonno
quando il corpo si riposa
e la mente corre.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

L'attimo rubato

Empatiche note
come maliarde sirene
rapiscono l’attenzione
incorporee al sentire altrui
si stampano nella mente
istanti di luce e miele
poi più niente.

tiziana mignosa
marzo duemiladieci

lunedì 19 luglio 2010

Lungo i sentieri delle vite

Tante sono le vie
che conducono dove siamo attesi
le anteriori
per le anime bambine
attraversano i riposanti giardini degli albori.

Ancora più in là
gli spalancati battenti della passione
sentieri agevolati
guidati senza fatica
dalla fiamma intensa del piacere.

Allungando i passi alle tue spalle
il benvenuto al giorno della luce danno
le ombre umide della sera
che la notte
nemica e passeggera annunciano.

Accessi dalle anguste ante
difficili da aprire
celano le scoscese vie della volontà
scorciatoie utili per capire
che anche l’Amore ha le sue tante arterie da scoprire.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Il soffio gelido della solitudine

(Sulle note di Shadows di Giovanni Marradi)

Imbrigliata ancora
tra la sfilacciata trama del ricordo
credi d’essere guarita
vana illusione che tenta di condurti altrove
ma quando s’allontana il sorriso dalla vita
te lo ritrovi un’altra volta accanto.

Non sono solo “Non ti scordar di me”
flusso e riflusso che d’Amore odora
ma anche rose colle spine aguzze
che di rosso gocciolano sfinimento
alimentando senza scampo
lo stanco allineamento dei perché.

Strappale vita
portale via questo tormento
che di gioia e dolore confonde ancora questo viaggio
porta via con te tutto ciò che resta
prima che il vento sia
solo un manichino senza tempo.

tiziana mignosa
aprile duemilanove

L'ora esatta

Timida e sfrontata
sorride e poi si gira
afferra
e dopo fugge.

La bellezza quando fa paura
il sogno blocca
che rimane lì
imbrigliato sulla soglia.

Ma quando il tempo si fa frutto buono
e il sole è manto sulla pelle
il bruco le sue ali indossa
farfalla si fa cielo e vola.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Il calice dei ricordi

Quando alla mensa della vita
dal calice dei ricordi bevi
lambisci immobili ramificazioni
statue senza respiro
pietrificate nella negazione.

Centro tavola di vie troncate
rami appassiti privi della linfa
che colla fantasia e la voglia
foglia dopo foglia posti.

Alimento momentaneo senza corteo
sospiri dentro l’attimo
sul percorso non vissuto
probabile immagine
di un aborto del destino.

tiziana mignosa
dicembre duemilanove

Le varie oscillazioni del sorriso

Quando di gioia
afferri luce e nutrimento
Amore cogli e Amore torni
ma se dello sconforto ne fai esempio
scivola il sorriso
e si disperde
nel limbo senza volto del silenzio.

Ha sabbie mobili il sovrano regno
nascosto sotto crepitanti foglie autunnali
da dolce e vellutato
diventa a volte disperato
ma è più giù ancora
oltre quel buio pesto
che ritrovi il cielo con tutto il suo candore.

tiziana mignosa
marzo duemilanove

Il brusio dell'assenza

Urla sottovoce
il vuoto
anche quando sotto la cesta colma delle ore
gioca a nascondino.

Coi divertimenti vani
di nulla si disseta
e d’attese innaffia
gli appassiti fiori senza sole.

Risa menzognere
camuffano
la bruna spina
amarezza che forte grida.

Per non sentire altro male ancora
d’appassionate note
ubriaca l’esistenza
ma in agguato ama rimanere.

E tormento di nuovo dà
anche quando
accendendo di stupore il tuo sorriso
sostiene d’essere tuo amico.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

L'autunno tra i capelli

Con l’autunno tra i capelli
e l’estate sulla pelle
ho indossato i calzari dell’Amore.

Immemori
assolvono l’ostile compito
essendo altrove.

Accecanti i lampi
di volontà e catene
mi sbattono alle sbarre sospingendomi là fuori.

Muore il passato sul silenzio
mentre il giorno
la schiavitù libera alla vita.

tiziana mignosa
maggio duemilanove

I giochi del destino

Esco dalle regole
per chiedermi cosa vuoi da me
mentre per un attimo assecondo i due tiranti
che della mia essenza ne fanno due montanti.

