venerdì 26 ottobre 2012

Avidi rapaci


E’ questa mia fame atavica
che li porta a me
avidi rapaci
che si nutrono
della mia stessa fame

girotondi di parole
che di giorno
alla finestra volgono
e di notte tornano
invadendomi nei sogni

E’ un tormento che cresce
come il vento che si gonfia
in una stanza senza finestre
come il corpo senza bocca
dinnanzi la mensa della festa

E intanto il tempo appassisce sulla strada
e la pesca perde la sua seta
mentre cestino liquide parole
che non parlano al cuore
ma dilatano la sete

Sentenze che non ricamano di oro
il dolce mio sentire
ma volteggiano e si dissolvono
insieme alla fonte senza erba
che le ha pensate e liberate

Mentre il sole gioca con il giorno
i no mi danzano
e circondano la vita
ma nell’oscurità mi entrano nel letto
e non mi lasciano dormire

tiziana mignosa
ottobre duemiladodici

Lungo l'argine della vita


Nella vita tutto serve
sia che siano infiniti i granelli della terra
che di ricchezza straripano
e il profilo scolpiscono alla vetta
o nella retta
quando con parsimonia
s’esprimono nel volto della steppa
perfino nella mancanza
quando la conca accumula la goccia

Ogni esperienza
è utile e buona
“sempre”
anche quando l’opposto
a ciò che percepiamo come bene
sbagliando
il pensiero accoglie
come male

Lungo l’argine della vita                                         
la carenza e il buio
anche se fanno male servono
un po’ per apprezzare meglio
abbondanza e Luce che riscalda
ma anche per capire con il cuore
cosa in verità ci manca

tiziana mignosa
ottobre duemiladodici

venerdì 19 ottobre 2012

Oscillo tra il piacere


A volte azzerando tutto il resto
mi colloco per intero sulle mani
e da lì assorbo il gusto pieno
che mi viene dalle cose

Il muro –come arancia-
sul palmo aperto
mentre vengo giù
e mi soffermo scivolando
ad occhi chiusi dalle scale

O quando le dita Amano
la pelle vellutata della pesca
o mentre di te s’assorbono
sbocciandomi di languido piacere

A volte è gioia
che da fuori viene e inonda
e altre è la mia mano
che prende per intero

Ma quando vagabondo su me stessa
il gusto si raddoppia
perché il mio sentire oscilla
su ciò che dona e ciò che prende

tiziana mignosa
ottobre duemiladodici

Sfioro


Ci sono segreti
che  vengono coltivati
nel luogo più nascosto che possiedi
e mentre tutti intorno a te s’esprimono
tu con loro giochi
quintali d’emozioni che ti inondano

Nessuno può sapere cosa accade
anche quando per errore
o mancanza di consapevolezza
di cosa sta per accadere
lo sfioro avviene d’improvviso e sulla schiena

e a lei
di sicuro poco importa
se luogo, circostanza o attore
non siano di sicuro i più indicati

E intanto sottovoce ti domandi
se è voce di carenza o se anche sazia
non potresti farne senza

tiziana mignosa
ottobre duemiladodici


Velluto rosso


Intrighi misteriosi tessono
invisibili filamenti
luce e desiderio
tra l’azzurrità del tetto che mi guarda
e quella che dentro me avanza

Onde di velluto rosso e sibili invisibili
sferzate di piacere o soffi delicati
il patto d’alleanza mi conducono a stilare
con la forza che m’incanta
ma non riesco ad afferrare

Amante forte e delicato
che Amore soffi al cuore
e coi miei sogni giochi
mentre raccogli odori, risa e voci assai lontane
e come un turbinio di fiori profumati me li doni

tiziana mignosa
ottobre duemiladodici


Lungo il giorno che si fa notte


Come il sole che i sensi incanta
anche quando cambia postazione
così accade al gusto nell’istante in cui
 la sua dimora sposta

Piedi scalzi
che linfa assorbono
nutrimento che dal fremito della madre terra
e la sua erba
giunge e colma

Letizia che gorgheggia
in note aperte e orizzontali
gusto che lentamente prende spazio
colmando ogni miseria col diletto

o quando a sorsate intense bevo
attraverso il tacco che alla sera indosso
ebbrezza e languida seduzione
ticchettio tra sguardi e luna
lungo la magia che mi vede a notte

Sortilegio verticale
che sfugge e ammalia senza respiro
e a occhi semichiusi si lascia conquistare
dissetandomi di liquido piacere


tiziana mignosa
ottobre duemiladodici

lunedì 15 ottobre 2012

Il limite dell'oltre


Quando con la mente torno
a certi volti e a certi fremiti del passato
mi allineo all’incertezza che il gusto alimentava
e a quei battiti impazziti che il respiro bloccavano

ma anche al buffo ritornello
che bleffando mi cantavo
Nulla di fatto c’è
tra me e il tipo che
con gli occhi il desiderio ci scambiamo”

Ma i muri, le strade
e perfino i sedili del tram o gli alberi del viale
avrebbero potuto raccontare
la storia in modo disuguale

Per esserci qualcosa
non bisogna necessariamente varcare il limite dell’oltre
ogni inizio è solo un seguito
ma anche quando il passo s’arresta sul percorso
non vuol dire che nulla ci sia stato

tiziana mignosa
ottobre duemiladodici

Malinconie d'autunno


A volte plano
su nubi di malinconie sottili
quando il passo che mi giunge
tradendo ogni velata aspettativa
regolarmente da verde si fa nero
e si fonde al volo ad ali basse
della nebbia disillusa

Ventaglio
che per bere pienamente
al calice intero dell’Amore
ha gettato a mare il dolce imbuto
rinuncia pericolosamente in bilico
tra ciò che brama
e ciò che deve fare

tiziana mignosa
ottobre duemiladodici

Bambina e donna


Un anno, un’ora
o il tempo d’un sorriso cosa importa
quando l’intensità dell’ attimo
sfavilla e imprime a fuoco la memoria?

Due corolle dello stesso fiore
bambina e Donna dell’unico respiro
lo stesso che da’ voce alla paura
quando allo specchio la fanciulla
il piacere del suo opposto incontra

Non importa che sia marmo o bruma
quando la gioia canta
imbrigliata per sempre annida
nell’angolo più prezioso della memoria

Ci sono  gemme che nello sbocciare arrancano
e altre che alle prime note incantano
ripasso delizioso del medesimo gorgheggio
trame e orditi già tessuti
in altre  vite e tempi ormai vissuti

L’anima sta un po’ compressa
nelle celle dove la materia ancora dorme
e sempre sa per prima
cosa sta per accadere

tiziana mignosa
ottobre duemiladodici

domenica 7 ottobre 2012

Similitudini screziate



Certe persone
sono come quelle case antiche
quando le vai ad abitare
e d’improvviso ti rammenti i tempi in cui
ci passavi sotto
e ancora non sapevi
che un giorno ci saresti andato a stare

Inconsapevoli battiti
che si esprimono
paralleli e ignari
dell’abbraccio che li vedrà
edera e muro
in qualche pagina del domani

Allo stesso modo
c’è chi vive oltre l’invisibile traccia
che separa il possibile dal suo opposto
fin quando l’esistenza non te li porta
nello stesso spazio che ti vede attore

L’impossibile esiste solo nella mente
di chi s’è dimenticato
che nella vita nulla è irrealizzabile
per chi ci crede con il cuore

tiziana mignosa
ottobre duemiladodici