domenica 29 novembre 2009

E intanto il tempo si divora

Conosco quello che senti
perché lo sento anch’io
quando il luccichio brucia forte forte gli occhi
e dentro ti corrode il vuoto

echi scoordinati sulla cava roccia
precipitano sul silenzio.

Conosco quello che provi
perché lo provo anch’io
quando col vestito della festa
ingoi la muta goccia

e intanto il tempo si divora
straripando tutto e nulla.

tiziana mignosa
agosto 2009

L'ultimo desiderio

Leggiadro e scaltro
è il passo di danza
volutamente l’ultimo
il più bello.

Colmo d’ogni fantasia
tra il possibile e l’impossibile
libra
il desiderio mio
plana da te.

Con un lungo
dolcissimo bacio
s’insinua lievemente
d’amore e suggestione
sfiora il lecito
ma
impudente
oltre i confini và.

Come il suono
di un tamburo che s’espande
sempre più assetato
di rosso e fuoco arde
umidamente geme
tocca
implora e vuole
il mondo assoluto
brama.

Avido
è il gioco acceso
che sconfinando nell’illecito
di voglie afferra il mio pensiero.

Piacere da vivere
goccia a goccia
che di fuoco
cattura la mia mente
e di passione accende
le tue brame.

Delirio
che innesca i miei sospiri
afferrandomi di miraggio
m’imprigiona a te.

Vivere vorrei
il desiderio ardente
della tua lingua
che avida di sapori
su di me scende
e di caldo umido
mi scorre sulla pelle
lungo l’accaldata linea
della mia visibilità terrena.

Luogo da esplorare
per le tue mani vaganti
spazio infinito
per i tuoi occhi erranti.

Unico
perfetto
ultimo momento
intriso d’appagamento
prima di scegliere l’immenso
che forse tu desideri
forse
più di me.

tiziana mignosa
rielaborazione gennaio2009

venerdì 27 novembre 2009

La vestale

Regale avanza la vestale
ha il mare negli occhi
e timidi raggi
di un sole introverso tra i capelli.

D’avorio e neve s’agghinda per la sera
mentre il cielo
strappando il respiro ai sognatori
si veste d’imbarazzo.

Con lo sguardo sorride
all’ idea di miele
e intanto insegue
nostalgici fogli di passato.

Parole erranti
novelle e conosciute
s’allacciano e poi si slegano
dal cuore all’orizzonte.

Ai lividi si mescola
la luce del presente
e dell’attimo ne fa
dono prezioso.

tiziana mignosa
giugno 2009

Voli di nulla

Fuggevoli traiettorie
di ammalianti falene non lambite dal sole
giri concentrici senz’anima non lasciano tracce.

Splendore d’urne senza sostanza
dai bagliori tradiscono il nulla
involucri sterili di carta stagnola.

Caramelle tinteggiate di breve
scartate, poco gustate
e subito dimenticate.

tiziana mignosa
giugno 2009

Helen e lo specchio

(Sulle note di Tango Argentino di Astor Piazzolla)


Assente è lo sguardo suo
non insegue più aurei sogni
eppure si perde ancora
lontano
oltre lo specchio va.

Come un temuto rito
puntuale si rinnova il suo tormento
silenziose le sue lacrime
scivolando sul suo cuore
scandiscono lento lo scorrere del tempo.

Davanti l’indifferente specchio
fragili le spoglie mani
strappate dalla gioia
adagio adornano il corpo
che inerme si fa bello.

S’allontana il dolce sogno suo
lungo il tempo si dissolve
e nel solitario pianto
spirando senza luce
tristemente muore.

Distante è Helen dall’Amore
accartocciata
dietro il suo sorriso spento
inizia in questo modo
il suo travestimento.

Come una bambola senza più speranza
inciampa sulla sua vita stanca
mentre il rito si perpetua
sempre tristemente eguale
e senza via di scampo.

tiziana mignosa
marzo 2008

L'illusione

( ispirata da Winter Summers di Tan Garbareck)

Come la cometa
distante e magnifica
che nel buio della notte
rischiara di folgorante stupore il cielo
così
l’illusione invivibile
lontana e seducente
generosa e falsa
attraversando d’accecante luce
la notte della vita
illumina di gioia l’anima
riscalda il cuore d’irraggiungibile desiderio
svanendo
a volte
ancor prima dello stupore.


tiziana mignosa
novembre 2007

Applausi e silenzi

Lesto è questo continuo ondeggiare
tra il grigiogiusto fare
e il successivo scivolare.

