giovedì 22 luglio 2010

Canta per me

Sui dodici rintocchi
canta per me
la gioia che d’arancio esplode
e il sogno custodisce
riflessi d’acqua scintillanti
che negli occhi si specchiano festosi.

Nell’esotica calura
al piacere intenso
palpebre
si cercano e si sfiorano
mentre il calabrone
tratteggia cuori senza nomi tra la terra e il sole.

Canta per me
l’estate colle sue frizzanti voglie
quando la cicala intona
il canto caldo della siesta
e i bimbi
al sonno preferiscono giocare.

Estate
stagione mia diletta
dea indiscussa dell’Amore
sulla trasparenza dell’azzurro
cubetti a gocce
frescura seducente sul bollore.

Lo sguardo è a cerchio
mentre s’accumula tra la pelle e i sensi
il desiderio
che di fumo e buchi
le tasche dei viandanti colma
ti penso … e non ti trovo.

Canta per me
il caldo soffio
quando l’anima
passeggia nuda
tra i pensieri e il mare
e la notte si concede alla magia

quando in silenzio
la luna coglie
i sospiri caduti dalle stelle
sogni e fantasie
che gli uomini
non hanno preso al volo.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Il tempo che rallenta

E’ una voragine sulla tempesta
il tempo
quando si sveste dal fare giornaliero
e rallentando
dolorosamente si fa specchio.

E la verità ti mostra
stiletto
che nella piaga affossa
quando d’acciaio
gli invisibili fili al collo serra.

Sfuggente è il mondo
e con gli occhi languidi
delle sue risa t’innamori
nascosta come sei
dietro il muro della scelta presa.

Metti a fuoco solo in quel frangente
che chi ha scarpe consumate
spesso non s’accorge
che il correre e il fare
sono solo fazzoletti per non vedere.

Ma a cadenza regolare
il giorno si fa lungo col suo ozio
e col freno nelle mani e l’occhio lucido
d’amaro ti rammenta
che intorno non hai prato e nemmeno onda.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Hotel

Mentre il battito dell’emozione insegui
sulla scia del sogno
la coda ho afferrato
al tuo languido segreto.

Scaltra acrobata del binario parallelo
invisibile al sentire altrui
col desiderio
l’altra vita incontri.

Impalpabili fumi d’emozione
le immagini ti si presentano
alla maniera che bene s’allaccia
ai sinuosi sensi tuoi.

Plana allora
l’effimera chimera sullo stagno rosa
pagina taciuta
che a nessuno vuoi mostrare.

Tenero sorriso
che la pelle rende a seta
gorgheggia fluidi languori
e dolci attese.

Tuffo al centro dei suoi occhi
mattino assonnacchiato col profumo dei biscotti
latte e cioccolata come neve al sole
che al primo suono vola altrove.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Sottile seduzione

Ho afferrato il lampo del tuo sguardo
sulla pianta del mio piede arcuato
mentre per il tacco
il sandalo sfilavo.

Pelle ambrata
che profuma di salsedine e desiderio
in quest’estate che s’espande
oltre quello che c’è da vedere.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Qui funziona così

Gli attimi sono tasselli screziati
singoli, eppure tutti collegati
che di percorso tracciano
la cangiante collana della vita.

Quando uno
di bagliore tinge il tuo stupore
tra la massa si fa strada
e il primo posto si concede.

Eppure
sarebbe alcune volte saggio
serrare di lucchetto il successivo
prima che d’opaco inquini il suo fulgore.

Quando recidi la vena di quell’onda
cristallizzi all’apice il suo bagliore
patrimonio custodito
nelle preziose pergamene del tuo cuore

Ma se alla voglia sleghi il suo volere
allora vive
cresce
e inevitabilmente muore.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Volo

Voglio sentirti
come quando il desiderio cancella tutto il resto
come quando il sonno si fa veglia
e l’attenzione evanescenza sul sorriso.

Fiore sull’asfalto
voluto
felicità che sboccia
dentro il centro dell’abbraccio

e m’inginocchio
davanti al gusto pieno
attimo trattenuto dentro il dopo
questo è un piacere solo nostro.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Mi manchi

Più il bosco si fa fitto
e più mi manchi
invisibile alleato di note e di colori
amato fazzoletto
per le ciglia e le sue gocce.

