Ti ho vista l’altra notte
mentre vagavi tra realtà e sogni
con ancora addosso l’odore acre della materia
e l’impalpabilità sfuggente dei desideri
tra l’assurdità dello scorrere veloce
e il magnifico rallentare del tempo.
Ti ho vista oscillare
tra il piacere perverso di andare
e la consapevolezza amara
che invece è giusto rimanere.
S’è imbrigliata la tua felicità, lo so
si è spezzata sul ramo più alto dell’albero
fiorito e morto a dicembre
sulle rose sbocciate e subito strappate
una ad una
senza più petali né odore, senza pietà alcuna.
Si è arresa sull’ultimo sguardo alla luna
nel groviglio contorto di verdi rami e sogni sbriciolati
quando l’aria
ancora carezzava di sorriso e leggerezza.
tiziana mignosa
12 2008
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