Prova o dono
è presto per capire
ma il sentire è diverso dal sapere
e a volte sarebbe meglio non udire.

Vorrei conoscere il regista della vita
che pare si diverti a stampare meraviglia
seguendo il flusso del vento
tutto oppure niente.

tiziana mignosa
settembre duemilanove

La stagione dei sorrisi

Ho resistito alla tentazione
di svuotare il mio tormento sul desiderio di scissione
quando la vita m’ha condotto
a tu per tu con quelle scarpe impolverate
che i sentieri dell’Amore hanno percorso.

Tutto mi riconduce
alla stagione dei sorrisi
prima di precipitare dentro vortici senza bocche
dove l’intera scatola dei pastelli colorati
insieme alla leggerezza se ne è andata.

Riallacciando ricordi col presente
ho udito
il silente grido che le divideva
ma io non l’ho ascoltato
e, almeno loro, insieme ho conservato.

tiziana mignosa
novembre duemilanove

I desideri sciocchi

I desideri sciocchi
sono quelli sorpassati
quelli che negli altri vedi
ma che in te sono già andati.

Quelli che in precedenti vite
t’hanno fatto sospirare
e in quelle successive
sommerso come mare.

Hanno colmato
il cesto della voglia
saziando quella parte
che t’ha condotto altrove.

Li vedi, stanno lì
ma non sono più tuoi
adesso al posto loro
è arrivato qualcos’altro.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

Lungo il soffio dell'estate

Sei l’estate che mi stuzzica
il pensiero che accompagna le ore deste
poesia
che di rosso si lascia scivolare
dolce miele alle pareti.

Sei il respiro
delicato sulle palpebre socchiuse
dita affusolate
brivido
sopra l’arco della schiena.

Voglio trovarti
lungo il soffio dell’estate
quando la cicala alla calura canta
e la goccia scende
gusto e voglia sulle labbra.

Sei l’assaggio
che dal ghiaccio del cubetto
sul calore della pelle goccia
contrasto e desiderio
centuplicano il piacere.

Come vento che m’afferra nella notte
sui leggeri polpastrelli
amo raccattare
il fremito tuo nello sfiorarmi
e la luna guarda.

Sei il sorriso
che sul viso mi si specchia
quando mi spalmi gli occhi lungo il corpo
o quando
silenzioso attraversi la mia mente.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

sabato 17 luglio 2010

Forbici e destino

Bocciolo
che di rosa ne fa spino
forbici e destino.

Linfa
che non trova più il suo canale
e nell’aria si disperde

mentre il verde
si fa presto
giallo e fine.

Terra
sopra i freschi petali
novelli muoiono senza il desiderato dopo.

Cala allora
sul mendicante di sospiri
la tenda dell’oblio.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Attimi di verità alla frontiera

Come studenti del medesimo collegio
è fatta a stampo la divisa
ma è quando le orme varcano
i bivi di frontiera
che in controluce si riconosce il vero amico.

Al di là di fronzoli e merletti
i piatti della bilancia sono sempre veritieri
e salgono oppure scendono
quando di fronte allo specchio della prova
riflettono il luccichio della sostanza.

Ed è sotto la divisa
a volte menzognera
che smascheri il conoscente
diverso dall’amico
e da quello che è tre volte amico.

tiziana mignosa
agosto duemilanove

Assorta

Sfuma il presente
quando s’aggancia ai fumi del passato
e di sospiri vivi
afferrando gli accartocciati lembi.

Vano è quel nutrimento
che la porta serra sull’avere
e lacci stretti annoda
intorno alla sacca colma degli eventi.

Ma come puoi pensare
che il calore scaldi le tue stanze
se le finestre sbarri al sole
e l’odore ancora temi dell’amata primavera

quando al nuovo il passo non concedi
liberando dall’inganno
palloncini colorati di nostalgia
gonfi d’inutile speranza?

Svuota il sacco
e poi ci metterai dell’altro
e col coraggio cancella la lavagna
prima di vedere la linea che attende d’essere tracciata.

tiziana mignosa
ottobre duemilanove

Figlie del cielo d'agosto

Ci sono pagine
scritte con inchiostro di sole
giornate figlie del cielo d’agosto
attimi come raggi di splendore
capaci di scaldare il cuore dell’inverno.