E così tu torni
ogni volta che qualcosa
mi spinge sulla soglia del non ritorno
e un nuovo addio strappa
altra pelle e altro amore ancora.

Solitario artista del silenzio
mani nelle mani anche senza
stretto il pugno con te diventa palmo
miele e tenerezza e mai disagio.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Riassunto di frontiera

Per troppo tempo la tua essenza
ha vagato mordendo invano
l’astuto enigma della comprensione.

Acqua alla pianta
come pianto all’anima
inseguendo il sogno è cresciuta.

D’illusione è annegata
abbracciata al rosa un po’ sbiadito
di leggiadre pagine andate.

Variopinto è il registro della vita
quando col suo tutto ti sommerge di piacere
e coi silenzi ti sospinge sulla scala.

Dure lezioni d’accettare e da imparare
che sottraggono al momento
ma col tanto poi compensano.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

Strade interrotte

Silenziosi o turbolenti
gli abbracci sono sempre tanti
nascono
e poco dopo
a volte poi s’arrestano.

Non sempre
però il ciglio
dove sventola il vessillo della fine
quello che cogli occhi scorgi
corrisponde con la sua interruzione veritiera.

A volte il momento del distacco
avviene molto prima
lo urla forte il cuore
che manda il suo segnale
a troncare la corda inaridita.

Continua allora un altro po’
a vedersi il vuoto guscio
fin quando non s’allinea
il nulla del sentire
col dissolversi della relativa forma.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

Pasta della pasta

L'Amore
quand’è perduto
ha la funzione della mano
che t’affossa dentro il nulla
ma poi la benda agli occhi scosta.

Quando la via del pianto lasci
il sentiero dell'Amore vero incroci
Lui
che comprende e dona
senza per questo accedere al baratto.

E’ goccia lenitiva
e abbraccio caldo
e ovunque palpita
dentro
e a cerchio a noi.

Pasta della Pasta
noi stessi siamo Amore
ma per crescere davvero
non ci resta che imparare
che si vede solo con il cuore.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Malinconiche attese

Respirando notti insonni
dietro le persiane chiuse
tante lune ho conteggiato
soffi di felicità e allegria lontana.

Veglia sull’accesa lotta
cumuli di sospiri frantumati
compressi e calpestati
sotto il macigno del dovere.

Inutili cataste da spazzare
briciole di sogni secchi
scomodi pensieri
dannosi da salvare.

tiziana mignosa
giugno duemilanove

mercoledì 21 luglio 2010

Pensiero rosso

E’ sorriso lento
adesso che la tua emozione
nel vento ho colto
inattesa come il profumo che m’inebria
mi ha sfiorata al di là delle parole.

Danza tremolante
che sul dorso della consuetudine s’esprime
brivido che raddoppia la mia arsura
e malamente cela
il desiderio tuo per me.

Attingo al calice della seduzione
e ti vengo ancora a stuzzicare
tra le pieghe dei capelli e il collo
adesso c’è più gusto
ora che hai ben altro a cui pensare.

Scivola … per te
la spallina del vestito che ho indosso
pelle e pensieri ti si fanno cerchio intorno
mentre l’estate
è fascia seducente intorno al corpo.

Lesta
mi annodo al tuo volere
e ascolto
t’intuisco assorto
rapito dal pensiero rosso.

Sorridendo di malizia
alla terra lancio un fiore
quando accoglie
quello che distratto
hai lasciato scivolare dalla mano.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

Incrocio di pensieri

All’ombra del tuo veloce fare
è dita tra i capelli
questo pensiero mio che ti va a cercare
ore in cui il tempo
è essenza al piombo di dovere.

Eppure … ti sento
tu mi pensi
sazia allora il desiderio mio errante
che in te ha visto il fuoco
e in me falena svolazzante.

Ascolta
il sussurro e il respiro sul tuo collo
tanto lo so che mi stai pensando
anche adesso che la penna
sorvola sulla tua sostanza.

E’ piuma che mi stuzzica
questo mio intuirti confuso e un po’ turbato
nascosto tra il da fare accalorato
e intanto col pensiero
vieni da me a cercare il mare.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

La tua voce

Generoso
è il timbro che non pesca nel passato
specchio che altrove guarda
e la catena slaccia al mio girare in tondo
nell’alcova della voglia.

Libero
è il volo d’emozioni
istanti senza carta carbone
attrazione che diversifica il piacere
sui nuovi cieli da esplorare.