Dolci scie di caleidoscopiche fantasie
che di vertigini svettano e subito s’inabissano
di luce e buio prima e dopo.

Una, come se fossi cento
annaspando nell’accorato vaneggiare
attentamente osservi il mondo
mentre tra il tutto e te
t’ostini ancora ad inventare
ciò che ti sfugge e non riesci ad afferrare.

Niente, sei niente senza Amore
e di sospiri sopravvivi
col corpo qui e con la mente altrove.

Sullo scosceso palco della vita
sorrisi indossi e tacchi a spillo
ma dall’apparenza fuggi
e senza trucchi né merletti
languidi aquiloni cerchi.

Delicati desideri di carta e vento
applausi e vanità prima
poi, solo silenzio.

tiziana mignosa
04 2009

mercoledì 25 novembre 2009

Ho rubato un tramonto

In questo tempo dove la tregua l’Amore canta
ho rubato un tramonto
attimo prezioso
evaso dalla voliera dalle aste di cristallo.

Prima di porgere la mano al buio
d’incendio il cielo
la pudicizia sua riflette a fette
vetri come specchi
sulle case.

Raddoppia l’immensità
nettare prelibato per chi ha cuore per saggiare
calda luce imbocca alla mia arsura
che di bellezza sboccia sullo stupore

e mi ritrovo lì
nel punto esatto dove il rosso esplode
prima che il crepuscolo
si cambi d’abito
per la sensuale danza della sera.

Pochi attimi
assaporo lenta la mia gioia
prima che la vita
torni esattamente come prima.

tiziana mignosa
novembre 2009

Nostalgie di settembre

S’ammanta di memorie e lana
questo settembre spoglio
dolce tepore è quel ricordo
lieve
carezza l’anima.

Vuota
è la mia spiaggia
anche lei abbandonata
ora sferzata dalla gelida aria
tira giù nuvole e sogni.

Ossessione e delirio
figlio dell’amore
solitario come l’ennesimo tramonto
tenero rimpianto
che di rosso accende questo cielo spoglio.

Fogli sparsi
dalla pioggia d’occhi e cielo picchiettati
promesse incastonate sulla scia del tempo
naufrago del passato
è il rosa di un sogno sbriciolato.

tiziana mignosa
settembre 2008

domenica 22 novembre 2009

Leonardo

Leonardo

elorap etseuq ottircs oh ehc iggel ehc et rep E’
àtirev è arbmes ehc òic erpmes non ehc itrartsomid rep
àtlociffid aminim éhcneb al ehcna ehc e
.eraicsalart o erilas ad onilacs ecilpmes nu è

ongepmi’d ‘op nu olos atsab etlov A
ongegni out li iarezzilitu eneb es e
asurtsa ùip asoc al ehcna ehc iaregrocca ‘t
.àtilanab anu àras idnerpmoc al aneppa

tiziana mignosa
settembre 2009

nota dell’autrice: al grande amico senza tempo

sabato 21 novembre 2009

Cinderella

(Sulle note di I sogni son desideri)

Mentre le urla tentano di coprirla
gattonando
come bestia lustra a nuovo i pavimenti

lei non sente

è uno specchio il suo sorriso
che rimanda il brutto al passo dell’avvio.

Stracci stanchi
sono gli abiti della vita buia
che di gelo velano il soffio antico

lei è caparbia

misteriose nenie riesce ancora a intonare
quando con la mente plana sul lustro che l’attende.

Non ha fretta
e con mano lesta
asciuga un’altra goccia ancora

lei sa bene

a denti stretti aspetta
che giunga la sua amata sera.

tiziana mignosa
11 2009

http://www.youtube.com/watch?v=Xb2_qrlJ-AA

Anche le nuvole sognano

Col cielo dentro agli occhi
erba e capelli tra le dita
ingoi nuvole e nostalgia.

Batuffoli accecanti di zucchero cristallino
soffici guanciali di luce e desiderio
dalla vista accarezzate
ma col cuore amate.

