tra il dormiveglia insano
della sponda conosciuta
e la terra lontana
che sognavi
L’incertezza
aveva radici lunghe
ma erano fatte di vento
e cartapesta
E’ stato sciocco
confondere il pianale della
chiatta
che le tue rive ha costeggiato
con l’erba profumata che
domani
conoscerà i tuoi passi
L’accordo fu stilato
al tempo senza tempo
e subito dopo
dimenticato
Ma quando l’ora sulla
terra vi travolse
furono calici di nuvole
e materia
sguardi e dopo mani
e di lui il sorriso
ti entrò dentro
Le isole non baciano
altre isole
il mare le divide -avresti dovuto saperlo-
ma anche il coraggio
di nuotare per andarle
a cercare
Non era terra ferma
ma giardino
galleggiante
il suo compito è finito
un giorno di gennaio
in mezzo al mare
tiziana mignosa
gennaio
duemilaquattordici
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