Con gli occhi vuoti all’orizzonte
è disco che s’inceppa nell’attesa
ma è te che voglio
anche senza
l’ovvio paragone.

Ma tu non puoi sapere
che in te non solamente leggo
ciò che tu vedi quando di me ti colmi
perché come l’errore penserebbe
non è il caso il variopinto condottiero.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

L'altro tempo altrove

Mi piace questo mio lento scivolare via
quando la calura
gli occhi chiude
e per mano m’accompagna altrove.

Altre vite
nella stessa vita
un po’ qui
e l’altro tempo altrove.

Mi piace questo dolce dondolare
tra la veglia e il sonno
quando il corpo si riposa
e la mente corre.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

L'attimo rubato

Empatiche note
come maliarde sirene
rapiscono l’attenzione
incorporee al sentire altrui
si stampano nella mente
istanti di luce e miele
poi più niente.

tiziana mignosa
marzo duemiladieci

lunedì 19 luglio 2010

Lungo i sentieri delle vite

Tante sono le vie
che conducono dove siamo attesi
le anteriori
per le anime bambine
attraversano i riposanti giardini degli albori.

Ancora più in là
gli spalancati battenti della passione
sentieri agevolati
guidati senza fatica
dalla fiamma intensa del piacere.

Allungando i passi alle tue spalle
il benvenuto al giorno della luce danno
le ombre umide della sera
che la notte
nemica e passeggera annunciano.

Accessi dalle anguste ante
difficili da aprire
celano le scoscese vie della volontà
scorciatoie utili per capire
che anche l’Amore ha le sue tante arterie da scoprire.

tiziana mignosa
agosto duemiladieci

Il soffio gelido della solitudine

(Sulle note di Shadows di Giovanni Marradi)

Imbrigliata ancora
tra la sfilacciata trama del ricordo
credi d’essere guarita
vana illusione che tenta di condurti altrove
ma quando s’allontana il sorriso dalla vita
te lo ritrovi un’altra volta accanto.

Non sono solo “Non ti scordar di me”
flusso e riflusso che d’Amore odora
ma anche rose colle spine aguzze
che di rosso gocciolano sfinimento
alimentando senza scampo
lo stanco allineamento dei perché.

Strappale vita
portale via questo tormento
che di gioia e dolore confonde ancora questo viaggio
porta via con te tutto ciò che resta
prima che il vento sia
solo un manichino senza tempo.

tiziana mignosa
aprile duemilanove

L'ora esatta

Timida e sfrontata
sorride e poi si gira
afferra
e dopo fugge.

La bellezza quando fa paura
il sogno blocca
che rimane lì
imbrigliato sulla soglia.

Ma quando il tempo si fa frutto buono
e il sole è manto sulla pelle
il bruco le sue ali indossa
farfalla si fa cielo e vola.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Il calice dei ricordi

Quando alla mensa della vita
dal calice dei ricordi bevi
lambisci immobili ramificazioni
statue senza respiro
pietrificate nella negazione.

Centro tavola di vie troncate
rami appassiti privi della linfa
che colla fantasia e la voglia
foglia dopo foglia posti.

Alimento momentaneo senza corteo
sospiri dentro l’attimo
sul percorso non vissuto
probabile immagine
di un aborto del destino.

tiziana mignosa
dicembre duemilanove

Le varie oscillazioni del sorriso

Quando di gioia
afferri luce e nutrimento
Amore cogli e Amore torni
ma se dello sconforto ne fai esempio
scivola il sorriso
e si disperde
nel limbo senza volto del silenzio.

Ha sabbie mobili il sovrano regno
nascosto sotto crepitanti foglie autunnali
da dolce e vellutato
diventa a volte disperato
ma è più giù ancora
oltre quel buio pesto
che ritrovi il cielo con tutto il suo candore.

tiziana mignosa
marzo duemilanove

Il brusio dell'assenza

Urla sottovoce
il vuoto
anche quando sotto la cesta colma delle ore
gioca a nascondino.

Coi divertimenti vani
di nulla si disseta
e d’attese innaffia
gli appassiti fiori senza sole.

Risa menzognere
camuffano
la bruna spina
amarezza che forte grida.

Per non sentire altro male ancora
d’appassionate note
ubriaca l’esistenza
ma in agguato ama rimanere.