Anche le nuvole sognano
quando aggiungi sogno al sogno
e cogli occhi le vai a cercare

quando
tutto quello che non riesci qui a trovare
nel loro morbido silenzio
lo vai a depositare


tiziana mignosa
09 2009

venerdì 20 novembre 2009

Le stanze del mio castello

Ci sono luoghi
dove la ragione non può entrare
territori dove è concesso il transito solo al desiderio
e a chi ancora
riesce a sognare

spazi incontaminati
dove il sole scalda senza mai bruciare
e quando la notte giunge
accarezza
senza mai sferzare.

Scrigni d’argento e platino
custodi dei segreti più preziosi
dove indisturbati giacciono
leggeri
frammenti d’emozioni

e intanto la vita scorre fuori.

A voi
le stanze del mio castello
respiratele

l e n t a m e n t e

e insieme
voleremo sulle ali del sogno

tiziana mignosa
20 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009

Il profumo della gioia perduta

(Sulle note di La Califfa di Sarah Brightman)

Fa male l’essenza della gioia perduta
mentre la soglia varchi
impervia lei t’accompagna
sullo sdrucciolevole monte della saggezza.

Hai sbagliato profumo l’altra notte

e come se non bastasse il cuore
quando l’errore indossi sulla pena
annusi sulla pelle spoglia
ciò che non puoi più avere

e intanto in silenzio inghiotti il tuo dolore.

E’ uno stiletto arroventato
quello che fruga nella lesione
mentre l’olfatto ti conduce indietro
e la vista ti rammenta che non hai più cuore

e avviene tutto lì
davanti i fiori che t’ ha affidato il Giardiniere.


Vaga
la tua mente inferma
come un randagio a lungo incatenato
arsa implora acqua

e intanto il corpo esegue.

Colla libertà
e la voglia di saziare il tuo bel sogno
i cancelli scardina quel pensiero
suggerendo evasioni appassionate

che la ragione blocca una ad una

mentre quel profumo amato
lentamente si mescola al dovere

onde su onde
come rosso e nero

contrasta l’amata gioia fuggitiva col veleno.

tiziana mignosa
11 2009


http://www.youtube.com/watch?v=mZ2VP6wuLPA

mercoledì 18 novembre 2009

Finalmente si fa sera

(Sulle note di Angelica tratta dal brano gregoriano “Veni Redemptor Gentium"
di Paul Scwartz e cantata da Lisbeth Scott )

Nell’incedere delle ore
mi tende la sua mano la malinconia
in quello che è il frastuono luccicante
nel magazzino della bigiotteria.

Abbagli usa e getta
solo gioie menzognere
chimere senz’anima
ingannano di splendore.

Finalmente poi
l’attesa si fa sera
che d’inutili fardelli il mio sentire spoglia
quando col sorriso l’amata essenza tua incontro.

Estraneo al mondo e alle sue mani
incorporeo è l’abbraccio
unico respiro
dell’intero correre del giorno.

Scivola la goccia
sul fragile filo che l’attesa imbocca
quando nel vuoto della stretta nel reale piombo
e da te mi slaccio, solitario per valore e scelta.

tiziana mignosa
10 2009

martedì 17 novembre 2009

E intanto il sole continua a sorgere e a tramontare

Dietro le parole di un poeta
c’è sempre un nome
che di dolcezza disorienta
o di passione esplode

quando la penna cattura il turbamento
che dal cuore sgorga
e ai cuori torna
sull’impercettibile fremito lungo la via del foglio.

Ma a volte il vetro
si camuffa da cristallo
e d’illusione alimenta lo sguardo al cieco
sui fatui luccichii che dopo un po’ si spengono.

Che sia vetro
o cristallo assai pregiato
se a terra arriva si rompe e bevi il tuo dolore
e intanto il sole continua a sorgere e a tramontare


tiziana mignosa
10 2009

Delirio

E’ la follia
che la follia attrae
e come l’ape al fiore è la stoltezza
che nell’insolito l’ossigeno per i polmoni cerca.

Inconsapevole
è il sottile filo che m’incatena
stridula chiamata
che fortemente avvince

e bendo gli occhi
sui sotterranei intrighi del gioco acceso e del suo rischio
ecco perché i fogli della mia vita stramba
sono parole folli lette da altri folli.

tiziana mignosa
11 2009

venerdì 13 novembre 2009

Notte di settembre

Mi prende per mano
questa notte che non scorre
dove perfino la luna
sfilaccia il mio cuore
quando il pensiero
s’imbriglia lì
dove s’arresta e muore.

