Sa di fiori
l’aria che respiro
tra cipressi centenari
e petali leggeri
immoti gli alberi
maestosi
sugli ingenui cespugli
che fluttuano appena
all’invisibile tocco.
E’ tiepido il soffio
a metà maggio.
Pruni
i frutti violetti
aspri
fanno a volte capolino
tra le ville
vetuste mura
che tanto hanno da dire
da raccontare
a chi nell’oblio
sa ascoltarne ancora
gli antichi palpiti sopiti.
Effluvio di primavera
remoto e novello
scivolando
tra ombre e luci
tra presente e passato
lungo il tacito cammino.
Tante le vite che s’incontrano
sfiorandosi appena
nell’attimo che fugge
occhi lambiscono occhi
e mai si parleranno.
tiziana mignosa
02 2008
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