Come l’onda
che la sponda sfiora
e dopo s’allontana
di miele il mio pensiero
solo a tratti rendi
Alcuni giorni mi passeggi dentro
e altri non ci sei
Dalle pareti complici
dolce avverto il canto
adesso mutilato
che a volte di nostalgia
riafferro
Mentre
mi scivoli dal cuore
m’accorgo
che
ancora
un po’ mi perdo
in
azzurrine chiavi di violino
che
di tristezza lieve
tendono
a svanire
Amato è però
quel dolce cinguettio
treccia di melodia e stridore
che solo ad occhi chiusi
adesso torna
Alcuni giorni mi passeggi dentro
e altri non ci sei
Gabbiano senza ali
che nell’assenza s’allontana
spiombato e fatto a pezzi
dinanzi al desiderio
tiziana mignosa
aprile duemilatredici
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