Inattesi
destano la notte
ma dopo poco
e quando ancora addosso vivi il morbido tepore
ritorna tutto come prima

ma basta solo lanciare indietro l’Amo della mente
per riafferrarle e riviverle intensamente
sorsi di chiarore che ti lasciano sul viso
la luminosa scia
di un dolcissimo sorriso.

tiziana mignosa
febbraio duemiladieci

Accarezzando le mie malinconie

Danzano i tratti morbidi
sui passi lenti
e intanto a te giungono
i miei sorrisi zuppi.

Realtà stagnanti
in questo pieno vuoto dove conto
i sì che di me ne fanno
il suo balocco.

E’ a passi nudi che sugli aguzzi cocci
si sgretola la personalità mondana
mentre raccolgo perle rosse e trasparenti
per farne collane saldaconto.

Frammenti di materia diventano fulgide fantasie
particelle colorate d’arcobaleno
aquiloni svolazzanti levitano festosi
sopra tutti i crucci.

E’ la tua mano che io cerco
invisibile conforto in questo tempo duro
mentre ancora a denti stretti
sorvolo il sottobosco della vita.

A te rivolgo la leggerezza del pensiero
quando controvento piango
imboccando la via che i piccoli
dedicano alla follia

quando nella notte del giorno pieno
mi accoccolo dentro il caldo abbraccio tuo
e chiudendo gli occhi stanchi
scivolo nel sogno che non conosce inganno.

tiziana mignosa
agosto duemilanove

Fermo immagine

Fermo immagine aderente
integro rivive nella mente
mentre tutto il resto
nell’austerità dello scorrere è forestiero.

Frammenti di sorriso
misti a polvere di tempo
raccattati dal pensiero
nel cassetto dell’andato.

Sentimento in primo piano
occhi e mani fuori uso
sapori e odori d’altro tempo
come fosse adesso quel momento.

tiziana mignosa
novembre duemilanove

A volte la bellezza cela segreti di tristezza

Non sempre il coperchio a festa tinteggiato
fa da specchio al contenuto che c’è dentro
ma anche quando è assai nascosto il bello
timido e giù nel fondo
l’arcobaleno luccica in silenzio.

Mi ritrovo così
ad acchiappare il mio sentire umano
in questo luogo dove la bellezza trovo
solo se passo via correndo.

Infatti è quando indugio
che la verità sorpassa l’apparenza
e annuso polvere di brutto
sui fiori a petali di plastica.

Decorata è la tappezzeria
ma dalle mani abili del latte e del caffè
e da lontano pare pure bella
quando invece di fatto non lo è.

Come la silenziosa lacrima
protagonista non riconosciuta di quella triste storia
che se di fretta vai ti sfugge
velata dietro il cauto sorriso
che di pietà la teme e la nasconde.

tiziana mignosa
agosto duemilanove

Così è la vita

Tra la cosa più leggera
e quella più pesante
c’è sempre un mondo intero
che altro poi non è che tutto il resto

così è la vita

onde su onde
di cose tutte uguali
e a volte tonde

così è la vita

eppure in linea retta
qualche volta il cielo tocchi
ma poi in picchiata piombi
su l’ennesima scivolata.

tiziana mignosa
novembre duemilanove

A volte

A volte amo respirare il mio passato
quando le foglie
cadendo giù
d’autunno vestono la nostalgia

e il pensiero plana
su quei luoghi inviolati
dove regina
era la gioia.

Col sorriso
d’attimi fodero il mio dolore
mentre la mente mente
negando gelo e inverno.

tiziana mignosa
dicembre duemilanove

mercoledì 14 luglio 2010

Uno e tutto

Io sono Fuoco
e per questo adoro il soffio
caldo
che mi spalma per le valli.

Io sono Acqua
e per questo il cielo amo
quando m’innalza e poi mi lascia
scivoloni a dolci gocce.

Io sono terra
e l’Amore faccio con l’Amore
che mi prende
e viene il fiore.

Io sono Aria
e per questo tutto avvolgo
io che sono io e tutto sono
ogni cosa sfioro.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Sogno

Il tuo lento restare giorno
mi contiene nei versi
mi deride la volta
che sentendo il fare
del mattino ho letto
piccole malinconie nel
tuo volto.