E tormento di nuovo dà
anche quando
accendendo di stupore il tuo sorriso
sostiene d’essere tuo amico.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

L'autunno tra i capelli

Con l’autunno tra i capelli
e l’estate sulla pelle
ho indossato i calzari dell’Amore.

Immemori
assolvono l’ostile compito
essendo altrove.

Accecanti i lampi
di volontà e catene
mi sbattono alle sbarre sospingendomi là fuori.

Muore il passato sul silenzio
mentre il giorno
la schiavitù libera alla vita.

tiziana mignosa
maggio duemilanove

I giochi del destino

Esco dalle regole
per chiedermi cosa vuoi da me
mentre per un attimo assecondo i due tiranti
che della mia essenza ne fanno due montanti.

Prova o dono
è presto per capire
ma il sentire è diverso dal sapere
e a volte sarebbe meglio non udire.

Vorrei conoscere il regista della vita
che pare si diverti a stampare meraviglia
seguendo il flusso del vento
tutto oppure niente.

tiziana mignosa
settembre duemilanove

La stagione dei sorrisi

Ho resistito alla tentazione
di svuotare il mio tormento sul desiderio di scissione
quando la vita m’ha condotto
a tu per tu con quelle scarpe impolverate
che i sentieri dell’Amore hanno percorso.

Tutto mi riconduce
alla stagione dei sorrisi
prima di precipitare dentro vortici senza bocche
dove l’intera scatola dei pastelli colorati
insieme alla leggerezza se ne è andata.

Riallacciando ricordi col presente
ho udito
il silente grido che le divideva
ma io non l’ho ascoltato
e, almeno loro, insieme ho conservato.

tiziana mignosa
novembre duemilanove

I desideri sciocchi

I desideri sciocchi
sono quelli sorpassati
quelli che negli altri vedi
ma che in te sono già andati.

Quelli che in precedenti vite
t’hanno fatto sospirare
e in quelle successive
sommerso come mare.

Hanno colmato
il cesto della voglia
saziando quella parte
che t’ha condotto altrove.

Li vedi, stanno lì
ma non sono più tuoi
adesso al posto loro
è arrivato qualcos’altro.

tiziana mignosa
luglio duemilanove

Lungo il soffio dell'estate

Sei l’estate che mi stuzzica
il pensiero che accompagna le ore deste
poesia
che di rosso si lascia scivolare
dolce miele alle pareti.

Sei il respiro
delicato sulle palpebre socchiuse
dita affusolate
brivido
sopra l’arco della schiena.

Voglio trovarti
lungo il soffio dell’estate
quando la cicala alla calura canta
e la goccia scende
gusto e voglia sulle labbra.

Sei l’assaggio
che dal ghiaccio del cubetto
sul calore della pelle goccia
contrasto e desiderio
centuplicano il piacere.

Come vento che m’afferra nella notte
sui leggeri polpastrelli
amo raccattare
il fremito tuo nello sfiorarmi
e la luna guarda.

Sei il sorriso
che sul viso mi si specchia
quando mi spalmi gli occhi lungo il corpo
o quando
silenzioso attraversi la mia mente.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

sabato 17 luglio 2010

Forbici e destino

Bocciolo
che di rosa ne fa spino
forbici e destino.

Linfa
che non trova più il suo canale
e nell’aria si disperde

mentre il verde
si fa presto
giallo e fine.

Terra
sopra i freschi petali
novelli muoiono senza il desiderato dopo.

Cala allora
sul mendicante di sospiri
la tenda dell’oblio.

tiziana mignosa
aprile duemiladieci

Attimi di verità alla frontiera

Come studenti del medesimo collegio
è fatta a stampo la divisa
ma è quando le orme varcano
i bivi di frontiera
che in controluce si riconosce il vero amico.

Al di là di fronzoli e merletti
i piatti della bilancia sono sempre veritieri
e salgono oppure scendono
quando di fronte allo specchio della prova
riflettono il luccichio della sostanza.

Ed è sotto la divisa
a volte menzognera
che smascheri il conoscente
diverso dall’amico
e da quello che è tre volte amico.

tiziana mignosa
agosto duemilanove

Assorta

Sfuma il presente
quando s’aggancia ai fumi del passato
e di sospiri vivi
afferrando gli accartocciati lembi.

