venerdì 20 gennaio 2017

Non è possibile d'Amor terreno Amare un pesce se sei farfalla


A volte incontri creature
e anche se di terra
e polvere di nulla si travestono
in loro il cielo scorgi

E le zolle
la primavera d’improvviso abbozzano
e persino il sole
-anche se è notte-
i suoi raggi a festeggiare sulla terra manda

Senti Amore
ma il cuore trema
mentre l’occhio
la salvezza sulla maniglia della porta cerca

Acqua invochi
liquido rimedio
su distese di terra incandescente
e anche al vento aiuto chiedi
affinché le lacrime disperda
e ti renda un’altra volta ancora forte e nuova

Strade parallele
che solo da lontano si carezzano
anime abbracciate sulle punte di un compasso spalancato
languore e realtà
di fuoco e nera pece 
il mio cuore scarabocchiano

Non è possibile
d’amor terreno
Amare un pesce se sei farfalla


tiziana mignosa

ottobreduemilaquattordici

lunedì 9 gennaio 2017

Aracne



Preziose filigrane di Luce
di Gioia i miei pensieri abbagliano
mentre dopo appena un soffio
il profilo dell’Amore
sulla terra prendono

 Sorrido
e a piedi scalzi
tra riti d’orditi e trame
grata
a chi d’ inverno la sua estate indossa
incontri dono

Come nastrini di morbido velluto
che i cuori nuovi allaccia
mi faccio Aracne
che al vento i semi lancia
e ponti nuovi sbocciano

Danza l’energia
e tutto ciò che tocca nutre
boccioli silenziosi
che Amore danno
e Amore prendono

tiziana mignosa



Piccole magie


Anche se per un altro po’
nel dopo la loro forma portano
ci sono degli episodi
che col punto sigillano un percorso

Difatti il poi
che ne ha fatto ancora battito
la discesa a freni rotti affianca
corsa che avanti porta
anche se è già finita

Sono carezze di saluto
misteriose grazie di velluto
che l’anima al corpo ignaro
fiori prelibati porta

Ma le cose cambiano
-tempo
daccapo aneli tempo-
non sono più le stesse
e l’Amato esiguo si fa ancora meno

Ingenua è l’acquolina
condita a sole e vivida allegria
che nel poco che riceve
di chiara malinconia in laghi dolci annega

Sono piccole magie
che accadono
e la Luce in noi accendono
a patto però che alle spalle
le lasceremo andare



tiziana mignosa
gennaio duemilaquattordici

Note: ogni distacco è uno strappo al cuore però è bello, col senno di poi, ripercorrere certi accadimenti terreni e scoprire la magia della vita che nulla concede al caso e che, quando un tempo finisce, e se ne facciamo esplicita richiesta all’universo, ci viene concessa l’occasione per salutare persone e luoghi destinati a nuova vita.

L'alba del nuovo giorno



E mentre tutto si gretola
-il vecchio e il nuovo-
e assume forme inaspettate e diverse
comprendo ancora un po’ di più che la notte
è sempre necessaria per un mattino più splendente

L’alba del nuovo giorno mi conduce lontano
e si veste dei colori dell’autunno
mentre leggo i segnali che non ho colto
come opportunità smarrite
tra l’incontenibile arsura di Luce e Bellezza
e la vita
che mi svelava silenziose verità
che non volevo scorgere

E quel sapore acro in bocca
evitabile
come la finestra che si apre sullo stantio
quando serve
-ma che non ho aperto-

Lezione dal sapore amaro
che via via diventa sempre più evidente sulla mia cecità
mentre le bende slaccio agli occhi
e mi consento finalmente di osservare
quella parte di me che si sbracciava
-mentre mi ostinavo a guardare altrove-
in inutili tentativi di farsi vedere

Ogni cosa ha un suo prezzo
ogni lezione la sua dose di dolore
per crescere

E la bambina muore
sacrifica la sua innocenza
per farsi donna e guerriera
mentre a se stessa giura
che mai più nessuno le farà del male

tiziana mignosa
20 dicembreduemilasedici



sabato 29 ottobre 2016

Adesso che mi ritorni nel silenzio


Ricordo ancora
il freddo pungente di quella sera
e il mio umore
che per mano
sull’altalena mi portava
mentre sfioravo le vette più leggere del cielo
e strisciavo un attimo dopo
 sulla dura terra

E tu c’eri
senza esserci
mentre ti esprimevi al meglio
in quel ruolo così tanto importante
frizzante ed effimero
fatto di nuvole e sole
vapore che svaniva nel nulla
sulla mia vita che si districava tra quel sorriso
che così tanto Amavo
e le tue spalle

La tramontana mi scuoteva quella sera
ma non la sentivo
e leggera volavo
e mi lascivo andare
a quella gioia totale
che zoppicava però
nella carenza

Cuore spalancato
e occhi chiusi
 sulla realtà che mi regalava fremiti
senza sostanza
che morivano nel sorriso dell’attimo
di un futuro mai nato

tiziana mignosa

dicembre duemilaquattordici

venerdì 28 ottobre 2016

Alcuni giorni mi passeggi dentro


Come l’onda
che la sponda sfiora
e dopo s’allontana
di miele il mio pensiero
solo a tratti rendi

Alcuni giorni mi passeggi dentro
e altri non ci sei

Dalle pareti complici
dolce avverto il canto
adesso mutilato
che a volte di nostalgia riafferro
                       
Mentre mi scivoli dal cuore
m’accorgo che
ancora un po’ mi perdo
in azzurrine chiavi di violino
che di tristezza lieve
tendono a svanire

Amato è però
quel dolce cinguettio
treccia di melodia e stridore
che solo ad occhi chiusi adesso torna

Alcuni giorni mi passeggi dentro
e altri non ci sei

Gabbiano senza ali
che nell’assenza s’allontana
dal segreto di cristallo
spiombato e fatto a pezzi
dinanzi al desiderio

tiziana mignosa 
aprile duemilatredici

domenica 23 ottobre 2016

Mutamento



(sulle note di The sky above the rain di Marillion)

L’evoluzione è continuo mutamento
come il passo che nell’avanzare
nuovi odori e paesaggi porta
così è la vita con le sue lezioni
-a volte troppo dure e altre assai leggiadre-
quando con una lesta piroetta
 tutte le carte sul tavolo          rimescola

Pare sadica
e invece è saggia
ma come con la plastica che nel suo cuore l’acqua
non riesce comunque mai a portare
così accade a chi non impara ad accettare
tutto quello che gli sbatte in faccia
da sperimentare

Tocchiamo il paradiso
e poi l’inferno
crediamo che sia eterno
ma troppo spesso ci dimentichiamo
che ogni cosa o che si dica evento
s’esprime interamente e solo
dentro uno stabilito battito di tempo

E’ mattino
e d’improvviso si fa notte
scenario caleidoscopico
che stordisce con le sue tinte discordanti
e ci mostra il grosso rospo da ingoiare
quando c’accorgiamo che ogni parola
è legata solo all’attimo      in cui ha colloquiato con il sole

Non importa se sembra troppo poco
-e altre troppo e basta-
di sicuro ogni cosa che sulla terra si esperisce
ha un suo capo
e una coda anche

Inizia
e poi finisce
come tutto il resto


tiziana mignosa
ottobreduemilasedici

Note: sul pianeta terra abbiamo sempre lezioni da imparare una di questa, la più dura per me, è quella di accettare che ogni cosa che inizia è destinata a finire