lunedì 27 settembre 2010

L'opportunità svanita

Oggi ho visto quello che voglio
e per un attimo
gli sono stata pure accanto
sorsi di un’altra vita dentro la mia vita
isola di calore nel cuore nella neve.

E’ strano come a volte
l’esistenza pare si diverta
a metterti sotto il naso
quello che tuttora insegui
ma non riesci mai a trovare.


Agrodolce
è quel languore che m’invade
quando m’accorgo che a quel poco
un altro poco
avrei potuto pure dare.

Ma nella vita le opportunità
sono come palle al balzo
che se non sei veloce e pronto
non puoi pensare certo
di riuscire ad afferrare.

Il senso d’impotenza affossa allora
chiarore ed energia
quando malamente mi ricorda
che il gioco si decide con le carte in mano
e non di certo con quelle che trovi dentro il mazzo.

Il rimpianto quindi si mescola al languore
allorché mi soffermo a rimuginare
che se solo avessi colto l’occasione
adesso forse
non starei qui a sospirare.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Non è mai il caso


a volte pare pure matta
la vita quando
ti porta in una direzione
e poi all’improvviso
tutto si ribalta.

E ti ritrovi così
tra cose inaspettate
piacevoli o meno poco importa
ma di sicuro
l’esatto opposto di quello che credevi
la sorte ti stesse preparando.

Folate di vento repentine
capovolgono passi, desideri e vite
e ti ci ritrovi dentro
vittima o carnefice
ma di sicuro colle mani nella pasta
protagonista della nuova scena.

Eppure
ha sempre un senso
spesso poco comprensibile
almeno per noi piccoli uomini
che col cuore ancora non scorgiamo
quello che è l’intento veritiero.

Ma anche se in tanti
tutt'ora credono il contrario
ciò che conta realmente
è che di sicuro
la mano che agisce
non è mai quella del caso.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Meravigliosi varchi

Si formano come dei varchi
a volte nella vita
isole meravigliose e verdi
cuori palpitanti nel cemento
prima di riaffrontare la fatica.

E quand’ancora è a mezz’aria il fazzoletto
e senza preavviso alcuno
soffi di piacere arrivano
che le ore accorciano
firmando il dono col sorriso.

Non so
se quel senso d’appartenenza è veritiero
ma è languore che ne fa vivo il tormento
quando elegge conosciuto
l’abbraccio caldo eppur che sfugge dentro all’occhio.

O … forse
è solo il grido del silenzio
che riconosce quello di cui hai più bisogno
e per un po’ trattiene
ciò che di gioia gli somiglia.

Gocce di piacere intenso
espandono i respiri nella tua vita
esperienze brevi e opposte all’esperienza
sgargianti fuochi
che di luce galleggiano nel buio.

Ma quando il karma fa a botte col desiderio
a volte pare che nemmeno lui sappia che fare
e allora ti concede qualche assaggio
giusto così
per non lasciarti completamente senza.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Languore

Si mostra sadica la vita
quando la bellezza sfoggia
e non te la concede
quando t’aumenta la saliva per il gusto
e dopo poco
come se nulla fosse ti toglie tutto.

Lo so quello che voglio
lo sapevo pure prima
e pure adesso
che il mio occhio l’ha sfiorato
sicuramente lo so
meglio che in passato.

Rovisto allora
tra pagine di sapere collettivo
alla ricerca della strategia migliore
mentre davanti a quella porta chiusa
col desiderio
oltre la soglia vado.

Ieri era luce e adesso è buio
e di malinconia mi nutro
quando all’imbrunire il languore arriva
e come bimbo col desiderio a tondo
mentre sospiro e attendo
mi spalmo sulla vetrina dello zucchero filato.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

settembre sulla pelle

Senza sapere come
ti ritrovo lungo la traiettoria del mio sguardo
visione che carezzo
mentre sto guardando
dove invece dovrei vedere.

Nessuno percepisce il gusto pieno
quello che furtivo m’assaporo
voglia d’assecondar la voglia
e mentre si diffonde il desiderio
gocciolo miele sulla tua preziosa essenza.

D’audacia sussurro allora dolci note al tuo orecchio
parole in sintonia coi fatti
flussi intensi di piacere
a intreccio sui bisbigli accalorati
che in verità dicono ben altro.