Parole in bilico
tra il silenzio dell'anima
e il mondo
oltrepassando la forma
raggiungono la sostanza.

Aspetto l'oscuro presagio
per camminare
come pietra capovolta
e trasportata lontana
sostanza leggera di forma
come le vesti che indossi

e intanto scivolo
lungo la liana del desiderio
e il cielo
la terra trova a precipizio
dentro pozzanghere di parole
dove i pensieri ombreggiano
sinuose tracce clandestine.


quattro mani
tiziana mignosa & carmine moccia
luglio duemiladieci

sabato 10 luglio 2010

Identico

Sugli inattesi passi
il battito s’affretta
cristalli di respiro a statua
che la mano
agli occhi tengono.

Compagni d’avventura
sguardo e fiato
di marmo rosa a schegge
rapiti e immobili
s’incollano alla scia della sorpresa.

Vermiglio
e seducente
è il cielo della sera
che in tinta con le gote
esplode insieme al mio piacere.

Fluttuanti filamenti
di miele e fiele
tratteggiano delicate filigrane
boccioli profumati
sulla pelle e il seno.

A te
io parlo
a te che a me ritorni
spettatore inconsapevole
sul mondo che lentamente
ci sbiadisce intorno.

Apparizione
da fare male agli occhi
tu che a lui somigli
identico
ancora più di lui.

Calda
diviene la marea
che a onde
nelle vene
senza fretta scorre.

Paure
e pensieri riesumati
accerchiano la mente
che più non può mentire.

Sorriso e confusione
mi rammentano
di quanto fantasioso e non compreso
a volte sia il copione
che tutti noi viviamo.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Follia

E’ follia pura
anche quel solo voler afferrare
poche parole sul vassoio della conoscenza
con chi della sembianza
è inconfutabile copia.

Esca
che rapisce e ti trascina
in quel vortice allo specchio
sussulto ed emozione
tra la pelle e il cuore.

Imprudente
come la falena colla fiamma
tra il desiderio e la certezza
aneli il tuffo
nella visione menzognera.

Follia
che t’induce a farneticare
che non sempre
la copia nella vita
segue l’originale

così che il sosia frettoloso
potrebbe beffare tempo e sentimento
e col traguardo tra le mani
spacciarsi
per l’originale.

Giustificazione
che la benda alla ragione mette
quando comprendi che l’incanto
non è per il bello che hai davanti
ma per chi non riesci a dimenticare.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

mercoledì 7 luglio 2010

Dorme

Dorme intorno a me il mondo
in questa notte dove il silenzio al cuore canta
e dove il tempo
una ad una
stille di tormento ha colto
per farne stelle e vento
per me
e per chi allo specchio crede e attende
corone di splendore
solitarie gocce
diventate sole.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Acqua e terra

Come acqua
che ha bisogno dell’arsura delle zolle per vedersi
le parole
avide
tra le menti scorrono.

Fluide emozioni sull’argilla
letti
sui quali a tratti
l’impeto che slitta
dei varchi trova.

Specchio è quel riflesso
sulla paura d’afferrare
la cometa che lontana abbaglia
ma vicina
potrebbe fare male.

Ma a volte l’occasione è palla che rimbalza
maldestro allora appare
l’ingenuo esploratore
quando nemmeno un po’s’accorge
di quanto gli occhi punti altrove.

L’acqua
infatti
solo a volte fa l’Amore con la terra
grazia senza roccia e separazione
compiaciuta l’essenza si fa fiore.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

lunedì 28 giugno 2010

Fuggevoli filigrane di luce

(Sulle note di “Intermezzo” Pietro Mascagni)

Come preziosi petali
che il vento può portare via
delicate note
carezzano
la dolce scia di un sogno breve.

Invisibili filamenti di luce
evaporano gocce di passato
su una nuova pagina da sfogliare
e subito dopo
dimenticare.

tiziana mignosa
giugno duemilanove

Polvere e note

(Sulle note di Dancing with the wind di Omar Akram )

Non arrenderti al grido e al silenzio
pensiero incolto che continua a spegnere candele
abbandona l’ingombro delle idee al piombo
e oltre i lividi approda dov’eri atteso.

Meravigliosa
è l’alchimia gitana che ti entra nella pelle
polvere e note
Amore non comprende limiti e catene
e di velluti e veli
fluttua
adesso.