E mi ritrovo così
con la testa tra le mani
a contar minuti
infiniti i granelli del mio deserto
uno ad uno
scivolando tra le dita
svuotano i ricordi.

Si divarica la distanza sull’invisibile filo
calda rugiada
mentre attendo l’alba
che stenta ad arrivare
su questa notte gelida
senza più alcuna voglia
d’aspettare.


tiziana mignosa
09 2008

La tentazione

La tentazione s’agghinda di bellezza
e ti sorride cogli occhi maliziosi
ha lunghi capelli d’accarezzare
e mani affusolate da sentire.

Quando manda a spasso la ragione
t’incatena alle calde scie del desiderio
attizzando l’ossessione maledetta
che di saggezza ne fa tormento
inchiodandoti all’idea
che ciò che vuoi adesso
è solo lasciarti andare.

Controvento
ti tenta con l’odore intenso del suo mare
e forte ti bacia in bocca a stordimento
ma quando lascia trasparire
gli invisibili frammenti della verità sottile
ti ricorda di quanto vero sia il detto
che un aspetto difficilmente contiene pure l’altro.

Ed è lì, su quella vista che di gioia ti delizia
che ti ritrovi a contare
silenziose gocciole di sale
nella vita che suggerisce sempre tutto
a noi la scelta di fare oppure no
come il dissennato struzzo
che imprudente sceglie la via del non sapere.

tiziana mignosa
05 2009

martedì 10 novembre 2009

Ti regalerò un sogno

(Sulle note di Adelita di David Waters)

Niente
non dire niente
imbavaglia le grida al tuo dolore
e almeno per un po’
la catena slaccia alla caviglia.

Ascoltami

come di fronte al riverbero dell’incanto
lasciati catturare dalle onde calde della fantasia
e al luccichio dell’inatteso
gli occhi schiudi
amata brezza che le gocce secca.

Ascoltami

ti regalerò un sogno
soave come il canto degli usignoli
quando il cielo di vermiglio si colora
ha il sapore buono dei biscotti della nonna
coccole e cuore caldo quand’è sera.

Papaveri rosso amore
e fili d’erba tra le ciocche dei capelli
delicato come la voce della gioia quand’è pura
risa e corse a perdifiato
panni stesi ad asciugare al sole.

Come se
giochiamo come allora
ma adesso al come se
scivola senza tasche dentro al sogno tuo
e lì rovista a caccia del piacere.

No, non dire niente
e lascia stare tutto il resto:
ad occhi chiusi il vero si ribalta
il desiderio realtà diventa
e il vero falso.


tiziana mignosa
10 2009

sabato 7 novembre 2009

I desideri

(Sulle note di Crossing Dark River di Stephan Micus)

I desideri non vissuti
increduli
rimangono intrappolati
nell’illusorio limbo delle bramosie
e come fuoco intimo
s’incrementano
catturati dalla mente ingannano.

Solo quando
nella materia respirano
si liberano
vivono
e solo allora
o si consumano
fino a dissolversi nelle pieghe del passato
o s’innalzano nel sublime
fino alle vette più alte del cuore
e lì
rimangono per sempre.


tiziana mignosa
10 2007

Dolci memorie

Come carezza lieve che di marea profuma
l’ingenua traccia alla mente torna
boomerang di fresche suggestioni
di delizia e salsedine cristallina
trabocca allora la memoria.

Remote grida di fanciulli spogli
dalla gravità di tempo e crucci
indugiano giocosi sulla sacralità della materia
mentre il giorno s’appresta a scivolare
tra le sibilline braccia della sera.

D’antico sanno le tremolanti fiamme
che d’allegria accendono le annose stanze
quando i sorrisigigli dolcemente si dischiudono
sulle allungate ombre all’imbrunire.

Ma anche quando intorno a me
l’intera vita s’addormenta
come onda che ritorna
scorre l’abbagliante fascio dell’appartata torre.

Ammalianti intermittenze di minuscole lucine
dietro le persiane chiuse
di stupore e tenerezza mi soffermo
oggi come ieri nel docile silenzio.

tiziana mignosa
05 2009

venerdì 6 novembre 2009

Tu non puoi sapere

( Sulle note di “Life Circle” di G. Webb)
.
No
tu non puoi sapere
quanto grande ancora sia l’amaro smarrimento
come allora gocciola
sul dono impacchettato coi fogli del tormento.