Ghirigori a lunghe onde
vanno e poi ritornano
invisibili gli intrecci
sul gioco inconfessato
che informa senza parlare.

E adesso che anche il tempo
pesa di più dietro alle spalle
mi chiedo perché non t’ho mai incontrato prima
e poi chissà
come sarebbe stato.

Ma quando i passi avevano
la vista tutta davanti
c’era ben altro a cui pensare
e mentre io tramavo l’oggi
chissà tu dove orbitavi.

E pure gli occhi
di piacere mi si colmano anche adesso
ora che il tuo fascino col tempo
t’ha reso il viso un po’ sgualcito
e bello, forse, pure più di prima.

E mica serve che io mi dica
che anche se ne avessi avuti venti
pure così saresti stato al centro
perché quello che di te vedo
è quello che da sempre avrei voluto avere.


tiziana mignosa
settembre duemiladieci

giovedì 16 settembre 2010

La festa bizzarra

L’attesa
ha già il sapore buono in bocca della cosa
e se i battiti raccolgo
in poche ore ho messo insieme un giorno intero.

Fammi scendere da questa giostra
che a tondo gira sull’uguale
estate e inverno
monotone orme sul sogno e sul reale.

Bizzarra è questa festa
nel centro esatto dell’estate
quando il nuovo pare vecchio
e il sogno sembra ancora d’afferrare.

E intanto
gli occhi ho chiuso questa sera
e col pensiero a gioia il pomeriggio
è diventato un’altra volta mio.


tiziana mignosa
agosto duemiladieci

L'alchimista

Sulla strada “moneta a uguale scambio”
il viandante s’era smarrito
e se ne sta lì
con un piede sul traguardo
e l’occhio sbigottito sul perché
la pancia dolorante tra le mani
a confortare l’ultimo colpo andato a segno.

Mentre l’essenza dell’alchimista lo baciava
il selcio diventava preziosa pietra
quando dell’offesa ne faceva
sorriso e Amore la sua moneta.

Nasceva così l’alchimista
che anche senza conoscerne la motivazione vera
trasformava il pianto in gioia
quando i panni impolverati abbandonava
di chi della provocazione
ne faceva ancora
sterile insulto di difesa.

Accogliente sulla rabbia che gli arrivava
la leggerezza dell’Amore al mittente ritornava
e intanto un altro quadratino di cemento
su questo mondo si faceva prato e fiore.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

Non si muore solamente

Le persone non muoiono soltanto
quando smettono di contare giorni
a volte semplicemente vanno via
e altre il corpo lasciano a pascolare
mentre il canto della follia
la loro mente intona.

Quando della morte
uno dei suoi aspetti incontri
che sia quello ufficiale
o uno dei due non riconosciuto tale
è sempre uno strappo al cuore
che non può non fare male.

Tutti abbiamo sempre dato credito
al fatto che morire
come qui s’intende
sia il male più pesante
che mai possa capitare
a noi viandanti di così poca fede.

Eppure anche gli altri due
non posseggono buchi nelle tasche del tormento
quando nel secondo sai che c’è
ma è passo altrove e negazione di presenza
nel terzo invece gli occhi si colmano d’aspetto
ma il singhiozzo si fa pozza nel dolore dell’assenza.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

martedì 14 settembre 2010

Sulle labbra

Non ho nulla addosso
all’infuori del desiderio che mi compone
e gli occhi chiudo
ti indossano prepotenti
te li lascio scivolare sulla pelle.

Attimi rubati
al vociare della vita e alla sua corsa
ma è tuffo a cerchio
nel piacere acceso dell’istante
e mi ritrovo le lancette dentro al pugno
e il tuo calore sulle labbra.

tiziana mignosa
luglio 2010

La mattutina gra tra il sonno e il desiderio

Di gusto tra le lenzuola
l’ho vista temporeggiare
ma solo quando il giorno è vacanziero
e dalla persiana arriva all’occhio
la frescura del silenzio mattiniero.

Pigro il sonno
si dà lo stesso il turno col capriccio
che lesto s’accinge a separare
il desiderio da quella che è
la sonnacchiosa quiete.

E intanto lei riposa goduriosa
tra fulgidi languori e dolci rese
ma umido è il percorso
della pelle sua accaldata
ma non di certo per via della stagione.