Scivolando dentro la bellezza della visione nuova
separati da paura e pesantezza
e ormai senza inutili fardelli
afferra la tua vita vera.

tiziana mignosa
febbraio duemiladieci

martedì 15 giugno 2010

Adolescenti dello stesso viaggio

Se il bimbo
coi suoi passi incerti
la spinta trova al posto di carezza
quando il pavimento con le mani tasta
il cielo capovolto sotto ai piedi incrocia.

Le parole intinte nell’aceto
aiutano soltanto chi le rigurgita
alleggerendo così il sacco della rabbia
sospingono il bersaglio del momento
sugli spigoli della sofferenza a scrocco.

La gentilezza
è mano che accompagna sulla via
soffice poltrona
che il posto espugna
al duro banco della scuola.

Infatti chi per prima
davvero alla scialuppa arriva
tira a mare il salvagente
invece di piombarlo in testa
a chi nell’acqua di certo non sta bene.

A tutti noi
adolescenti dello stesso viaggio
ci viene chiesto d’essere migliori
ma non per questo
di considerarci i primi.

Rallenta il passo
infatti
chi credere d’essere il più bravo
quando l’altruismo e l’umiltà
sono scarpe comode chiuse nel buio dell’armadio.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Il canto delle sirene

Ci sono desideri
che di te fanno il loro stupido balocco
quando ad occhi spalancati
accompagni la notte e le sue voglie al giorno.

Acqua elettrizzante sul capo accalorato
passioni allo stato solido
che il bosco infiammano anche sotto zero
e intanto il mondo dorme senza farci caso.

Ci sono fantasie
che per diletto la ragione affamano
immagini interiori con la mano inesistente
che la fiamma alle tue brame appiccano.

Eppure
almeno a volte
sarebbe meglio farsi incatenare
tappando orecchie al fuggevole sentire
che ammalia come canto d’incantevoli sirene.

tiziana mignosa
novembre duemilanove

Non farmi male

Tienimi compagnia
in questa notte dove la luna
il sipario ha abbassato sulla memoria
e dove il mare
una culla nuova ordisce
per lasciarmi riposare.

Tienimi compagnia
in questo buio che non fa più paura
adesso che la zampata
sull’alba che gentile avanza
è sofferta eco
che lentamente s’allontana.

Tienimi la mano
non farmi male
ora che la vista
non è più appannata goccia sulla lastra
dove la delusione
s’è lasciata scivolare.

Raccontami di te
mentre raccatto e temo
frammenti di fiducia andati a male
adesso che l’acerba luce
mi ricorda il giorno frettoloso
che s’è impiccato prima che arrivasse sera.

Lividi
senza cerotti né dottore
sfumano sul roseo profumato della pelle
e mi rammentano
che sul bocciolo calpestato
è fiorita un’intera piantagione.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

venerdì 4 giugno 2010

Amore senza Amore

Lo Amo davvero L’Amore
per gettarlo
nella piccolezza del gioco di scissione
dove il corpo non riconosce il battito
e solitario
la sua nenia canta.

Amore
senza Amore
credendo d’afferrare il bello
si ritrova sperduto in attimi
ben ancorati al tempo.

Lo amo davvero
l’Amore
per sciuparlo
in una via senza fiori e sole.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

martedì 25 maggio 2010

La sensuale danza delle gocce

Residui trasparenti
dal mare congedati
sull’ambra della pelle
si lasciano gocciare.

Germogli saporiti
la pelle fanno a oca
brivido e piacere
sul corpo somma alcova.

E’ danza dell’estate
e a gocce
l’arcuata schiena solcano
impertinenti orme, carezze e desiderio.

Morbido è il morso
sul labbro che è proteso
salsedine e languore a sorsi
sul frivolo pensiero.

Il mare
si fa presto gioco con il sole
capelli a intrecci d’oro e sale
vista che soddisfa, da bere e d’annusare.

Tra i radi fili al miele
cristalli fusi a stille
minute mani sulle gambe
e amata libertà, almeno di sognare.

tiziana mignosa
giugno duemilaotto

La bacchetta magica

Ruberei
la bacchetta magica alle fate
per donare gioia e sorrisi
a chi ha perso anche l’ultimo
sotterrato dai sogni infranti.