Credi, credi di conoscere l’intensità
degli umidi perché spaiati
come se ad una ad una avessi pesato ogni lacrima versata
come se avessi raccolto nella pozza nera
ogni singolo singhiozzo che straziava l’anima.

Ma tu non c’eri
no, non puoi sapere

eppure
quando il tuo presente indietro porti
su quell’erba calpestata e strappata al sole
pensi ancora di conoscere
l’esatta pesantezza dei tuoi passi folli.

Ora, ora che davanti allo specchio
la tua coscienza incontri
e col tuo sguardo spento
ti ritrovi a rovistare
tra le parole dette e quelle pensate

adesso
adesso che l’inverno ha perso il suo cappotto caldo
e al sole torni
al suo tepore buono
e a quella fionda che l’ha colpito al cuore.

No
non puoi sapere
tu non puoi neanche immaginare …
ma adesso è tardi
è troppo tardi anche solo per pensare.

tiziana mignosa
11 2009

Nenia Antica

(Sulle note di Psalm di Jan GarbareK)


Nel silenzio
ho ascoltato il suono
come lo scorrere di un film
remote
susseguono le immagini
velata è l’emozione.

Antica la nenia
dolcemente mi conduce
oltre il tempo
volo
m’innalzo
istante dopo istante
mi allontano
mi perdo ma ritorno.

Ticchettio di pioggia
è il mio presente
nella notte gelida
m’avvolge.

Caldo è il mio riparo
tra morbide coperte
effimero l’abbraccio...
spoglio.

Alla notte
degli andati tempi
anelo ritornare
il bosco ha invaso
l’inquieto cuore e gli occhi.

Ho visto
il fuoco e il nulla
udito il vuoto nel silenzio
temuta è da sempre
la spoglia solitudine.

Secoli su secoli
s’accavallano in un istante
sussulta l’emozione
di volare insieme al tempo...

S’alterna il mio sentire
si strappa e s’innamora
ma sempre al cuore torna
e nel tepore della pace
oltre il bene e al di là del male
chinando gli occhi tace.


tiziana mignosa
03 2008

martedì 3 novembre 2009

Piccolo uomo

A te che credi d’essere il più forte
solo perché le vittime col metro a tuo favore scegli
e col fucile in mano tu e loro senza
vai da chi neanche sa della tua esistenza.

E pensi pure d’essere il migliore
solo perché sei autorizzato a fare
ciò che tua coscienza*
mai potrà approvare.

Indifesi nell’azzurro la Gioia Lodano
mentre tu dalla mattina buia li talloni
convinto come sei
che fucilarli sia uno sport.

E mentre il dolore intona la cupa nenia dell’arrivo
come puoi tranquillo perseverare
quando nei loro occhi c’è riflessa
tutta l’angoscia del plumbeo perché senza risposta?

Superiore non è colui che s’approfitta
di chi è più debole e non può reagire
e nella bilancia della giustizia
si chiama solo abuso di potere

ma se proprio pensi d’essere quello che di fatto poi non sei
dai luogo ad una lotta col leone
e a parità di condizioni
vediamo chi risulterà il migliore!

tiziana mignosa
11 09

*che tu lo creda o meno
.
Nota dell’autrice: è bello la mattina svegliarsi col canto degli uccellini ma se questo viene interrotto dagli spari dei cacciatori l’incanto si spezza sulla cruda realtà che il cammino dell’umanità è ancora lungo…

lunedì 2 novembre 2009

Sul lago di Lugano un sospiro al crepuscolo

(Sulle note di “Le onde” di Luigi Einaudi)


S’incanta la mia essenza
ogni qualvolta la bellezza straborda sull’attesa
lieve carezza
inerpicata sul violaceo manto
d’intermittente luccichio d’altre vite deste.

Gioca il cielo
colla tavolozza dei carminii
mentre il blu cobalto indossa
i limpidi gioielli della sera
quando sullo specchio cheto
riflette fisicità tangibili e verità segrete.

Di fitta
in fondo al cuore mi trafigge
mentre tutto insieme lo splendore mi sovrasta
e sulla bilancia della vita
solleva col suo peso
il piatto scarno dell’assenza.

tiziana mignosa
06 2009

http://www.youtube.com/watch?v=Gr4FN_DOpSk