Vano è quel nutrimento
che la porta serra sull’avere
e lacci stretti annoda
intorno alla sacca colma degli eventi.

Ma come puoi pensare
che il calore scaldi le tue stanze
se le finestre sbarri al sole
e l’odore ancora temi dell’amata primavera

quando al nuovo il passo non concedi
liberando dall’inganno
palloncini colorati di nostalgia
gonfi d’inutile speranza?

Svuota il sacco
e poi ci metterai dell’altro
e col coraggio cancella la lavagna
prima di vedere la linea che attende d’essere tracciata.

tiziana mignosa
ottobre duemilanove

Figlie del cielo d'agosto

Ci sono pagine
scritte con inchiostro di sole
giornate figlie del cielo d’agosto
attimi come raggi di splendore
capaci di scaldare il cuore dell’inverno.

Inattesi
destano la notte
ma dopo poco
e quando ancora addosso vivi il morbido tepore
ritorna tutto come prima

ma basta solo lanciare indietro l’Amo della mente
per riafferrarle e riviverle intensamente
sorsi di chiarore che ti lasciano sul viso
la luminosa scia
di un dolcissimo sorriso.

tiziana mignosa
febbraio duemiladieci

Accarezzando le mie malinconie

Danzano i tratti morbidi
sui passi lenti
e intanto a te giungono
i miei sorrisi zuppi.

Realtà stagnanti
in questo pieno vuoto dove conto
i sì che di me ne fanno
il suo balocco.

E’ a passi nudi che sugli aguzzi cocci
si sgretola la personalità mondana
mentre raccolgo perle rosse e trasparenti
per farne collane saldaconto.

Frammenti di materia diventano fulgide fantasie
particelle colorate d’arcobaleno
aquiloni svolazzanti levitano festosi
sopra tutti i crucci.

E’ la tua mano che io cerco
invisibile conforto in questo tempo duro
mentre ancora a denti stretti
sorvolo il sottobosco della vita.

A te rivolgo la leggerezza del pensiero
quando controvento piango
imboccando la via che i piccoli
dedicano alla follia

quando nella notte del giorno pieno
mi accoccolo dentro il caldo abbraccio tuo
e chiudendo gli occhi stanchi
scivolo nel sogno che non conosce inganno.

tiziana mignosa
agosto duemilanove

Fermo immagine

Fermo immagine aderente
integro rivive nella mente
mentre tutto il resto
nell’austerità dello scorrere è forestiero.

Frammenti di sorriso
misti a polvere di tempo
raccattati dal pensiero
nel cassetto dell’andato.

Sentimento in primo piano
occhi e mani fuori uso
sapori e odori d’altro tempo
come fosse adesso quel momento.

tiziana mignosa
novembre duemilanove

A volte la bellezza cela segreti di tristezza

Non sempre il coperchio a festa tinteggiato
fa da specchio al contenuto che c’è dentro
ma anche quando è assai nascosto il bello
timido e giù nel fondo
l’arcobaleno luccica in silenzio.

Mi ritrovo così
ad acchiappare il mio sentire umano
in questo luogo dove la bellezza trovo
solo se passo via correndo.

Infatti è quando indugio
che la verità sorpassa l’apparenza
e annuso polvere di brutto
sui fiori a petali di plastica.

Decorata è la tappezzeria
ma dalle mani abili del latte e del caffè
e da lontano pare pure bella
quando invece di fatto non lo è.

Come la silenziosa lacrima
protagonista non riconosciuta di quella triste storia
che se di fretta vai ti sfugge
velata dietro il cauto sorriso
che di pietà la teme e la nasconde.

tiziana mignosa
agosto duemilanove

Così è la vita

Tra la cosa più leggera
e quella più pesante
c’è sempre un mondo intero
che altro poi non è che tutto il resto

così è la vita

onde su onde
di cose tutte uguali
e a volte tonde

così è la vita

eppure in linea retta
qualche volta il cielo tocchi
ma poi in picchiata piombi
su l’ennesima scivolata.

tiziana mignosa
novembre duemilanove

A volte

A volte amo respirare il mio passato
quando le foglie
cadendo giù
d’autunno vestono la nostalgia

e il pensiero plana
su quei luoghi inviolati
dove regina
era la gioia.