La terrei con me
giusto il tempo di vedere
sotto il soffio dell’Amore
l’ultima lacrima evaporare
e il mondo luccicare dal suo stesso splendore.

Comprenderei allora
che il pulviscolo di stelle in essa contenuta
è preziosa polvere di tempo
non luccica né splende
ma saggezza offre a chi col sorriso buono
dona e attende.

tiziana mignosa
agosto duemilaotto

La casa piena di code

Ricordi
quando la casa era piena di code?
Dolce inciampo
grigio e nero in mezzo ai piedi.

E abbaio si faceva qualche volta graffio
sopra il tavolo come gatto
o quel miao un po’ distratto
schizzomicio come razzo.

Maria Lupa assai insistente
e Margot per conto suo
elegante e raffinata
con quell’aria indipendente.

Tutti insieme per le scale o sul divano
ma anche dentro il più minuscolo quadrato
in cucina o dove sia
l’importante è stare assieme.

Ma anche adesso
che le lancette l’hanno esiliata
Margot è qui a casa sua
non s’è mai allontanata.

Perché l’Amore
quand’è vero
non conosce tempo
né veleno.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Quando arriveranno i giorni

Verranno i giorni della luce
e i silenzi non goccioleranno più estenuanti attese
carezze delicate
soffieranno calore sui cristalli limpidi del disinganno.

Arriveranno le dolci ore attese
e lo sguardo si socchiuderà al piacere del giorno che s’esprime
e senza più indugi
il respiro
finalmente si colmerà d’Amore.

tiziana mignosa
giugno duemilanove

Il respiro dell'adesso

E’ acqua limpida
sulla pelle accaldata
mentre ad occhi chiusi
mi lascio scivolare
dentro parole rosa.

Annodo affetti
all’albero della letizia
e di sapone sciolgo
i passeggeri.

Con gli occhi verso il sole
nuovo
è il giorno da viaggiare.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

lunedì 17 maggio 2010

Poesia

Come l’erba
che della terra fa carezza
così è la poesia quando sfiora la mia grazia.

Fogli sparsi nelle tasche
frammenti in versi
e liste della spesa.

A me Lei arriva
non la vado mai a cercare
arrendevole poi … si lascia raccontare.

E’ brivido sulla schiena
pelle cerca pelle
musica la sua musica.

Docile o impetuosa
decide lei quando arrivare
ormai lo so, e mi lascio catturare.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Farfalla

A te e alle tue ali colorate
farfalla con le tasche gonfie a sassi
piombo fuso sui pensieri a picco
gelido bagno sulla voglia di volare.

A te che col tuo pianto
le lancette spingi sulle venti
redenzione
sul dolore di star male

e alla tua meta senza gioia
su un altro giorno da dimenticare.

Ascolta il vento
che amico porta primavera
e dal dopo slaccia
ciò che anche adesso puoi avere.

Vita soffia
ai tuoi sogni ormai delusi
che solo tu
puoi fare diventare veri.


tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Il cerchio del piacere

Tre sono le parti
che colgono tre fiori differenti
quelli che tu senza volere mi presenti.

Quando ti vedo
le guance ispide avverto sul mio viso
sospiro e mi divido.

Gli occhi
la voglia delle mani alimentano
ma poi ti sento

fervore della voce
è riso divertito e un po’ mi perdo
impeto che al sogno sovrappone sogno.

La terza si fa verbo a vista
dolcezza e confusione
fin quando rivedendoti ricomincia il cerchio del piacere.


tiziana mignosa
maggio duemiladieci

martedì 11 maggio 2010

Ti penso

Chiudo gli occhi
e sulle labbra tue ritorno
e intanto slaccio attimi accaldati
avvinghiati alla gabbia dei non si fa.

E’ di te
che con le mani in tasca gli occhi sazio
mentre le paure serrano
legacci stretti intorno al collo delle voglie.

Ti penso
e intanto scorro sul percorso
girando gli occhi altrove
mentre ammiccando scorrono i cartelli della tentazione.

Inutilmente
innaffio d’altro i miei pensieri
che d’avidità accrescono la sete
e a te s’allacciano in queste ore accese.

tiziana mignosa
settembre duemilanove

venerdì 7 maggio 2010

Sciola camminava

(Sulle note di Angelica di Paul Schwartz)

Sciola camminava per la strada
lei non dava più la mano al tempo
gli anni della pesca
e l’amore si era persa per la via.