Dormiveglia ad altalena
tra madidi sospiri e rinunce senza bocca
ma a quanto pare
di tutto lei vuol fare
purché non sia il dormire.

Ma ecco che il torpore poi ritorna
insieme alle cicale canterine
che la dolce nenia intonano
per lei che seducente
si lascia nuovamente andare

ma è solo il tempo stretto
di un battito di ciglia
che subito ritorna quella che
“mi pare”
qui si chiami voglia.

E così il sonno e il desiderio
inseguendosi sullo stesso letto
compiono la sbilanciata gara
tra chi per prima arriva a fare breccia
nel cuore della bella che non sa che fare.


tiziana mignosa
giugno duemilaotto

Sul lago

Acrobata delle quindici
tra la veglia e il sonno oscillo
e intanto la cicala alla calura canta.

Fronde
che di delizia ondeggiano nel vento
mentre il sole a tratti mi sorride agli occhi.

Splendido riflesso a eco
sulle onde timide
e il retro verde chiaro delle foglie.

Di luccichii
la pupilla stuzzicano
matite colorate per la fantasia.

Gorgheggia la frescura al lago e alla sua quiete
mentre anche qui il tempo scorre
in questo angolo d’incontaminata pace.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Nell'attesa

Godo di te
quando la sua mano è assaggio
di quello che in verità voglio e cerco.

Cucchiaini sul miele menzognero
che il languore aumentano
col tuo pensiero.

Compassionevole cuore
che dà ed erra
seguendo l’odore tuo
che lasci sparso per il mondo.

E’ nello splendore
che la tua bellezza cerco
incantatrice forza che m’incatena a te

e intanto mi specchio sui riflessi
della tua magnifica essenza
che ovunque trovo senza trovarti ancora.

tiziana mignosa
settembre duemiladieci

L'onda che non conosce il bordo

Mi piace quando d’estate il letto mio
è come l’onda che non conosce il bordo
e la luna bianco raggio
che in silenzio atterra sul mio sogno

o quando il grillo
sull’intensità del blu il suo poetare sparge
mentre l’aria è carezza per il fiore
che l’odore dell’Amore al buio dona.

Mi piace quando di notte
galleggi sulle fiamme dei pensieri a cerchio
e il desiderio si fa strada dentro al sonno
e col languor di te mi desta al mondo.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

L'Amante segreta

Inchiostro
che l’Amore fa col foglio
è voce interpretata
dall’essenza più vicina
a quella più lontana.

Delicata
a volte m’accarezza
foglia che dolcemente plana
o lucida follia
saetta che trapassa.

Delirio acuto
è grido che spacca il buio del silenzio
è Lei la padrona
Amante raffinata
che in mano ha preso la mia vita.

Vestita
di stracci e di mistero
o fluttuanti sete ricercate
l’impeto e la sua foga
mi tolgono il respiro

e nulla assai le importa
della mia stanchezza umana
quando anche nel cuore della notte
mi scuote
e presto mi fa sua.

Col fuoco dentro al bacio Lei mi desta
e Amore si fa Amore
fin quando poi
appagata
mi lascia finalmente riposare.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

nota: sono al servizio della Poesia, la mia amante segreta, che anche nel cuore della notte mi viene a trovare.
Io solo un umile canale attraverso il quale Lei s’esprime.

La mia terra

Anelli a catena è il tempo
che lentamente affossa nel torpore
ed è per questo che di lui mi svesto
piuma che dalla terra al sole muove.

D’arancio e seduzione
da sempre è nutrimento
mura che d’impulso e ardore
d’intensità trasudano emozione.

Assorbo lentamente
la pregiata essenza
intenso soffio
che al mio sentire canta.

E’ senza tempo
la bellezza
e non s’allontana mai da dove
la sua migliore prova ha gorgogliato

quando come un disco e il suo inceppo
invisibile rivive all’infinito
lo scintillio magnifico
del suo momento d’oro.

E così m’incanto
di fronte a quelle voci amate
bisbigli delicati come carezze a sfioro
li sento e li rivivo appieno

e poi sorrido
e intanto il mondo ignaro
va avanti
senza ascoltare.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Nota: è quando ci allontaniamo dalle cose, dai luoghi o dalle persone che poi, quando siamo pronti, ne assaporiamo la vera essenza incantatrice.
Questa poesia è per la magica Sicilia terra infuocata e piena di ardente passione.

Empatia

La mamma con le sue bimbe in vacanza va
e sembrerebbe pure tutto a posto
se non fosse per quel papà
che sempre per ultimo arriva
e per primo se ne va.

Piccolo neo
che di certo può anche sfuggire
ma che racconta senza per questo dire
che non sempre nello scintillio
la preziosità dell’oro giace.

Infatti basta cambiare a volte
solo punto d’osservazione
per ascoltare in modo nuovo
sulla pelle e il cuore
le emozioni che l’altro ha.

Col cellulare
come fosse parte della mano
disattento sul presente
quell’uomo così tanto amato
dà voce al desiderio dell’altrove

stridule
intanto le sue figlie
imbastiscono litigi passeggeri
e la moglie osserva
regina all’apparenza e ombra insoddisfatta al fianco.

Eppure basta fondersi
con chi di lui ne fa fisso pensiero
per sentire il dolore che anche l’altra prova
sapendolo con la famiglia al mare
e lei lontana e senza.

Tutti pensiamo infatti
che gli altri siano felici e fieri
ma è solo cambiando postazione che capiamo
al di là di scelte, ruoli e fatti
che tutti un po’soffriamo e un altro po’ gioiamo.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Appuntamenti cosmici

Sulla via che dell’amore ne fa Amore
lui se ne sta lì e non sa il perché
regista
che sull’oggi s’impersona
dimentico della scelta
attende.

E’ sorriso
sulla domanda che diviene comprensione
quando la vita si fa Luce
maestra lei ti mostra
prima il cosa
e poi il perché.

Tappeto come petali si stende
rosso a gala sul percorso
facile
matita si fa inchiostro
novità solo apparente
fa presa sul piano stabilito.

Quando il filo
segue docile la trama
è vento che accompagna
ci s’incontra
e tutto semplicemente accade.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

mercoledì 1 settembre 2010

Sognando l'infinito

Ti canto a me in quelle notti in cui
il sonno è morfina sulla vita
quando del giorno il passo
è inciampo umido
e ruvido è il percorso.

Fragilità che affiorano
come cristalli dal sole troppo lontani
è danza a rischio
sul bordo sdrucciolevole della materia
paura di finire in fondo alla scarpata.

Ritorno allora
col cuore e colla mente
a quando girasole imbrigliato dentro al tempo
sognando l’infinito
sulle lancette sospiravo.

Tu … il mio sole
adesso come allora
quando i confini erano mucchio
sui detriti da scartare
e noi eravamo uno e l’infinito intero.

E d’infinito
raccolgo attimi di vita andata
riflessi spezzati della tua bellezza senza fiato
piccoli, meravigliosi assaggi
giusto per non morire della tua assenza.

Tu
il sole mio
non dimenticarlo.


tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Vite solitarie

Sono mondi dentro al mondo
quelli che si sfiorano senza guardarsi
vite solitarie in compagnia
cercano
senza però trovare.

Ma giunge sempre il tempo in cui
il sogno si fa aria e terra
gioia da tastare tra le dita
che all’improvviso arriva
attesa come è il calore a primavera.

Infinite particelle rosa
di luce e ossigeno
scivolando a cerchio sulla terra
impacchettano il desiderio
prezioso dono dell’Amore.

Nascono così i sorrisi
chiazze di colore a fiore
scintillii degli occhi
carezze per gli innevati prati
dove prima non giungeva il sole.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Il gioco dei sensi

Incurante di chi le sta intorno
inanella i riccioli con le dita
assorta lei è riflessa
sullo scorrere del mondo che le passa accanto.

E’ gioco all’ombra della voglia
dita contro dita
a occhi chiusi il doppio afferra
polpastrelli a sfioro sulle labbra.

Avida col desidero annusa
l’odore del suo corpo sulle braccia
complice dell’estate
si fa presto amante del piacere.

Obliquo arriva il sole per l’incontro
carezza sulla pelle al di là del vetro
ma l’occhio scivola dentro il raggio
zuccherina catena è per lo sguardo.

Pulviscolo e controluce
iniziano la danza dell’incanto
languido stupore
è diletto sopraffino.

Gambe accavallate
inarca il piede e poi sorride
è entrata nel suo mondo
nessuno più la può trovare.

tiziana mignosa
luglio duemilaotto