Col sorriso
d’attimi fodero il mio dolore
mentre la mente mente
negando gelo e inverno.

tiziana mignosa
dicembre duemilanove

mercoledì 14 luglio 2010

Uno e tutto

Io sono Fuoco
e per questo adoro il soffio
caldo
che mi spalma per le valli.

Io sono Acqua
e per questo il cielo amo
quando m’innalza e poi mi lascia
scivoloni a dolci gocce.

Io sono terra
e l’Amore faccio con l’Amore
che mi prende
e viene il fiore.

Io sono Aria
e per questo tutto avvolgo
io che sono io e tutto sono
ogni cosa sfioro.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Sogno

Il tuo lento restare giorno
mi contiene nei versi
mi deride la volta
che sentendo il fare
del mattino ho letto
piccole malinconie nel
tuo volto.

Parole in bilico
tra il silenzio dell'anima
e il mondo
oltrepassando la forma
raggiungono la sostanza.

Aspetto l'oscuro presagio
per camminare
come pietra capovolta
e trasportata lontana
sostanza leggera di forma
come le vesti che indossi

e intanto scivolo
lungo la liana del desiderio
e il cielo
la terra trova a precipizio
dentro pozzanghere di parole
dove i pensieri ombreggiano
sinuose tracce clandestine.


quattro mani
tiziana mignosa & carmine moccia
luglio duemiladieci

sabato 10 luglio 2010

Identico

Sugli inattesi passi
il battito s’affretta
cristalli di respiro a statua
che la mano
agli occhi tengono.

Compagni d’avventura
sguardo e fiato
di marmo rosa a schegge
rapiti e immobili
s’incollano alla scia della sorpresa.

Vermiglio
e seducente
è il cielo della sera
che in tinta con le gote
esplode insieme al mio piacere.

Fluttuanti filamenti
di miele e fiele
tratteggiano delicate filigrane
boccioli profumati
sulla pelle e il seno.

A te
io parlo
a te che a me ritorni
spettatore inconsapevole
sul mondo che lentamente
ci sbiadisce intorno.

Apparizione
da fare male agli occhi
tu che a lui somigli
identico
ancora più di lui.

Calda
diviene la marea
che a onde
nelle vene
senza fretta scorre.

Paure
e pensieri riesumati
accerchiano la mente
che più non può mentire.

Sorriso e confusione
mi rammentano
di quanto fantasioso e non compreso
a volte sia il copione
che tutti noi viviamo.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci

Follia

E’ follia pura
anche quel solo voler afferrare
poche parole sul vassoio della conoscenza
con chi della sembianza
è inconfutabile copia.

Esca
che rapisce e ti trascina
in quel vortice allo specchio
sussulto ed emozione
tra la pelle e il cuore.

Imprudente
come la falena colla fiamma
tra il desiderio e la certezza
aneli il tuffo
nella visione menzognera.

Follia
che t’induce a farneticare
che non sempre
la copia nella vita
segue l’originale

così che il sosia frettoloso
potrebbe beffare tempo e sentimento
e col traguardo tra le mani
spacciarsi
per l’originale.

Giustificazione
che la benda alla ragione mette
quando comprendi che l’incanto
non è per il bello che hai davanti
ma per chi non riesci a dimenticare.

tiziana mignosa
luglio duemiladieci

mercoledì 7 luglio 2010

Dorme

Dorme intorno a me il mondo
in questa notte dove il silenzio al cuore canta
e dove il tempo
una ad una
stille di tormento ha colto
per farne stelle e vento
per me
e per chi allo specchio crede e attende
corone di splendore
solitarie gocce
diventate sole.

tiziana mignosa
maggio duemiladieci

Acqua e terra

Come acqua
che ha bisogno dell’arsura delle zolle per vedersi
le parole
avide
tra le menti scorrono.

Fluide emozioni sull’argilla
letti
sui quali a tratti
l’impeto che slitta
dei varchi trova.

Specchio è quel riflesso
sulla paura d’afferrare
la cometa che lontana abbaglia
ma vicina
potrebbe fare male.

Ma a volte l’occasione è palla che rimbalza
maldestro allora appare
l’ingenuo esploratore
quando nemmeno un po’s’accorge
di quanto gli occhi punti altrove.

L’acqua
infatti
solo a volte fa l’Amore con la terra
grazia senza roccia e separazione
compiaciuta l’essenza si fa fiore.

tiziana mignosa
giugno duemiladieci