Labbra accese
come il sole quando non riesce più a scaldare
e un sorriso sbieco
stampato sul rossetto ormai distratto.

Nastri e viole tra i capelli a neve
segreti celebrati tra le onde
petali delicati e aguzze spine
invisibili reliquie sull’ altare.

“Mi ha amato…”
gridava
come se qualcuno
chiedesse ancora.

Gesticolando
poi
con le mani a guanto
nell’aria interpretava la commedia.

Risa a picco
sopra un pianto piatto
posate le domande
aveva smesso anche d’aspettare.

“..e poi è morto”
sussurrava a fil di voce
a chi non l’ascoltava più
o non le dava fede.

Perché lei
che la verità aveva
all’abbandono
il caldo abbraccio della menzogna prese.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

L'Illusione di te

E’ soffio e tuffo al cuore
ogni volta che un riflesso di te
freccia che perfora il muro dell’oblio
punta e fa centro dentro me.

Spine e nostalgia a treccia
carezza con la mano a spada
sui frammenti malamente uniti
di quel letto senza più il suo fiume.

Come specchio sul passato
mi ritrovo scalatrice insaponata
che la gazza fa a ladra
e si spalma sul luccichio che vede.

Ammaliatrice è l’esca
per l’occhio e la sua brama
che si lascia conquistare
come se quel pensiero fosse reale.

Ma il contenitore che soddisfa
riflette a beffa la mia pena
miele che si smarrisce
sul contenuto forestiero.

Voglia che ritorna
come se mai fosse sparita
sussurra a fil di voce
che ho ancora mal di te.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Dove finiscono gli sguardi

Quando i sogni non combaciano con le mani
oltre il visibile
svaniscono gli sguardi

rapiti dal tepore
a volte s’incantano nell’abbaglio buono
morbido desio, rifugio per il cuore.

Estranei i corpi riempiono il tracciato
e intanto gli occhi inseguono le scie degli aquiloni
assorti si disperdono oltre l’ultimo selciato.

E mentre d’altro il sorriso parla
la tenerezza veste quel pensiero
e l’occhio un po’ si bagna

quando con lo sguardo
dentro il dolce sogno piomba
e almeno per quell’ istante tutto il resto scorda.

tiziana mignosa
ottobre duemilanove

mercoledì 5 maggio 2010

Ortigia e la sua bellezza

Su quest’isola
di fuoco e sogni
folgora di bellezza
la misteriosa tenebra estiva
che di vita palpita
tra le vetuste mura
destate dal torpore del tempo.

Salsedine e incanto
sibilo impercettibile
tra le chiassose vie
che festose gridano il piacere.

Intenso
percepisco l’odore
di limoni e libertà
mentre slaccio i nodi
all’incompresa razionalità.

E’ sinuosa
la sensuale danza del desiderio
che impertinente libero
quando a piedi nudi ascolto
il possente battito della calda terra.

E terra ... divento
meraviglioso attimo senza catene
terra nella terra
fuoco nel fuoco
aria dell’aria
in quest’illusione di libertà
di questa piccola notte
di note e bellezza
solitario dono del tempo
e della mia amata Ortigia.

tiziana mignosa
agosto duemilaotto

martedì 4 maggio 2010

Malinconici i poeti

Come grigia coltre
le nubi a volte
di pioggia vestono l’umore.

Malinconici i poeti
valicando le stagioni della vita
s’allacciano agli aromi dell’autunno.

Nostalgiche visioni
proiettano attimi di chiarore
gli altri, il mondo
inconsapevoli fiammiferi
dolce fonte di tepore.

E nemmeno un po’ lo immaginano
d’essere luce e accesa
a volte grande ispirazione.

Nascono così
parole intinte in pregiate essenze
d’oli crepuscolari e languide assenze.

tiziana mignosa
marzo duemiladieci

venerdì 30 aprile 2010

Passi scalzi

Adoro questo tempo
di fragole e limoni
passi scalzi
sui pensieri svegli.

Sorrisi, luce e vento
nutrimento per le fantasie
fiori in libertà tratteggiano
ghirigori accalorati sulla pelle.

Giorno acerbo
ancora tutto da gustare
tela che all’estro suggerisce
succosi sogni … pronti da tastare.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci